Mirella Coppola, laureata in Scienze del Turismo: “un percorso impegnativo e interessante”

“Se tornassi indietro rifarei la stessa scelta, perché questi studi mi sono piaciuti moltissimo, nonostante le difficoltà”, confessa Mirella Coppola, ventitrè anni, laureata Triennale in Scienze del Turismo a marzo, volata in Inghilterra per seguire un corso di lingue in attesa di riprendere gli studi in autunno. “Come tutti, a diciotto anni non avevo le idee chiare. Non sempre si è informati sui profili e le aspettative lavorative, perciò ho deciso di seguire un percorso che rispondesse ad una pluralità di interessi fra Economia, Diritto, Lingue, Lettere e Arte”. Racconta di un bell’ambiente: “fra noi colleghi c’è molta complicità e per chi, come me, ha anche lavorato durante gli studi, fare rete è molto importante. Bisogna anche conoscere bene l’inglese e, possibilmente, almeno un’altra lingua e cercare di inserirsi in ambienti propositivi. I miei vecchi datori di lavoro mi sostenevano molto e quando avevo un esame mi ci potevo dedicare completamente per un paio di giorni”. Per due anni, infatti, Mirella ha lavorato alla reception di un bed and breakfast del centro di Napoli e come accompagnatrice di gruppi stranieri.
Il percorso di studi “è impegnativo e interessante. Ero convinta che fosse una scelta ben riuscita ma è difficile che le grandi aziende cerchino laureati con il nostro profilo. Così sto pensando di iscrivermi ad una Triennale e poi ad una Magistrale di ambito economico. Nel frattempo mi guardo intorno in cerca di opportunità di lavoro all’estero, magari nell’ambito del programma Leonardo”. Sembra una resa, invece è il contrario: “viaggiando ho conosciuto i servizi ai turisti all’estero, perfino in città senza attrattive. A me piacciono i contesti interculturali e le possibilità di contatto con persone di tutto il mondo. Voglio imparare quanto più possibile sulla pianificazione, perché il turismo può influenzare lo sviluppo di un territorio in senso globale e in Italia il settore non è in crisi. Chi può continua a viaggiare e ci sono tante soluzioni anche per chi è in ristrettezze”.
Alle matricole raccomanda di: “non vedere i professori come persone che ti stanno giudicando ma di cercare con loro il confronto, e non abbattersi se ai primi esami si prendono dei voti bassi. Il primo anno è tutto uno sperimentarsi”.
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