Nevio, Giovanni e Antonio, studenti di Ingegneria ed Economia, e la loro passione “incondizionata” per l’atletica

“Nello sport come nello studio, serve solo tanta forza di volontà e determinazione per raggiungere i propri obiettivi”. Questa l’affermazione di Nevio Roselli il quale, oltre ad essere studente al terzo anno di Economia alla Parthenope e primo staffettista nella squadra cusina di atletica leggera, lavora a tempo pieno nel settore bancario, da circa 5 anni, in qualità di consulente. Classe ’86, Nevio nutre una passione da lui definita “incondizionata” per l’atletica. “Sono un amante dello sport in generale ma sin da piccolo ho una predilezione per la corsa e, da qualche anno, mi impegno a livelli agonistici”, dice. Infatti, insieme a Giovanni Stendardo, laureando alla Specialistica in Ingegneria civile, salto in alto e 110 ostacoli, ed Antonio Magnanimo, centometrista e studente al primo anno di Ingegneria elettrica, Nevio ha partecipato a diverse gare regionali e non solo. Le ultime ad Ancona, in occasione del meeting nazionale del 9 e 10 febbraio dove molti cusini si sono confrontati con i migliori atleti italiani del momento, nello scenario del Palazzetto “Banca Marche Palas”, sede per eccellenza dell’atletica italiana indoor. Nell’occasione, Nevio ha raggiunto un buon risultato nei 400 mt con il tempo di 55”37. Un successo che va ad avvalorare il bronzo conquistato ai Campionati di società, dello scorso 2 e 3 febbraio, a Ponticelli, nella 4 x 160 m, assieme ai compagni di squadra Antonio e Giovanni, il quale, tra l’altro, si è aggiudicato un bronzo anche per il salto in alto. Infortunatosi durante l’incontro nazionale anconetano, Giovanni per il momento non potrà prendere parte a nessun incontro sportivo. “Questa è l’altra faccia dell’atletica – spiega – da una parte soddisfazioni, dall’altra invece per una sciocchezza non puoi partecipare ad una gara, dopo mesi di allenamento. Dopo la partenza ho avuto uno stiramento; non ho interrotto gli allenamenti, anzi. Non bisogna mai fermarsi”. E Giovanni punta già al prossimo impegno sportivo: le prove spurie 300/500 mt, appuntamenti di medio termine che, ogni anno, si tengono a marzo e aprile. Quasi prossimo alla Laurea Specialistica in Ingegneria dei sistemi idraulici e di trasporto, Giovanni sogna di poter conciliare il suo lavoro alla grande passione per l’atletica, che “ormai scandisce il ritmo delle mie giornate”. Avvicinatosi a questa sana disciplina 6 anni fa, grazie al suggerimento di un amico iscritto al CUS, per Giovanni quello di atletica “è l’allenamento più completo, dopo ti senti davvero in forma”. E se in pista, come all’università, il merito è solo di colui che è riuscito a raggiungere un ottimo risultato, è altrettanto vero che senza il giusto supporto della squadra e, tra i libri, del fedele gruppo di studio, probabilmente non si raggiungerebbero i medesimi successi. “La staffetta – aggiunge Nevio – è un premio che raggiungi soprattutto grazie al contributo della squadra, perciò non gareggi solo per te stesso”.
Semplicità e tenacia che caratterizzano gli atleti della squadra cusina derivano sicuramente dalla genuinità del loro tecnico. “Munier è una persona fantastica – sottolinea Nevio – è riuscito a creare un’armonia difficile da trovare in altre società sportive, perché non c’è competizione tra noi e voglia di prevaricazione”. Sul punto, Giovanni sottolinea: “il mio ritorno all’atletica, dopo essermi dedicato al basket per qualche anno, è stato dettato anche dall’affiatamento con il gruppo con il quale si ride e ci si diverte, non solo durante gli allenamenti ma anche quando riusciamo ad organizzare qualche uscita”. Soprattutto per uno studente fuori sede come lui, originario di Minturno ma in fitto in casa studenti a Fuorigrotta, far parte di una squadra come quella consolidata da Munier “significa avere un appoggio, un vero punto di riferimento. Sono tanti i momenti di confronto, occasioni per parlare anche dell’università, delle difficoltà legate a qualche esame”. 
Una piccola
famiglia per i
 fuorisede
Anche per Antonio Magnanimo, affacciatosi da poco al mondo universitario e alle nuove responsabilità da studente fuori sede (è originario di Ischia), il gruppo di atletica rappresenta una piccola famiglia. “Quando cambi le tue abitudini, il luogo in cui vivi, è sempre difficile – spiega Antonio – ma aver stretto una salda amicizia con l’intero gruppo di atletica, dove tra l’altro c’è anche mio fratello, mi ha aiutato molto”. Impensabile, per lui, rinunciare all’appuntamento sportivo di ogni pomeriggio. “La mattina seguo i corsi in Facoltà, un giorno a settimana anche di pomeriggio, poi studio e vado ad allenarmi. Nei ritagli di tempo, mi occupo della spesa e dei normali servizi da fare in casa. Nelle due ore di allenamento dimentico tutto, svuoto la mente da ogni forma di stress e poi fisicamente aiuta a sentirmi meglio. Senza un impegno sportivo, non riuscirei a studiare tutto il giorno”. L’impatto con il primo anno ad Ingegneria? Una corsa in salita, ma che già porta i primi risultati: in prossimità della fine della sessione d’esami, Antonio si ritiene soddisfatto: “Su 50, solo in 7 abbiamo superato lo scritto di Analisi 1 e a breve avrò quello di Fisica, entro la fine del mese invece gli orali. Le materie non sono semplici, i docenti non sempre aiutano, i compiti scritti sono difficili ed abbiamo poco tempo a disposizione”. I primi successi per Antonio non sono solo in aula, ma anche in pista. Pur avendo iniziato solo da pochi mesi con il team cusino, già dimostra ottime prestazioni atletiche ed entusiasmo nelle gare agonistiche: “Il campionato regionale di società è stata un’occasione di confronto con altri atleti e con i ragazzi della squadra. Ci siamo divertiti, è un momento in cui vedi i risultati dopo ore ed ore di duro allenamento che incastri, nella giornata, con tutto il resto!”.
In pista, anche sui libri è una vera corsa ad ostacoli. Così come per Antonio, anche per Giovanni e Nevio il tempo da dedicare all’atletica non può mancare. “Da quando ho finito di seguire i corsi in Facoltà – spiega Giovanni – sono più autonomo, riesco ad organizzarmi meglio: concentro lo studio in mattinata e nel pomeriggio fino alle 17, poi vado ad allenarmi. La risposta alla motivazione che sento per l’atletica, la trovo sempre alla fine di ogni allenamento. Parti sempre da una sfida serena con te stesso, ti rendi consapevole delle tue potenzialità e che puoi partecipare a gare di un certo livello, così in pista inizi a sfidare gli altri”. Dietro ad ogni obiettivo raggiunto, ci sono la costanza, la determinazione e la passione per uno sport al quale la squadra cusina dedica gran parte del tempo libero. “È una questione di organizzazione, quando ho allenamento porto il borsone con me, a lavoro”, spiega Nevio il quale quando ha iniziato a lavorare, è passato dalla Federico II alla Pathenope “con l’utopia di poter finire l’università in tempo, pensando che i programmi fossero più snelli. Invece ho riscontrato solo una maggiore flessibilità dei docenti nel rapportarsi agli studenti”. A 10 esami dalla Laurea Triennale in Economia, il suo atteggiamento nei confronti dell’università è cambiato molto rispetto ai primi anni: “Dopo il diploma ero entusiasta della scelta del mio percorso di studi, ma da quando ho acquisito diverse esperienze professionali la laurea per me rappresenta solo un obiettivo personale, necessaria se vuoi lavorare all’estero”. Dai libri alla scrivania il salto è notevole e le sfide non mancano mai; in questi anni l’atletica si è rivelata “un’esperienza che mi ha fatto crescere innanzitutto personalmente e poi a livello atletico”. “Ci alleniamo quasi tutti i giorni – conclude – ogni volta per più di due ore, ma è proprio la condivisione quotidiana e costante della fatica a tenere unito tutto il gruppo. Sono iscritto al CUS da 3 anni, per me ormai quel posto è come la copertina di Linus, non ne posso più fare a meno. La motivazione che mi spinge è proprio l’affiatamento della nostra squadra perché, nonostante le differenze d’età (che oscillano dai 18 ai 37), gli impegni lavorativi ed universitari in cui siamo coinvolti, le avversità climatiche che rendono l’allenamento più arduo, insieme portiamo avanti un obiettivo comune”.
Fiorella Di Napoli
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