Michele Nappi, assunto prima di completare il tirocinio

Laureato con il massimo dei voti in Ingegneria Aeronautica nel gennaio 1999, tesi sperimentale in Aerodinamica supersonica –relatore il prof. Gennaro Zuppardi-, Michele Nappi partecipa al primo bando del Dipartimento. Durante i colloqui, chiede di essere destinato, tra le altre possibili aziende, all’Aerosoft, società che si occupa di progettazione meccanica ed aeronautica. Ed è stato accontentato. 
A giugno del ’99, inizia lo stage. E’ seguito da un tutor e da un collega di corso che già lavora nella stessa azienda. Dopo appena tre mesi, il primo settembre, è assunto a tempo indeterminato come analista funzionale, “una posizione che non ha nulla a che vedere con la mia formazione universitaria”. L’Aerosoft è una società di servizi, si è ritagliata una nicchia di mercato in grossa espansione e riceve richieste di collaborazione da grandi aziende tipo Alenia Spazio, Ferraro, Fiat, Magneti Marelli (“ho avuto, a due mesi dall’assunzione, una consulenza esterna alla Magneti Marelli Sospensione di Torino”).  E non c’è il rischio di annoiarsi: “non si entra in routine, si passa dall’analisi di un satellite all’analisi del motore di una macchina”. Nappi apprezza l’iniziativa del DIME soprattutto perché gli stage si svolgono presso piccole e medie imprese “aziende che hanno grosse potenzialità, forniscono un bagaglio di competenze spendibili sul mercato”. Ma se dovesse consigliare ad un neo laureato di vivere un’esperienza di stage, lo farebbe con qualche avvertenza “va bene se non dura molto tempo e se, poi, in qualche modo viene riconosciuto. Altrimenti si rischia di perdere altre opportunità”. Lo stage può essere più formativo per il laureando “anche se è complesso da gestire in contemporanea agli esami. Nelle aziende si comincia la mattina alle 9.00 e si smette alle 18.00”.
- Advertisement -




Articoli Correlati