Novità: un corso di Legislazione dei beni culturali, ambientali e del turismo

Musei, opere d’arte e turismo: la tutela dei beni culturali entra a pieno titolo nell’offerta didattica di Giurisprudenza. Da marzo è stata attivata la disciplina complementare “Legislazione dei beni culturali, ambientali e del turismo” destinata a chi voglia rivolgere uno sguardo giuridico ad un settore sempre più in voga nel nostro territorio. “L’insegnamento non era mai stato proposto a Giurisprudenza. Eppure, tutto il regime dei beni culturali e la loro tutela riguarda i giuristi da vicino. Difficile, infatti, scindere l’importanza di un bene dalla sua conservazione e legislazione”, spiega il prof. Erik Furno, titolare della cattedra. Il MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) ha accorpato i beni culturali al turismo: “ponendo una disciplina che vincoli la cultura, l’ambiente e il paesaggio sotto un profilo unico. Gli studenti che frequentano il corso si occupano proprio di questa normativa a regime speciale, affrontando argomenti come gli Scavi di Pompei, i quadri d’autore, la regolamentazione dei musei”. L’insegnamento si fonda su due aspetti: “Uno più statico che riguarda la tutela della conservazione dei beni, l’altro sicuramente più dinamico perché affronta come promuovere e valorizzare tutte le bellezze che abbiamo nella nostra regione”. La Campania, sottolinea il docente, ha un numero di bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche elevato rispetto ad altre parti d’Italia. Nell’ultimo periodo si parla sovente di boom di presenze turistiche a Napoli e dintorni. “Basti pensare che quest’anno gli Scavi di Pompei hanno superato di gran lunga gli ingressi alla Galleria degli Uffizi a Firenze. Questo incremento non può passare inosservato, occorre dare le dritte giuste a chi andrà ad occuparsi del fenomeno in futuro”. Da qui è nata l’idea di attivare uno specifico insegnamento: “Che indirizzi gli studenti a nuovi percorsi, anche più settoriali. Spesso si tendono a sottovalutare alcune possibilità solo perché non ci sono state mostrate a sufficienza. Invece, credo che la strada dei beni culturali possa condurre a nuove occasioni di lavoro. I giuristi hanno bisogno di spaziare in altri campi, d’altro canto i beni del territorio necessitano
di figure in grado di preservarli nel tempo”. Sono una quindicina, al momento, gli studenti a rispondere presente alle lezioni. “Per essere al primo anno di sperimentazione non mi lamento”, commenta il docente. La speranza è che, con il tempo, si comprenda l’importanza di accrescere le proprie competenze anche in ambiti meno gettonati. “I ragazzi che si sono avvicinati a questo insegnamento, o che siano semplicemente interessati a specializzarsi
nel settore del turismo e dei beni culturali, possono frequentare dei Master presso il Dipartimento di Architettura. Sono dei percorsi studiati ad hoc dove l’architettura si sposa perfettamente con il mondo giuridico”. Un esempio di possibili ambiti occupazionali: “sovraintendenze, enti del Ministero, in relazione a diversi organi ministeriali e alle relative funzioni che svolgono”.
Susy Lubrano
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