Nuovo Direttore e nuova denominazione per il Dipartimento di Fisica

Vince le elezioni il 13 ottobre e diventa il nuovo Direttore del Dipartimento di Fisica: il prof. Leonardo Merola subentra al prof. Pasqualino Maddalena. Candidato insieme al prof. Paolo Russo, ha ricevuto 88 preferenze su 126 votanti (138 gli aventi diritto). Il quorum è stato raggiunto alla prima votazione. Il docente ha già ricoperto diversi incarichi accademici: attualmente è componente del Senato Accademico dell’Ateneo e del Comitato Tecnico Scientifico del Laboratorio dell’Acceleratore del Dipartimento. In passato è stato membro della Commissione Scientifica del Dipartimento e Vice Direttore dello stesso, e per otto anni Direttore della sezione di Napoli dell’INFN. Inizia l’intervista con una novità assoluta: “il giorno in cui sono stato eletto, il Dipartimento ha cambiato nome, ora si chiama infatti Ettore Pancini, in onore del grande scienziato che abbiamo avuto qui negli anni ’70, di cui sono stato studente”. Laureatosi in Fisica con lode proprio alla Federico II nel ’75, il professore nel 2000 è diventato Ordinario di Fisica Sperimentale delle particelle elementari: “studio i costituenti elementari al CERN e faccio parte delle grandi collaborazioni condotte con l’LHC che, grazie agli esperimenti ATLAS, hanno permesso la scoperta del bosone di Higgs”. Curiosità che lo riguarda e che non è nel curriculum: “ho creato il primo sito web dell’Italia Meridionale nel 1992!”.  Appena eletto, afferma di voler tenere presenti tutti gli arti del Dipartimento: “didattica, ricerca e terza missione, che grazie alla stretta e proficua collaborazione, non comune in Italia, degli enti di ricerca INFN e CNR, saranno più facilmente gestibili”. Parte dalla didattica: “alla quale non ho mai rinunciato. Tengo infatti i corsi di Laboratorio di Fisica e Fisica Nucleare e Subnucleare al terzo anno di Triennale, Fisica delle Particelle al primo di Magistrale. La didattica è cruciale poiché bisogna ripensare alle metodologie e coordinare i Corsi di Laurea anche non incardinati a Fisica. Infatti una collaborazione con la Scuola Politecnica delle Scienze di Base è molto importante, così come lo è la collaborazione con gli studenti. Credo molto nella Commissione paritetica, dove bisogna migliorare i rapporti”.  Per quanto riguarda le metodologie: “è necessario migliorare anche i servizi di tutoraggio e assistenza, e i laboratori sperimentali già ad altissimo livello. Doveroso aprirsi verso l’estero con Corsi in inglese, sia Triennali che Magistrali, e con la collaborazione di altri paesi, già molto attiva per i dottorati”. La post formazione è un altro punto cruciale: “dobbiamo seguire i nostri laureati anche dopo il conseguimento del titolo per un inserimento consapevole nel mondo del lavoro. La collaborazione con aziende come già accade per Optometria e la Federottica è un’opportunità in più di formare”. Si è registrato un incremento delle immatricolazioni quest’anno: “ancora non sono chiuse, ma per ora i colleghi hanno in aula 140 studenti del primo anno, mentre negli ultimi 5-6 anni se ne registravano tra i 100 e i 110. Questo è dovuto a una serie di attività di divulgazione presso le scuole in sinergia con INFN e CNR. Ci sono tanti colleghi che si impegnano per farci conoscere. Siamo presenti infatti anche a Futuro Remoto”. Consiglia alla matricola: “di lavorare con impegno per qualcosa che piace. Non esistono Corsi di Laurea facili o difficili, con una preparazione adeguata. Io provengo dal Liceo Classico ed ero un grande appassionato di Lettere Classiche, eppure oggi sono professore di Fisica. Le materie di base sono fondamentali alla cultura di ogni cittadino”. 
Poi si sofferma sulla ricerca in Dipartimento: “che abbraccia tutta la fisica possibile ad ampio spettro. Non abbiamo nulla da invidiare ai grandi Atenei nazionali. Lo so perché sono anche referente della VQR 2014-15 per l’Area Fisica. Vantiamo collaborazioni internazionali in Europa, Cina, Giappone, Stati Uniti, Argentina e tanti altri paesi. Il nostro punto forte è l’internazionalizzazione. Il nostro dottorato in Fisica fondamentale e applicata è valutato benissimo dall’ANVUR; vinciamo progetti ministeriali ed europei”. Nota dolente le risorse: “siamo andati incontro a una riduzione drastica di personale, sia docente che tecnico-amministrativo. Ecco perché il piano straordinario Ricercatori e Associati. A breve bandiremo contratti di tipo A e B per ricercatori, già molti di questi sono diventati associati. L’indice VQR Mobilità valuta positivamente il progresso di carriera, bisogna tenerne conto. Vantiamo inoltre otto borse di dottorato l’anno, cui l’INFN ne aggiunge due. In più, i giovani ricercatori vanno incoraggiati a farsi promotori di progetti internazionali, ne siamo responsabili noi docenti più anziani”. Si parla tanto di fuga dei cervelli, soprattutto per la fisica: “la cosa importante è che i cervelli li abbiamo. Preferirei parlare di opportunità di farsi valere fuori, piuttosto che di fuga. Il vero problema è il rientro, che riguarda la vivibilità del territorio. I nostri studenti ricevono un’ottima formazione qui, ma altrove le condizioni di vita sono diverse e spesso le preferiscono”. 
La terza missione non è da sottovalutare: “c’è bisogno di impegno nel trasferire le conoscenze sul Territorio, incrementando i rapporti già buoni con la Regione, le imprese, le scuole, tramite spin off e incoraggiando la divulgazione scientifica. Per questo motivo sono anche membro del Consiglio generale della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli”. Conclude: “il Dipartimento gode di ottima salute e sono veramente onorato di esserne il nuovo Direttore”.
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