Completato il Manifesto degli Studi della laurea specialistica in Ingegneria Chimica. Ad annunciarlo, il Presidente del CdL Piero Salatino: “abbiamo individuato una serie di orientamenti che abbracciano settori diversi dell’Ingegneria Chimica e che aiuteranno i nostri laureati ad inserirsi nel mondo della professione”.
Ingegneria Chimica per la conversione dell’energia, per la salvaguardia ambientale, per le biotecnologie industriali, per i materiali, ad indirizzo progettuale-impiantistico, per le tecnologie agro-alimentari: i nuovi indirizzi che gli studenti della Specialistica potranno scegliere dal prossimo anno accademico, “tranne però quello agro-alimentare che avrà un’attivazione differita”, precisa il prof. Salatino. Un nuovo Manifesto che fa della flessibilità il suo punto di forza: “gli studenti – spiega il docente – affronteranno un primo anno in comune ed un secondo in cui dovranno indicare la loro opzione al percorso da seguire”. Dodici, dunque, il totale degli insegnamenti curriculari, “cui vanno aggiunti ventiquattro crediti a scelta e ventiquattro necessari per la tesi di laurea. In altre parole, ciascuno studente potrà costruire il proprio indirizzo con un numero variabile di esami a seconda dell’orientamento preferito”.
Il CdL in Ingegneria Chimica, inoltre, sta lavorando anche su un’altra direttrice, questa volta comune all’intera Facoltà d’Ingegneria: pervenire ad una programmazione didattica omogenea per Corsi di Laurea simili. “Chimica – afferma Salatino – afferisce alla classe industriale e come classe abbiamo già realizzato una revisione del nostro Manifesto di studi da sottoporre al Consiglio di Facoltà. In ogni caso, bisognerà prendere una decisione entro la fine di maggio, data di scadenza per la presentazione della nuova programmazione, affinché la rimodulazione possa andare in vigore dal prossimo anno accademico”.
E qualcosa da cambiare c’è davvero. “Siamo alla fine del ciclo della laurea di primo livello e verso la conclusione di quello di secondo: i tempi sono maturi per uno sforzo di coordinamento didattico. In effetti, lungo il percorso di studi c’è qualche ridondanza da evitare e qualche lacuna, invece, da colmare”, ammette il docente. Che aggiunge: “gli studenti sono ancora sottoposti ad un carico didattico notevole”. Secondo Salatino, la questione va pertanto affrontata su due livelli: “da un lato dobbiamo correggere l’impostazione curriculare, dall’altro bisogna dare tempo ai docenti di adeguare il metodo d’insegnamento alle nuove modalità scaturite dal 3+2”.
Tra le altre novità del Corso, dal 4 al 7 luglio, presso il Centro Congressi di via Partenope dell’Università Federico II, si terrà un convegno internazionale dal titolo “Combustion and urban areas”. “Come presidente di un’associazione di studi sulla combustione – chiosa il professore – ho organizzato un congresso in cui si affronterà il ruolo delle tecnologie di combustione rispetto alla qualità della vita nelle città”. La manifestazione è aperta a studenti – specialmente gli iscritti alla Specialistica – ed esperti del settore.
Ingegneria Chimica per la conversione dell’energia, per la salvaguardia ambientale, per le biotecnologie industriali, per i materiali, ad indirizzo progettuale-impiantistico, per le tecnologie agro-alimentari: i nuovi indirizzi che gli studenti della Specialistica potranno scegliere dal prossimo anno accademico, “tranne però quello agro-alimentare che avrà un’attivazione differita”, precisa il prof. Salatino. Un nuovo Manifesto che fa della flessibilità il suo punto di forza: “gli studenti – spiega il docente – affronteranno un primo anno in comune ed un secondo in cui dovranno indicare la loro opzione al percorso da seguire”. Dodici, dunque, il totale degli insegnamenti curriculari, “cui vanno aggiunti ventiquattro crediti a scelta e ventiquattro necessari per la tesi di laurea. In altre parole, ciascuno studente potrà costruire il proprio indirizzo con un numero variabile di esami a seconda dell’orientamento preferito”.
Il CdL in Ingegneria Chimica, inoltre, sta lavorando anche su un’altra direttrice, questa volta comune all’intera Facoltà d’Ingegneria: pervenire ad una programmazione didattica omogenea per Corsi di Laurea simili. “Chimica – afferma Salatino – afferisce alla classe industriale e come classe abbiamo già realizzato una revisione del nostro Manifesto di studi da sottoporre al Consiglio di Facoltà. In ogni caso, bisognerà prendere una decisione entro la fine di maggio, data di scadenza per la presentazione della nuova programmazione, affinché la rimodulazione possa andare in vigore dal prossimo anno accademico”.
E qualcosa da cambiare c’è davvero. “Siamo alla fine del ciclo della laurea di primo livello e verso la conclusione di quello di secondo: i tempi sono maturi per uno sforzo di coordinamento didattico. In effetti, lungo il percorso di studi c’è qualche ridondanza da evitare e qualche lacuna, invece, da colmare”, ammette il docente. Che aggiunge: “gli studenti sono ancora sottoposti ad un carico didattico notevole”. Secondo Salatino, la questione va pertanto affrontata su due livelli: “da un lato dobbiamo correggere l’impostazione curriculare, dall’altro bisogna dare tempo ai docenti di adeguare il metodo d’insegnamento alle nuove modalità scaturite dal 3+2”.
Tra le altre novità del Corso, dal 4 al 7 luglio, presso il Centro Congressi di via Partenope dell’Università Federico II, si terrà un convegno internazionale dal titolo “Combustion and urban areas”. “Come presidente di un’associazione di studi sulla combustione – chiosa il professore – ho organizzato un congresso in cui si affronterà il ruolo delle tecnologie di combustione rispetto alla qualità della vita nelle città”. La manifestazione è aperta a studenti – specialmente gli iscritti alla Specialistica – ed esperti del settore.