Neonati pretermine, la formazione ora non è più affidata all’esterno

Sarà attivato a breve un Servizio di Conservazione della fertilità presso il Dipartimento della Donna, del bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica diretto dal prof. Nicola Colacurci. “Nel mese di marzo abbiamo tenuto un corso sulla crioconservazione ovocitaria durante il quale è stato fatto il punto della situazione sul congelamento ovocitario e sulle tecniche di conservazione della fertilità, e quindi sulla possibilità di attivare un relativo servizio. Bisogna considerare – spiega il docente – che questo è un tema quanto mai attuale e che è sempre più urgente la necessità per le donne con patologie oncologiche, in particolare alla mammella, in età riproduttiva di poter attuare dei meccanismi di preservazione della fertilità prima di incominciare delle terapie tossiche. Quindi, fare un deposito ovocitario per avere la possibilità di accedervi in un secondo momento. Si può dire che siamo pronti per partire con una realtà di questo genere. Si sta attivando una rete regionale, in cui sicuramente la banca centrale è quella della Federico II, ma noi abbiamo tutte le possibilità per fare la nostra parte. Abbiamo già ufficializzato ai nostri reparti oncologici la possibilità di effettuare in loco la conservazione della fertilità”.
È stato inoltre riaperto il reparto di Ostetricia e la Terapia Intensiva Neonatale: “Abbiamo potenziato in questo modo la didattica su tutta una branca che prima dovevamo fare in convenzione esterna. Adesso i nostri ragazzi hanno la possibilità di vedere tutta quella parte legata alla prematurità che prima, mancando la terapia intensiva neonatale, non potevano assolutamente praticare. Quindi la formazione nella gestione del neonato pretermine adesso viene offerta dal nostro Ateneo e sicuramente questo amplia le possibilità per i nostri studenti. Stiamo già pensando di organizzare dei corsi dedicati alla medicina prenatale, alle gravidanze a rischio e al neonato podalico".
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