Musei in movimento, tra arte, gastronomia e jazz

Un appuntamento che ha arricchito, ancor di più, il rapporto tra mondo universitario e la città di Napoli: “la Notte dei Musei”. L’evento, che si è svolto il 14 maggio, organizzato dal Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita del Federico II, in collaborazione con numerosi Enti – dalla Regione Campania, all’Unione Europea, dalla Provincia- fino ad alcuni Dipartimenti Universitari europei, come l’Universidad de Leòn Spàgna. Un’intera giornata ricca di eventi -che dalle 17:00 alle 24:00 ha intrattenuto decine e decine di docenti, studiosi e curiosi- curata splendidamente dai professori Luigi Esposito, Dipartimento di Scienze Zootecniche, Paolo De Girolamo, Dipartimento di strutture, funzioni e tecnologie Biologiche e Antonio Crasto, direttore del Museo Anatomo Zootecnico di Portici. 
La rassegna è partita nel primo pomeriggio, quando i tre docenti, dopo aver ringraziato i numerosi ospiti presenti in sala, tra cui lo stesso Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria Franco Roperto (è stata accolta con un pizzico di malumore la rinuncia, all’ultimo minuto, per impegni di lavoro, del Sindaco, Rosa Russo Iervolino), hanno presentato i diversi appuntamenti in programma. “Possiamo dare tanto dal punto di vista professionale – ha commentato il prof. Crasto- e la promozione di iniziative come queste, ci spinge a fare ancora di più”. Tema fondamentale della serata, ovviamente, la celebrazione e promozione degli storici musei universitari. “Musei che sono stati e che sempre saranno il sale di questa città”. Queste le parole della prof.ssa Maria Rosaria Ghiara, responsabile del Centro Museale della Federico II. Centro che, nella città di Napoli, comprende ben 4 poli, Mineralogia, Antropologia, Zoologia, Paleontologia. “Lo sviluppo di questi 4 poli museali – continua la prof.ssa Ghiara- rappresenta il frutto di un costante lavoro che tutto il nostro Ateneo, dai tempi del Rettore, Fulvio Tessitore  ad oggi, con  la guida del Rettore Trombetti, ha sviluppato nel corso degli anni. Musei che, dal più antico, quello di Mineralogia, al più recente, quello di Antropologia, rappresentano punti di riferimento importantissimi per memoria storica e per la ricerca”. 
Si avverte una sensazione molto particolare quando si calpesta l’atrio del Museo di Anatomia Veterinaria. Un’emozione resa ancor più forte se si fa riferimento alle parole, poco prima pronunciate, dal prof. Giuseppe Paino, attuale direttore del Museo. “Si tratta di un museo storico, risalente all’epoca di Gioacchino Murat, che ha attraversato diverse epoche e che ha contribuito, in maniera fondamentale, allo sviluppo e al perfezionamento degli studi veterinari”. Il Museo nasce nel 1798, nello stesso anno di nascita dell’altrettanto storica Scuola di Veterinaria di Napoli. Situato al 2° piano dell’attuale Facoltà di Medicina Veterinaria, il museo diretto dal prof. Paino, fa parte dal 1998 del “Sistema Mussale dell’Ateneo Federico II”. Presenta una numerosa serie di reperti di importanza internazionale, come gli scheletri di due cavalli da parata, donati da Gioacchino Murat all’inizio dell’800. 
La manifestazione, però, non è servita esclusivamente per esaltare le immense risorse dei nostri musei universitari (molto interessante, infatti, è stata anche la relazione dello stesso prof. Crasto, sull’importanza del Museo  Zootecnico di Portici) o di altri importanti centri di studio, come il Real Orto Botanico, definito come un prestigioso vicino di casa della Facoltà di Veterinaria (nel 2007 si festeggerà il bicentenario), ma anche per promuovere iniziative e collaborazioni molto interessanti, come quella con l’Università di Leòn (presente il Rettore Merinos e il consigliere de la Junta de Castilla y Leòn, Jesus Alberti) e con la Fondazione “Waves”, rappresentata dal presidente Tomas Garcia. Una società che da diversi anni si occupa del recupero ambientale e della salvaguardia della fauna. Un’associazione che negli ultimi dieci anni ha organizzato diversi meeting e simposi, in collaborazione con Portogallo e Italia, con Napoli, meta privilegiata degli incontri.  
Il programma della serata ha poi lasciato spazio ad altre forme d’espressione, come la mostra di arte contemporanea, diretta da Massimiliano Mirabella, ispirata agli storici reparti custoditi nel museo, o come la degustazione enogastronomica, sponsorizzata dalle Cantine del Taburno e dal Caseificio Salicella che hanno allietato il palato degli ospiti. Chiusura in grande stile, con il concerto Jazz, Music dans les lumieres, del “Francesco D’Errico Quartet”. Un gruppo di appassionati e validissimi musicisti composto da Francesco d’Errico, pianoforte, Marco di Tullio, contrabbasso, Paolo Innarella, sax e flauto e Mario de Paola alla batteria.
Gianluca Tantillo
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