Medaglia d’argento per la bevanda degli studenti di Chimica

Medaglia d’argento per i quattro studenti di Scienze Chimiche che hanno partecipato alla settima edizione di “ECOTROPHELIA EUROPE 2015”, il concorso internazionale che premia l’eco-innovazione in campo alimentare. Unico Ateneo italiano in gara, vincitore lo scorso luglio della sfida a squadre a livello nazionale, la Federico II si è riconfermata protagonista sul campo promuovendo una bevanda analcolica che per un soffio non si è aggiudicata la vittoria. ‘Fresh-App’, il prodotto ideato da Pier Paolo Scarano, Emmanuele Parisi, Davide Luglio e Simona Giacobbe, ha convinto per il suo ridotto contenuto calorico (25 Kcal per ogni 100 ml di prodotto), per la sua lavorazione ottenuta dagli scarti (bucce di mela ed arancia) e per l’utilizzo del solo fruttosio come dolcificante. 16 i Paesi presenti (tra cui Gran Bretagna, Ungheria, Francia, Austria, Belgio, Croazia, Spagna, Romania, Danimarca) che dal 4 al 6 ottobre, presso il padiglione dell’Unione Europea dell’EXPO a Milano, si sono affrontati sul tema della manifestazione ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ rispettando i tre standard: Riutilizzo, Riduzione e Riciclo delle materie prime utilizzate. “Siamo arrivati a Piacenza, ospiti del Convitto Gasparini, colmi di entusiasmo – racconta Pier Paolo Scarano, portavoce del gruppo – Nella Residenza universitaria sono stati presentati i 16 prodotti che sarebbero poi stati valutati il giorno dopo a Milano. Tutti noi abbiamo creduto molto in questo progetto, la preparazione è stata dura per tutta l’estate. Volevamo migliorare la bevanda per il mercato internazionale, restando competitivi ai massimi livelli”. Il Premio ‘Silver’ ha lasciato, però, un po’ d’amaro in bocca: “Abbiamo avuto diverse difficoltà, dal produrre un prototipo da presentare, al riuscire a creare una bottiglietta con il tappo a vite che fosse riciclabile dopo l’utilizzo. Credo che con una preparazione più adeguata nel campo del business, avremmo avuto qualche chance in più di vincere. Nel nostro gruppo, si sentiva fortemente la mancanza di uno studente di Economia. Diciamo che quello è stato il nostro handicap”. Ha sbaragliato la concorrenza l’Università di Budapest che ha promosso l’utilizzo di un salame vegetale. “Un alimento altamente proteico – spiega lo studente- che sarà capace di nutrire moltissimo, anche assunto a piccole dosi. Il prodotto è  stato pensato per i Paesi meno abbienti ed ha avuto un forte impatto sulla giuria”. Oltre a Fresh App, gli studenti hanno presentato in sede di gara altre due bevande: “Una estratta dalle bucce di limone e mela, l’altra fatta con carote, mela e zenzero. La Commissione esaminatrice ha assaggiato tutti i prototipi, abbiamo organizzato anche un cocktail, un aperitivo mescolando alcuni ingredienti, proprio per dimostrare che l’utilizzo delle bevande è molteplice”. Il gruppo ha ricevuto un premio in denaro, 4.000 euro, che utilizzerà per promuovere la bevanda sul mercato. “Stiamo pensando di fondare una Start Up per implementare la produzione del prodotto e uscire il prossimo anno in campo alimentare. La ricerca, grazie all’utilizzo delle macchine del prof. Daniele Naviglio, responsabile del Laboratorio di Chimica Analitica, andrà avanti. Abbiamo lavorato tanto in questi mesi, la bevanda piace al pubblico, perché non pubblicizzarla?”. In cantiere  anche la produzione del limoncello: “Con una tecnica innovativa che in due/tre ore permette di avere lo stesso ottimo prodotto, evitando i tempi lunghi di macerazione delle bucce richiesti oggi”. L’obiettivo, sottolinea Pier Paolo, è dimostrare che la Chimica “non è solo immobilità e ‘distruzione’ ma innovazione e si presta ad essere vicina alle esigenze dei consumatori”. 
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