“Noi? Solo organizzati…altro che secchioni!”

A volte, è proprio il caso di dirlo, i sacrifici vengono ripagati, nel senso letterale del termine. E’ questo il caso degli studenti più meritevoli della SUN, quelli che un tempo erano definiti secchioni, ma che oggi, a parte la media elevatissima (mai meno di 29), sembrano non avere più nulla a che spartire col vecchio stereotipo del genietto occhialuto. Per gli studenti di Lettere e Giurisprudenza un premio in denaro, di poco più di 900 euro, da ritirare, assieme ad un attestato di merito, durante la cerimonia di inaugurazione. Una parata di studenti, in maggioranza di sesso femminile, ha quindi avuto la fortuna di cogliere i frutti del proprio lavoro: ciascuno con le proprie aspettative, ciascuno con una storia e un percorso, magari diverso dagli altri. Lucia Rusi, neo-laureata in Archeologia, confessa schiettamente di non essere sorpresa del premio: “Sono arrivata a questi risultati grazie a determinazione, una buona base culturale e un pò di fortuna, il segreto sta tutto qui! Ora che ho terminato i miei studi, sto recuperando degli esami per ambire ad una cattedra alla Federico II. Insomma, nonostante sia già laureata, il mio percorso non è ancora terminato, ma sono fiduciosa”. Diversamente per Donato Cerchia, iscritto a Giurisprudenza, “è stata una piacevole sorpresa, anche se non so ancora come utilizzerò il premio. Il mio consiglio per arrivare a buoni risultati: seguire assiduamente le lezioni, che nella nostra Facoltà sono un grande supporto e, ovviamente, studiare! Certo, non a livelli ossessivi: io, ad esempio, suono, esco con gli amici, pratico sport…non ho rinunciato a nulla!”. Riguardo il futuro “mi piacerebbe una carriera da magistrato…incrociamo le dita”. Marianna Leuci, neo-laureata alla Triennale di Lettere a luglio ed in procinto di iniziare la Specialistica in Filologia Classica, confessa: “è il secondo anno che sono premiata…ma non me l’aspettavo!”. E  ammette candidamente: “con i soldi ci pagherò le tasse e magari una piccola parte la userò per togliemi qualche sfizio. E’ una piccola ricompensa per me, anche se non ho fatto grandi rinunce. Bisogna dare il giusto spazio alle cose! Basta un po’ di organizzazione e, soprattutto, per esperienza personale, la collaborazione con gli altri studenti: è stata molto importante per superare l’esame di Storia Romana, quello più duro in assoluto”. Solo complimenti per la sua Facoltà: “anche se siamo stati una sorta di pionieri, in quanto siamo stati i primi ad iscriverci al nuovo Corso di  Laurea in Lettere, la Facoltà è migliorata anno dopo anno. Non so cosa mi riserverà il futuro, sono tempi duri, ma non mi dispiacerebbe insegnare”. Anche Antonio Trabucco, studente di Giurisprudenza, è vicino alla meta. E’ l’unico ad ammettere: “per arrivare al punto in cui sono, ho dovuto rinunciare a molti divertimenti: uscite con gli amici, vacanze… ma nessun rimpianto! Amo questa Facoltà, ho sostenuto bellissimi esami e a breve inizierò il tirocinio, per intraprendere la strada dell’avvocatura. L’unica cosa che mi sento di consigliare è non scegliere la Facoltà per moda, ma solo se si è realmente convinti”. Giuseppe Alesci, iscritto al terzo anno di Giurisprudenza, ha accanto la sua orgogliosissima mamma. “Con i tempi che corrono, credo che questi soldi li conserverò per il futuro, un futuro da avvocato, si spera!”, dice. Nella sua carriera universitaria un unico scoglio: “Diritto Commerciale”. Ma in una “Facoltà come la mia, l’unico imperativo è studiare”. Poi si unisce al coro dei suoi colleghi: “niente rinunce..solo buona organizzazione!”. Come a dire, guai a chiamarli secchioni!
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