Egregio Direttore,
le scrivo per portare a conoscenza della profonda avversione, nutrita dalla rappresentanza studentesca dell’Orientale, verso il nuovo statuto d’Ateneo (….) frutto dell’opera di marginalizzazione che il Rettore stesso, con la complicità del Senato Accademico, ha portato avanti nei confronti delle richieste degli studenti.
Ma andiamo con ordine…
L’Università Orientale è l’Ateneo della Campania dove, facendo eccezione del Suor Orsola Benincasa, gli studenti stentano di più a trovare spazio negli Organi di Governo dell’Università. In Consiglio d’Amministrazione il problema è prettamente numerico: gli studenti dell’Orientale hanno diritto ad eleggere solo due rappresentanti, a fronte di una media degli altri Atenei Campani che si attesta intorno alle quattro unità. (……) In Senato Accademico la situazione è, se possibile, ancora più inaccettabile. Infatti il Presidente del Consiglio degli Studenti, che è l’unico studente a sedere in Senato, ha diritto di presenza e di voto solo per un ambito molto limitato di argomenti. Naturalmente il problema della mancanza di rappresentanti degli studenti negli organi collegiali non è certamente una questione nuova. Dopo ripetute richieste, da parte di tutte le anime della rappresentanza studentesca, di mettere fine a questa vergognosa situazione il Rettore Ciriello, con un suo decreto (il nm. 339 datato 25/02/2004) ha provveduto e creare una commissione ad hoc, con il compito di raccogliere le istanze degli studenti in previsione della modifica dello Statuto. (…)Trovare un compromesso in sede di commissione non fu per niente semplice (…..). Dopo nove lunghi mesi di trattative molto serrate fu trovato un accordo il cui testo doveva essere trasmesso al Senato. Da allora quel testo rimase lettera morta: (….) il documento approvato dalla commissione non è mai stato presentato all’attenzione del Senato Accademico.
Voglio infine segnalare come l’approvazione del nuovo statuto sia gravemente viziata da irregolarità che hanno fortemente penalizzato gli studenti. Mi riferisco alla mancata integrazione del Senato Accademico, incaricato di approvare le modifiche allo statuto, con almeno quattro studenti così come previsto dall’art. 16 comma 2 lettera D della legge 168/89. Dopo aver ascoltato le nostre proteste in Senato Accademico; il Rettore ha affermato di non conoscere la legge in questione e ha deferito la verifica di legittimità dell’atto al Ministero dell’Università. La malafede del Rettorato sulla questione è manifesta qualora, leggendo gli atti del Senato Accademico, si nota come si sia proceduto all’integrazione delle altre componenti in base al medesimo testo normativo.
Auspichiamo che il Ministero, per le ragioni di cui sopra, rigetti lo statuto dell’Orientale e riconfermi il ruolo determinante degli studenti negli organi collegiali.
Alex Attilio Poma
le scrivo per portare a conoscenza della profonda avversione, nutrita dalla rappresentanza studentesca dell’Orientale, verso il nuovo statuto d’Ateneo (….) frutto dell’opera di marginalizzazione che il Rettore stesso, con la complicità del Senato Accademico, ha portato avanti nei confronti delle richieste degli studenti.
Ma andiamo con ordine…
L’Università Orientale è l’Ateneo della Campania dove, facendo eccezione del Suor Orsola Benincasa, gli studenti stentano di più a trovare spazio negli Organi di Governo dell’Università. In Consiglio d’Amministrazione il problema è prettamente numerico: gli studenti dell’Orientale hanno diritto ad eleggere solo due rappresentanti, a fronte di una media degli altri Atenei Campani che si attesta intorno alle quattro unità. (……) In Senato Accademico la situazione è, se possibile, ancora più inaccettabile. Infatti il Presidente del Consiglio degli Studenti, che è l’unico studente a sedere in Senato, ha diritto di presenza e di voto solo per un ambito molto limitato di argomenti. Naturalmente il problema della mancanza di rappresentanti degli studenti negli organi collegiali non è certamente una questione nuova. Dopo ripetute richieste, da parte di tutte le anime della rappresentanza studentesca, di mettere fine a questa vergognosa situazione il Rettore Ciriello, con un suo decreto (il nm. 339 datato 25/02/2004) ha provveduto e creare una commissione ad hoc, con il compito di raccogliere le istanze degli studenti in previsione della modifica dello Statuto. (…)Trovare un compromesso in sede di commissione non fu per niente semplice (…..). Dopo nove lunghi mesi di trattative molto serrate fu trovato un accordo il cui testo doveva essere trasmesso al Senato. Da allora quel testo rimase lettera morta: (….) il documento approvato dalla commissione non è mai stato presentato all’attenzione del Senato Accademico.
Voglio infine segnalare come l’approvazione del nuovo statuto sia gravemente viziata da irregolarità che hanno fortemente penalizzato gli studenti. Mi riferisco alla mancata integrazione del Senato Accademico, incaricato di approvare le modifiche allo statuto, con almeno quattro studenti così come previsto dall’art. 16 comma 2 lettera D della legge 168/89. Dopo aver ascoltato le nostre proteste in Senato Accademico; il Rettore ha affermato di non conoscere la legge in questione e ha deferito la verifica di legittimità dell’atto al Ministero dell’Università. La malafede del Rettorato sulla questione è manifesta qualora, leggendo gli atti del Senato Accademico, si nota come si sia proceduto all’integrazione delle altre componenti in base al medesimo testo normativo.
Auspichiamo che il Ministero, per le ragioni di cui sopra, rigetti lo statuto dell’Orientale e riconfermi il ruolo determinante degli studenti negli organi collegiali.
Alex Attilio Poma