Melodie, note, suoni e colori per raccontare il continente africano. Una iniziativa pensata per gli studenti ma anche con l’obiettivo di favorire momenti di scambio tra culture diverse. L’ha promossa, in occasione della giornata della francofonia, il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università Federico II. Sul palco del Cinema Astra di Mezzocannone, il 25 marzo, protagonisti i cinque ragazzi del gruppo ‘Foly du Burkina’ che si sono esibiti in un concerto che ha offerto uno spaccato del loro paese d’origine, il Burkina Faso.
“Ci troviamo in un momento abbastanza complicato per l’Università e iniziative come questa possono aiutare ad aprirci anche al territorio”, ha detto la prof.ssa Annamaria La Marra, docente di Letteratura Inglese alla Federico II e Direttore del CLA, nell’introdurre la manifestazione. A spiegare il concetto di ‘francofonia’ – l’insieme dei Paesi in cui il francese è la lingua madre, quella ufficiale o la seconda lingua – il dott. Frédéric Taboin. Il francese è attualmente al nono posto tra gli idiomi più parlati al mondo e al secondo tra i più insegnati come lingua straniera dopo l’inglese. “Per gli studenti di Lingue è importante partecipare a questi incontri, che mettono in contatto diretto con la cultura che si sta apprendendo – ha detto Taboin – Ci sono molti luoghi comuni da eliminare: primo fra tutti quello secondo cui gli africani vengono identificati solo con i venditori ambulanti illegali. Come Ateneo è giusto dare ai nostri allievi e ai cittadini una corretta informazione riguardo a popoli che hanno una ricca e interessante cultura”. Non soltanto lo studio sui libri, dunque, ma una immersione in un universo differente, per assaporarne le tradizioni e le peculiarità culturali. Prima di presentare il gruppo musicale, Serigne Fall di ‘Harmattan’ – associazione con sede a Napoli che si occupa di favorire lo scambio culturale, inteso come valorizzazione delle tradizioni dei popoli (in particolare l’Africa) che sono ancora poco o mal conosciuti – ha letto alcune poesie africane in lingua francese. “Si tratta di tre autori di etnia africana – ha spiegato – che usano proverbi ed espressioni tipiche del nostro Paese in una lingua in cui determinati modi di dire invece non esistono”.
Al concerto erano presenti gli studenti di Lingue, soprattutto quelli che studiano il francese, ma anche ragazzi provenienti da altri Corsi di Laurea. Elisa, ad esempio, è iscritta al primo anno della Magistrale in Filologia Moderna, con la passione per la lingua e la cultura francofona. “Credo che questa iniziativa non sia stata ben pubblicizzata – ha detto riferendosi alla scarsa presenza degli studenti poco prima dell’inizio del concerto – Io sono venuta a conoscenza della settimana della francofonia perché frequento il CLA, ma ho notato che in Facoltà c’erano pochissimi manifesti dell’iniziativa”. Lorenzo e Ciccio, studenti di lingua francese anche loro alla Magistrale, hanno avuto notizia del concerto ai corsi. “Molti sono qui per caso – hanno detto – ed è un peccato, perché le attività universitarie non devono esistere solo per dare e ricevere crediti. Questo è uno di quei momenti in cui ci viene data la possibilità di allargare i nostri orizzonti, attraverso l’aggregazione fra persone appartenenti ad etnie diverse. E’ un momento di crescita per tutti e il fatto che non vengano riconosciuti crediti non dovrebbe limitare la partecipazione”.
Negli obiettivi del CLA, un concerto serale vero e proprio. “Alle tre del pomeriggio è normale che non ci siano molte persone – ha detto la prof.ssa Lamarra – Per questo motivo, in futuro pensiamo di organizzare un evento di sera, in modo da avvicinare un numero sempre maggiore di persone interessate alla conoscenza di una comunità ancora poco nota, ma dal fascino culturale molto forte”.
Anna Maria Possidente
“Ci troviamo in un momento abbastanza complicato per l’Università e iniziative come questa possono aiutare ad aprirci anche al territorio”, ha detto la prof.ssa Annamaria La Marra, docente di Letteratura Inglese alla Federico II e Direttore del CLA, nell’introdurre la manifestazione. A spiegare il concetto di ‘francofonia’ – l’insieme dei Paesi in cui il francese è la lingua madre, quella ufficiale o la seconda lingua – il dott. Frédéric Taboin. Il francese è attualmente al nono posto tra gli idiomi più parlati al mondo e al secondo tra i più insegnati come lingua straniera dopo l’inglese. “Per gli studenti di Lingue è importante partecipare a questi incontri, che mettono in contatto diretto con la cultura che si sta apprendendo – ha detto Taboin – Ci sono molti luoghi comuni da eliminare: primo fra tutti quello secondo cui gli africani vengono identificati solo con i venditori ambulanti illegali. Come Ateneo è giusto dare ai nostri allievi e ai cittadini una corretta informazione riguardo a popoli che hanno una ricca e interessante cultura”. Non soltanto lo studio sui libri, dunque, ma una immersione in un universo differente, per assaporarne le tradizioni e le peculiarità culturali. Prima di presentare il gruppo musicale, Serigne Fall di ‘Harmattan’ – associazione con sede a Napoli che si occupa di favorire lo scambio culturale, inteso come valorizzazione delle tradizioni dei popoli (in particolare l’Africa) che sono ancora poco o mal conosciuti – ha letto alcune poesie africane in lingua francese. “Si tratta di tre autori di etnia africana – ha spiegato – che usano proverbi ed espressioni tipiche del nostro Paese in una lingua in cui determinati modi di dire invece non esistono”.
Al concerto erano presenti gli studenti di Lingue, soprattutto quelli che studiano il francese, ma anche ragazzi provenienti da altri Corsi di Laurea. Elisa, ad esempio, è iscritta al primo anno della Magistrale in Filologia Moderna, con la passione per la lingua e la cultura francofona. “Credo che questa iniziativa non sia stata ben pubblicizzata – ha detto riferendosi alla scarsa presenza degli studenti poco prima dell’inizio del concerto – Io sono venuta a conoscenza della settimana della francofonia perché frequento il CLA, ma ho notato che in Facoltà c’erano pochissimi manifesti dell’iniziativa”. Lorenzo e Ciccio, studenti di lingua francese anche loro alla Magistrale, hanno avuto notizia del concerto ai corsi. “Molti sono qui per caso – hanno detto – ed è un peccato, perché le attività universitarie non devono esistere solo per dare e ricevere crediti. Questo è uno di quei momenti in cui ci viene data la possibilità di allargare i nostri orizzonti, attraverso l’aggregazione fra persone appartenenti ad etnie diverse. E’ un momento di crescita per tutti e il fatto che non vengano riconosciuti crediti non dovrebbe limitare la partecipazione”.
Negli obiettivi del CLA, un concerto serale vero e proprio. “Alle tre del pomeriggio è normale che non ci siano molte persone – ha detto la prof.ssa Lamarra – Per questo motivo, in futuro pensiamo di organizzare un evento di sera, in modo da avvicinare un numero sempre maggiore di persone interessate alla conoscenza di una comunità ancora poco nota, ma dal fascino culturale molto forte”.
Anna Maria Possidente