Molto dure le bocciature a febbraio, incombe la rotazione delle cattedre

C’è fermento a Giurisprudenza. Tra l’inizio del secondo semestre – i corsi partiranno il 9 marzo – e le bocciature agli esami che a febbraio diventano più dolorose perché non è possibile ripetere le prove a marzo e perché dalla prossima sessione ruotano le cattedre. Gli esami ‘minori’, per i quali non si mette in conto un eventuale k.o., hanno poi destato qualche preoccupazione in più rispetto agli altri anni. 
Agli esami di Storia del diritto medievale e moderno della cattedra della prof.ssa Cristina Vano c’è un po’ di confusione: gli studenti hanno intenzione di chiedere alla docente la possibilità di ritornare a marzo, nella finestra che si dovrebbe aprire nella terza decade del mese. “Non ho intenzione – dice Maria Cristina, studentessa al quarto anno- di perdere ulteriormente tempo su questa materia. La mia preparazione era sufficiente già oggi e non voglio ricomprare altri libri. Poi a giugno devo dare Commerciale e devo seguire i corsi, quindi non posso ripetere e memorizzare altro”. Anche Elena spera di poter ripetere l’esame a marzo “senza così dover cambiare cattedra e programma”. Spiega: “gli assistenti sono molto esigenti, entrano nei particolari ed è facile cadere quando si pongono domande minuziose. Io ho commesso errori banali perché non ho studiato con attenzione”. “Non mi aspettavo tutti questi bocciati – commenta Aldo, studente al terzo anno – in un mese non si riesce a preparare un buon esame perché il programma è vasto e troppo storico. A volte mi chiedo come mai non sia una disciplina a scelta, visto che in Facoltà vi sono esami più attuali che vengono proposti come complementari. Diritto d’impresa o Diritto fallimentare sono a scelta seppur fondamentali e, a mio avviso, molto più immersi nella realtà quotidiana”. Gli studenti hanno intenzione di fare presente quest’aspetto ai loro rappresentanti. “Ci stiamo mobilitando – spiega Alberto – per stilare un documento in cui chiediamo di poter selezionare gli esami. I fondamentali non si toccano, ma i complementari, che ci potrebbero dare una visione concreta del diritto, debbono essere ampliati, modificati e previsti in un piano di studi più flessibile. Le Procedure da sole non bastano se poi non si ha una preparazione specifica per ogni argomento e, visto la tendenza del mercato del lavoro, anche l’università dovrà adeguarsi”. “Vogliamo chiedere ai nuovi rappresentanti – sottolinea Giorgio al quinto anno – che si adoperino per ottenere che alcuni esami complementari diventino alla stregua degli altri. Inoltre, vorremmo la possibilità di non dover cambiare libro ogni volta che ruota una cattedra. Se la materia è sempre la stessa perché a giugno siamo costretti a comprare manuali diversi? Proponiamo un accordo tra le cattedre”. Una buona nuova da Grazia: “la prof.ssa Vano è molto disponibile; se non ci sono lacune insuperabili consentirà di ripetere l’esame a marzo. Io sono stata bocciata a gennaio ed ho avuto la possibilità di rifare l’esame il mese dopo”. E poi suggerisce: “è fondamentale entrare nel pensiero filosofico del Capanna (manuale di riferimento), è da lì che parte l’interrogazione”. 
Atmosfera più rilassata agli esami di Istituzioni di diritto romano, cattedra del prof. Vincenzo Giuffrè, dove le matricole sono entusiaste. “Tanti voti alti – dice Chiara – e solo due – tre persone rimandate al mese prossimo. L’esame è facile e gli argomenti sono alla base del nostro ordinamento giuridico”. “Il professore – aggiunge Stefano – ci ha invitato durante il corso a studiare e a capire ogni istituto perché nel nuovo semestre avremmo ritrovato il tutto nel Diritto privato. Il mio 28 è una buona base da cui partire”. 
Al palo due anni
per Privato
Qualche lamentela dalla cattedra di Diritto Privato del prof. Nicola Di Prisco: su 40 candidati più della metà è stata rimandata a giugno. Il diritto di famiglia, le obbligazioni e il negozio giuridico: le domande più ricorrenti. “Sono stata bocciata sulla cessione del credito – spiega Mafalda, studentessa al secondo anno – Questa è una delle cattedre più esigenti; sono richiesti anche i particolari del manuale e delle relative sentenze. Purtroppo sono quasi al terzo anno è non ho ancora superato Privato”. Problema comune a molti studenti. “Il più delle volte – incalza Piero – si considera la difficoltà di Procedura Civile e di Commerciale. E si dimentica  che senza Privato non si supera il primo anno a causa della propedeuticità dell’insegnamento. Il rischio è di stare immobile per ben 2 anni, come è successo a me.  Oggi ho superato l’esame con 21 ma lo considero anche normale, visto che l’ho ripetuto già due volte”. Anche a Massimo è andata così: “ho studiato per tre mesi e ho avuto 23 dopo una bocciatura e una seduta rimandata a causa di un attacco di panico. A volte, più un esame non va e più ci intestardiamo finendo in un circolo vizioso di impotenza e frustrazione. Se oggi non avessi passato l’esame, molto probabilmente avrei cambiato Facoltà, stavo quasi per convincermi che il diritto non fosse il mio forte”. 
Nessuna preoccupazione agli esami di Diritto Penale della cattedra del prof. Vincenzo Patalano: la materia piace, risulta scorrevole e facile da studiare. “All’esame non ci sono mai grandi problemi – conferma Rossella Boccia – La materia, seppur vasta, è di facile comprensione. Durante la seduta gli assistenti aiutano a mantenere il filo del discorso riportando esempi concreti e facilmente riscontrabili sul manuale. Il mio 28 dimostra che in questa cattedra con uno studio di base si può arrivare ad ottimi risultati”. Anche le integrazioni, per gli studenti che dal 3+2 sono passati alla quinquennale, vanno più che bene. Dice Maria Carannante: “le 500 pagine oggetto di studio sono semplici e, se si ha un buon voto dal quale partire, nulla vieta di raggiungere anche il 30. E’ stato così per me e sono estremamente soddisfatta. Ora non mi resta che cominciare a seguire i corsi del nuovo semestre”.
Susy Lubrano
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