Nasce “Napoli Attiva”

Accordo tra l’Università Federico II e Area Science Park di Trieste per la nascita di ‘Napoli Attiva’, una società consortile che si sviluppa nell’ambito di ‘Campania Innovazione’, rete promossa dalla Regione per favorire l’innovazione, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove idee e di business per le piccole imprese, con lo specifico obiettivo di valorizzare la ricerca scientifica sviluppata nell’ambito dell’Ateneo e trasferirla alle piccole e medie imprese del territorio. La collaborazione è stata siglata l’11 febbraio. 
“Se le grandi industrie hanno loro centri ricerca e un contatto più rapido con il mondo dell’innovazione, sono le piccole imprese, quelle che rappresentano la vera sostanza del tessuto economico regionale, ad avere problemi nel rapporto con i centri di ricerca. Non avendo le competenze, le conoscenze e gli strumenti nell’ambito dell’innovazione e non riuscendo a dialogare con le università, queste imprese rischiano di rimanere fuori”, spiega il prof. Giuseppe Zollo, docente di Ingegneria Economico-Gestionale e Direttore di Coinor (Centro di Ateneo per la Comunicazione e l’Innovazione Organizzativa), Presidente di ‘Napoli Attiva’. La società consortile, attivando  una rete di scambio tra Ateneo e piccole e medie imprese svilupperà una valenza positiva a doppio binario: da un lato per i Dipartimenti significherà poter attingere a nuovi finanziamenti da parte di privati, stringere rapporti col mondo del lavoro utili anche in vista di tirocini e stage per studenti, e dall’altro lato per le aziende si tradurrà nella possibilità di attingere al know how sviluppato in uno dei più grandi Atenei italiani. “Tra i progetti di ‘Napoli Attiva’ – anticipa il prof. Zollo – c’è proprio quello di trovare finanziamenti da parte del mercato per le nostre ricerche e per sviluppare servizi alle aziende, come consulenze di vario genere, di gestione, di mercato, di marketing, facendo appello a tutte le competenze della Federico II. Sull’altro piatto della bilancia c’è l’opportunità, per queste aziende campane, di entrare in contatto con l’innovazione e le nuove tecnologie, in tutti i settori di ricerca, sviluppate dai nostri Dipartimenti, dai Centri di Competenza, da tutti i Consorzi”.
Sta partendo una grande azione all’interno dell’Ateneo – spiega Zollo – per esplicitare tutte le competenze tecniche e scientifiche che possono essere messe a disposizione del mondo delle piccole e medie imprese. Nell’operazione verranno coinvolte tutte le Facoltà di Ateneo andando a coprire così un raggio di azione e di servizi che abbraccerà un po’ tutte le competenze richieste dal mercato, operazione resa possibile anche grazie alla collaborazione con l’AREA Science Park già attiva in questo senso nel Friuli Venezia Giulia. “Faremo leva sulla grande esperienza della AREA, ente di ricerca del MIUR, che ha già sviluppato un sistema di introduzione di nuove tecnologie, tecniche e competenze organizzative con le imprese del Nord-est e ha una capacità di fare innovazione formidabile”, dice Zollo. Sono, infatti, ben 1700 gli interventi operati da AREA Science Park presso le aziende friulane e ‘Napoli Attiva’ potrà attingere da questo patrimonio esperenziale anche con il supporto di strumenti specifici come il Business Intelligence ‘Explorer’, che consente di ottenere informazioni mirate sui trend di tutti i settori merceologici.
“Siamo impegnati a sviluppare un Programma Strategico. Tra i primi punti del programma, la necessità di fare rete con tutti i soggetti intermediari, come i consorzi delle piccole e medie imprese, Confindustria, le associazioni e gli enti locali, solo se impegnati come tramite tra università e imprese”. La nuova società consortile, senza fini di lucro, sta quindi iniziando a muovere i suoi primi passi strutturandosi, come ricorda il prof. Zollo, “un po’ come un’azienda di intermediazione, che mette in contatto più soggetti, un po’ come un’azienda mineraria, che scava nel profondo per trovare ricchezze nascoste. L’innovazione in un momento difficile, e soprattutto nel Mezzogiorno, diventa l’unica arma vincente per essere davvero competitivi”.
Valentina Orellana
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