“Nessuna biblioteca verrà chiusa”

Gentile Direttore,
le scrivo in relazione ad un articolo pubblicato sul numero del 10 novembre della rivista da Lei diretta dal titolo “Chiude la biblioteca al IV piano di Giusso”. Vorrei provare a chiarire la situazione per rispondere alle comprensibili preoccupazioni degli studenti e anche per evitare che ‘voci di corridoio’ determinino una cattiva informazione su quanto sta accadendo.
Anzitutto, nessuna biblioteca verrà chiusa. Quello che avverrà sarà un trasferimento ‘da scaffale a scaffale’ dei volumi, vale a dire che stiamo predisponendo gli spazi che accoglieranno i libri attualmente conservati al IV piano che verranno direttamente collocati nella nuova sede senza nessun rischio di scatoloni inabissati in qualche oscuro deposito e, tantomeno, senza il rischio che possano andare perduti, perché tutta l’operazione verrà condotta da una ditta specializzata con la supervisione dei nostri bibliotecari che si sono impegnati in modo encomiabile, in questi giorni, per creare le condizioni ottimali di collocazione dei libri nella sede di via Duomo. Questo richiederà, certo, un tempo tecnico in cui i libri non saranno disponibili, ma tale tempo sarà estremamente ridotto, contiamo di riuscire a farlo in una ventina di giorni.
La destinazione dei libri sarà la seguente: la sezione di americanistica verrà portata nella sede di via Duomo, mentre i volumi riconducibili alla dimensione degli studi culturali rimarranno a Palazzo Giusso, ma in altri spazi. Nella nuova collocazione di via Duomo, oltretutto, la sede garantisce orari di apertura più prolungati e quindi una più ampia possibilità di consultazione.
Perché tale operazione? Le ragioni sono due e gliele riassumo: anzitutto accorpare gli spazi della biblioteca in modo da renderne più agevole la gestione; in secondo luogo collocare i libri nelle sedi dove sono presenti le discipline che a quel tipo di raccolta bibliografica fanno riferimento. Si tratta, in entrambi i casi, di processi di razionalizzazione e non di riduzione o peggio di eliminazione di spazi della biblioteca.
C’è di più. In questa operazione si è creato un rapporto di grande collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali che acquisisce gli spazi del IV piano ma ha ceduto in via formale alla biblioteca (operazione che verrà ratificata nel prossimo Consiglio di Amministrazione) due ampie stanze, attualmente studi di docenti, poste di fronte all’ingresso del primo piano della biblioteca, che diventeranno spazi di lettura. Se vogliamo quantificare anche questo dato, non ci sarà neanche la perdita di un solo posto rispetto a quelli attualmente disponibili al IV piano, anzi molto probabilmente un aumento. Anche in questo caso il processo richiederà pochissimi giorni.
Ho già provveduto a informare di persona di tutta l’operazione uno dei rappresentanti degli studenti in Senato Accademico, ma la possibilità di riassumere lo stato delle cose sul suo giornale mi consente di rendere pubblica in una maniera più diffusa un’operazione qualificante e non depauperante della nostra biblioteca.
Colgo l’occasione anche per dirle che il Consiglio di Amministrazione ha assegnato al SIBA una serie di spazi presenti in Palazzo Giusso e attualmente non utilizzati. Si tratta di spazi di ampia metratura che consentiranno uno sviluppo della biblioteca. Alcuni di tali spazi hanno bisogno di un intervento di adeguamento, altri sono già pronti. In parte di essi andrà la collezione del IV piano che resterà nel palazzo, in altri abbiamo l’onore di poter accogliere una donazione di grandissima importanza che L’Orientale ha avuto. Si tratta di oltre quattromila volumi della biblioteca del prof. Alberto Varvaro, che è stato un illustre filologo, e che la vedova del professore, la prof.ssa Rosanna Sornicola, ha donato al nostro Ateneo. I libri sono già in sede, stiamo predisponendo le scaffalature per poter montare al più presto il fondo che darà un ulteriore prestigio alla nostra istituzione.
Due ultime brevi considerazioni. L’operazione di trasferimento di cui stiamo parlando va annoverata, credo, come piccolo modello di un’istituzione che funziona quando le sue diverse componenti fanno rete. La biblioteca, che ritengo essere il cuore della nostra Università, lo sta facendo con tutte le strutture dell’Ateneo, i Dipartimenti in testa, per creare un sistema più efficiente. È un processo che dobbiamo, e voglio in prima persona, condividere maggiormente con gli studenti e, pur avendo già avviato tale modalità di comunicazione con le rappresentanze studentesche, invito in una maniera non formale gli studenti che abbiano preoccupazioni relative alla gestione della biblioteca a non dare ascolto a ‘voci di corridoio’ ma a mettersi in contatto direttamente con me, ci incontreremo e ne parleremo. È un invito che faccio in primo luogo ai ragazzi che sono stati intervistati. Fare rete, nel mio modo di vedere, non è un processo che deve riguardare solo le diverse istituzioni dell’Ateneo ma anche, e forse in primo luogo, il rapporto docenti studenti.
prof. Lorenzo Mango
Presidente del Comitato Direttivo Tecnico Scientifico del SIBA – Sistema Bibliotecario di Ateneo
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