Didattica, casistica e dettagli nel corso compatto di Diritto Amministrativo promosso dalla cattedra del prof. Ferdinando Pinto. Dieci le lezioni previste (sono iniziate il 17 marzo e termineranno il 19 maggio), suddivise in 10 macro-aree del diritto amministrativo. “Il corso si definisce compatto – spiega il dott. Vinicio Brigante che organizza le lezioni integrative – proprio perché è concentrato. In ogni lezione si affronterà un tema diverso, seguendo
la ripartizione del manuale. Rispettando l’ordine del testo, i ragazzi possono studiare in contemporanea, integrando la lezione quotidiana con altro materiale”. Per lo più sentenze: “emanate dal Tribunale Amministrativo e dal Consiglio di Stato. Durante l’estate sono stato in Sud America, porterò anche alcuni esempi di casistica di questi Paesi, per raffrontare il procedere del nostro diritto con il loro”. Sono all’incirca 150 i frequentanti. “La possibilità
di seguire un corso aggiuntivo, che in qualche modo rimpiazza quello principale, è un’occasione che alletta gli studenti. La partecipazione è per questo cospicua. Ci rivolgiamo, inoltre, ad una platea variegata: chi non ha potuto seguire le lezioni ad ottobre o chi invece vuole fare una ripassata generale. Quest’anno, per la prima volta, abbiamo anche alcuni laureati, i quali ci hanno chiesto di partecipare per rafforzare le proprie conoscenze, in vista della professione che andranno a svolgere”. Gli studenti sono stati, dunque, divisi in due gruppi: “Pur studiando gli stessi argomenti, i gruppi sono diversi.
Il primo è guidato da un avvocato e da un magistrato e ha quindi un approccio più pragmatico. L’altro, invece, è incentrato sulla didattica classica, con l’alternanza di diversi collaboratori di cattedra”. Chi frequenta tutto il ciclo di lezioni sarà considerato corsista per l’intera durata della sessione estiva ed avrà sicuramente “un approccio diverso in sede d’esame: si ha una maggiore conoscenza degli argomenti del testo, i collegamenti fra Istituti vengono naturali e si ha più dimestichezza nel colloquio. Sono ormai quattro anni che riproponiamo l’iniziativa e ogni volta verifichiamo che chi ha seguito sostiene esami più brillanti”. Il ciclo di lezioni è utile anche a chi vuole chiedere la tesi in diritto amministrativo. Tant’è che lo scorso anno tra i corsisti “c’è stata una richiesta di tesi esponenziale. Seguo molti ragazzi durante il percorso finale e debbo dire che queste lezioni aiutano a far chiarezza nella scelta dell’argomento del lavoro”. Il prof. Pinto non ha liste d’attesa di tesisti, e, cosa rara, non esige dagli studenti un voto minimo per poter richiedere l’assegnazione della tesi. “La nostra cattedra – conclude il dott. Brigante – chiede solo che lo studente si laurei entro un anno. Viceversa, se il laureando non dovesse riuscire a sostenere gli ultimi esami in quest’arco temporale, la sua tesi potrebbe decadere. È un modo per non far allungare le liste d’attesa”.
la ripartizione del manuale. Rispettando l’ordine del testo, i ragazzi possono studiare in contemporanea, integrando la lezione quotidiana con altro materiale”. Per lo più sentenze: “emanate dal Tribunale Amministrativo e dal Consiglio di Stato. Durante l’estate sono stato in Sud America, porterò anche alcuni esempi di casistica di questi Paesi, per raffrontare il procedere del nostro diritto con il loro”. Sono all’incirca 150 i frequentanti. “La possibilità
di seguire un corso aggiuntivo, che in qualche modo rimpiazza quello principale, è un’occasione che alletta gli studenti. La partecipazione è per questo cospicua. Ci rivolgiamo, inoltre, ad una platea variegata: chi non ha potuto seguire le lezioni ad ottobre o chi invece vuole fare una ripassata generale. Quest’anno, per la prima volta, abbiamo anche alcuni laureati, i quali ci hanno chiesto di partecipare per rafforzare le proprie conoscenze, in vista della professione che andranno a svolgere”. Gli studenti sono stati, dunque, divisi in due gruppi: “Pur studiando gli stessi argomenti, i gruppi sono diversi.
Il primo è guidato da un avvocato e da un magistrato e ha quindi un approccio più pragmatico. L’altro, invece, è incentrato sulla didattica classica, con l’alternanza di diversi collaboratori di cattedra”. Chi frequenta tutto il ciclo di lezioni sarà considerato corsista per l’intera durata della sessione estiva ed avrà sicuramente “un approccio diverso in sede d’esame: si ha una maggiore conoscenza degli argomenti del testo, i collegamenti fra Istituti vengono naturali e si ha più dimestichezza nel colloquio. Sono ormai quattro anni che riproponiamo l’iniziativa e ogni volta verifichiamo che chi ha seguito sostiene esami più brillanti”. Il ciclo di lezioni è utile anche a chi vuole chiedere la tesi in diritto amministrativo. Tant’è che lo scorso anno tra i corsisti “c’è stata una richiesta di tesi esponenziale. Seguo molti ragazzi durante il percorso finale e debbo dire che queste lezioni aiutano a far chiarezza nella scelta dell’argomento del lavoro”. Il prof. Pinto non ha liste d’attesa di tesisti, e, cosa rara, non esige dagli studenti un voto minimo per poter richiedere l’assegnazione della tesi. “La nostra cattedra – conclude il dott. Brigante – chiede solo che lo studente si laurei entro un anno. Viceversa, se il laureando non dovesse riuscire a sostenere gli ultimi esami in quest’arco temporale, la sua tesi potrebbe decadere. È un modo per non far allungare le liste d’attesa”.