Occupati, soddisfatti, più bravi e veloci che nel passato: i numeri premiano il Corso

Confortanti i risultati emersi dal Riesame del Corso di Laurea in Matematica pubblicati sul sito del Dipartimento. “Si tratta di informazioni pubbliche, tratte dalle banche dati nazionali, dall’anagrafe degli studenti e dalle indagini condotte dal Consorzio Alma Laurea che ci sorprendono favorevolmente – dice il prof. Marco Lapegna, Coordinatore del Corso di Studio – Sono anche un po’ imbarazzato a commentare una tabella oggettivamente positiva, ma non per questo ci crogioleremo sugli allori”. Su tutti, spicca il dato relativo agli sbocchi occupazionali. Ad un anno dal conseguimento della Laurea Magistrale, infatti, quasi il 72% dei laureati ha un lavoro, contro il 49% della media nazionale. “Si penserebbe che in Campania non ci siano opportunità, ma siamo stati smentiti”. 
Dall’indagine emerge che l’Ateneo ha una forte attrattiva regionale e locale, in quanto l’80% dei ragazzi proviene dalla provincia di Napoli: “in regione ci sono altri due Corsi di Laurea analoghi, a Caserta e Salerno. Il Corso presenta però un elevato grado di fidelizzazione. Chi studia qui prosegue con la nostra Magistrale, sebbene sia stata resa più difficile, ed un ulteriore 10% di iscritti proviene da altri Atenei campani”, sottolinea il prof. Lapegna. Risultato, nell’ultimo anno le immatricolazioni ai percorsi Magistrali sono in crescita e passano dai cinquanta immatricolati del triennio 2010-12 ai sessantotto del 2013.
Procedendo per ordine, la ricerca abbraccia un arco temporale compreso fra gli anni accademici 2010/11 e 2013/14 e riguarda le immatricolazioni ad entrambi i percorsi di formazione, la provenienza degli studenti, i risultati da questi conseguiti negli anni precedenti, la media, la soddisfazione espressa dai ragazzi sul Corso di Laurea e, come abbiamo visto, i riscontri occupazionali.
Annuali i corsi del
primo anno
I dati sulle immatricolazioni mostrano una sostanziale regolarità, attestandosi sulla media di 120 iscritti l’anno. L’80% circa proviene dal liceo e la metà ha conseguito alla Maturità un voto compreso fra 90 e 100. “Il numero di immatricolati ritenuti bravi è superiore a quello di altri Corsi scientifici, ma al test di valutazione in ingresso solo l’8% di essi ottiene il punteggio più alto nella sezione Matematica”, prosegue Lapegna che si dice soddisfatto della capacità di recupero dimostrata dai ragazzi. Negli ultimi due anni, infatti, oltre la metà delle matricole è riuscita a conquistare, entro il primo anno, quarantuno crediti se non di più, migliorando sensibilmente il rendimento in termini di durata degli studi: in tre anni è passata da trenta a quaranta la percentuale di coloro che si laureano nei tempi previsti ed ha visto ridursi il numero delle mancate iscrizioni al secondo anno, raggiungendo quota 24%. Un dato in controtendenza nazionale: negli Atenei che hanno almeno cento immatricolati l’anno, si registrano tassi di abbandono superiori (il 28% a Pisa e Bologna, il 29% a La Sapienza di Roma, il 37% alla Statale di Milano, il 61% a Padova). Unica eccezione, con il 21%, Torino. “Questo ci fa capire che siamo sulla buona strada – aggiunge il docente – Siamo riusciti a mettere in piedi un sistema che motiva i ragazzi. Investiamo molto tempo ad ascoltarli e teniamo conto delle loro valutazioni sui docenti. Non perché ci siano insegnanti migliori di altri, ma cerchiamo di assegnare al primo anno le persone con le quali si sviluppa una migliore chimica in aula. Anche la scelta di rendere annuali i corsi del primo anno sembra dare dei risultati”. 
Ancora in antitesi con il panorama nazionale, fra i giovani matematici fridericiani aumentano vertiginosamente, arrivando a coinvolgere più della metà degli studenti, gli stage esterni. “Abbiamo dei crediti a scelta che possono essere assegnati sia ad un tirocinio che ad un altro esame, ma molti studenti restano in contatto con la propria scuola di provenienza e aiutano gli insegnanti di Matematica a preparare e correggere i compiti, oppure fanno delle esperienze in piccole aziende informatiche”.
Le eccellenze
emergono
anche qui
Dopo la Laurea Triennale, l’87% decide di proseguire gli studi. Fra queste, il 22% affianca il lavoro allo studio riscontrando, dato importante perché decisamente migliore rispetto alla media nazionale, una elevata spendibilità del titolo. Nel complesso, l’83% dei laureati di primo livello si riscriverebbe allo stesso Corso, manifestando particolare apprezzamento per le biblioteche, le postazioni informatiche ed il carico didattico. Più severa la valutazione sulle aule.
Anche alla Laurea Magistrale il tasso di abbandono è molto basso. Ci si laurea con un anno circa di fuoricorso, in linea con quanto avviene in altre università. Si conserva anche al biennio il primato nazionale degli stage esterni, mentre appare vistosamente inferiore la percentuale di coloro che fanno un’esperienza Erasmus. Al termine della Magistrale, aumenta l’apprezzamento dei laureati verso il Corso di Laurea, al quale si iscriverebbe nuovamente il 91% del campione.
“In questo che potremmo definire un brodo culturale, emergono anche delle eccellenze che vincono dottorati all’estero, presso università prestigiose. È la prova che non serve andare fuori per conseguire una buona Laurea Magistrale, che ci si può laureare bene anche qui, in questo Dipartimento che mette a disposizione anche servizi efficienti per gli studenti”, conclude il prof. Lapegna.
Simona Pasquale
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