Open day, test di autovalutazione, lezioni demo e di potenziamento prima dell’inizio dei corsi

Per alcuni settembre è il mese in cui si ritenta lo scritto, per altri quello in cui si varca per la prima volta la soglia universitaria. Sono centinaia le matricole che si aggirano in questi giorni per le sedi principali de L’Orientale a caccia di informazioni e attendono trepidanti l’inizio dei corsi, fissato al 2 ottobre. Non tutte però hanno le idee chiare sul percorso da intraprendere. “Mediazione Linguistica o Scienze Politiche? Non so ancora decidermi, aspetterò l’Open Day – si terrà il 25 settembre dalle 9.30 alle 13.30 presso la Basilica di San Giovanni Maggiore – prima di procedere all’immatricolazione”, dice Licia Petrillo, che ha sostenuto in via preventiva il test di autovalutazione obbligatorio per Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Quest’ultimo, unico Corso di Laurea Triennale attivato dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, ha avviato a partire dal 13 settembre lezioni di potenziamento che proseguiranno fino alla fine del mese per preparare le nuove leve allo studio di discipline giuridico-economiche. Inoltre, anche nella giornata del 25 seguiranno alle presentazioni dei singoli Corsi di Laurea Triennale (6 in tutto) lezioni demo tenute da docenti di diverse discipline per facilitare i maturandi nell’ardua scelta,
d’accordo con il SOrT – Servizio di Orientamento e Tutorato che ha predisposto invece, in occasione dello stesso evento, seminari metodologici
di progettazione e organizzazione nello studio (si terranno il 26 settembre). Per qualsiasi chiarimento lo sportello del SOrT (Palazzo del Mediterraneo, piano VIII, stanza 5, ore 10.00 – 12.00) riceve tutti i giorni, e grazie all’esperienza di tutor e studenti senior ciascuno potrà essere consigliato al meglio o
indirizzato per colmare le proprie lacune. ‘Pro e contro di ciascun Corso?’, qualcuno in fila ingenuamente chiede. “Non ve ne sono, dipende dai propri interessi”, la risposta secca di Fabio Garofalo, studente al terzo anno. Per esempio, “Mediazione è molto più incentrato su traduzione e linguistica rispetto a Lingue e Culture Comparate dove non si è mai a digiuno di storia e letteratura”. Se si ha in mente di studiare due lingue europee e focalizzarsi su
entrambi gli aspetti, allora Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe – unico Corso che consente l’abbinamento di Inglese e Spagnolo – “è davvero un ottimo compromesso”.
Aspettando l’esito del test di Inglese
“Posso frequentare i corsi prima di immatricolarmi?”, la domanda più diffusa tra gli studenti in coda alla Segreteria. La procedura di immatricolazione potrà essere completata fino al 31 ottobre. Oltre tale termine (e sino al 29 dicembre) sarà necessario pagare un’indennità di mora di 76 euro. L’iscrizione è subordinata al pagamento della prima rata di tasse e contributi di 397 euro e della tassa regionale per il diritto allo studio di 140 euro. Aspetteranno ancora un po’ per iscriversi al primo anno coloro che hanno sostenuto il test di Inglese lo scorso 6 settembre, prova obbligatoria per chiunque scelga l’inglese come lingua curricolare presso uno dei tre Corsi di Studio afferenti al Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati (Lingue e Culture Comparate; Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe; Mediazione Linguistica
e Culturale). In attesa dei risultati non mancano i primi pronostici: “Durante il Test ho fatto per bene i miei calcoli – racconta la matricola Camilla Fabbozzi – Ho preferito non rispondere a dieci quesiti di cui non ero certa. Siccome per le caselle lasciate in bianco non viene applicata una penalità, dovrei aver totalizzato intorno ai 50 punti su 60. Spero di non sbagliarmi”. Quelli sicuri di aver toppato più di 20 quesiti fanno domande del tipo: “Si può studiare una sola lingua per il momento e poi rifare il test l’anno prossimo?”. I rappresentanti degli studenti chiariscono: “Nel piano di studi bisogna indicare necessariamente due lingue. Si possono, però, non sostenere gli esami della lingua ‘provvisoria’ e in caso di esito positivo del test sostituirla tra un
anno con l’inglese”. In questo caso, si corre il rischio di non laurearsi in corso. “I corsi di Lingua sono annuali – si svolgono cioè nel primo e secondo semestre – e i rispettivi esami non sono una passeggiata”. Solo tre all’anno le sessioni disponibili per sostenerli (giugno, settembre, gennaio). “Darne più di uno all’anno per recuperare può essere una sfida piuttosto dura”, anticipa Cosimo Coppola, iscritto al terzo anno di Mediazione Linguistica. Si fanno sentire anche le polemiche. “Ci ha messo più tempo la Commissione a consegnarci fogli, pennarello, codici a barre e questionario che noi esaminandi per compilare il test”, afferma Gennaro. “Dopo un’ora di spiegazioni e consegne non ne potevo più. Dopo una baraonda simile non si può mantenere la concentrazione. Per giunta, ci hanno fatto aspettare anche dopo aver consegnato”, continua Sonia. “Entrare alle 14 e uscire alle 17 per una prova che dura un’ora soltanto mi sembra eccessivo”, aggiunge Camilla. Alcuni, pertanto, stanno già pensando di dirottare verso i Corsi del Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo. “A Lingue e Culture Orientali e Africane si studiano due lingue orientali e anche inglese”. Una sola precisazione in proposito: “Nel certificato di laurea risulterà solo la prima lingua scelta, perché le altre due si studiano a partire dal secondo anno”, chiosa Maria.
“Cosa occorre il primo giorno?”
Matricole impazienti di cominciare hanno provveduto a fare domanda per la borsa di studio o si accodano al ricevimento docenti per premunirsi in anticipo del materiale necessario a lezione, ma dure a morire sono le loro perplessità in merito alla frequenza. “Cosa occorre il primo giorno?”, chiede smarrita Francesca Papa alle tirocinanti presso la Segreteria. “Carta e penna, nulla più. Seguire i corsi, prendere appunti e studiare con costanza”, risponde Anna De Girolamo, laureanda in Linguistica e Traduzione Specialistica. “Al primo anno l’Università può apparire piena di insidie e ostacoli invalicabili, ma non ci sono ricette segrete per superarli”. Di certo, “stare al passo e dialogare con i compagni sono piccoli accorgimenti. Dovrete mettercela tutta, solo l’impegno può abbattere i muri”. Stupiscono di anno in anno giovanissimi studenti che d’emblée scommettono su abbinamenti meno consueti. “Mi incuriosiscono l’olandese e il polacco”, riprende Francesca, appena diciottenne. “Inserire in un curriculum la conoscenza di lingue di nicchia risulta un vantaggio assoluto quando si cerca un impiego”, conferma Anna, che da più di due anni cura i rapporti con clienti esteri presso un’azienda commerciale. Si raccomanda perciò di prendere sin da subito contatti con i docenti di Lingua e consultare i loro avvisi on line. Un altro buon consiglio è: “Scegliere una lingua di cui si ami anche il Paese di appartenenza, la cultura e le tradizioni”, raccomanda infine Anna. “Affidarsi alle mode del momento, o peggio del mercato occupazionale, potrebbe rivelarsi un fallimento”. A tenere alta la bandiera dell’Ungheria è la prof.ssa Judit Papp, docente di Lingua e Letteratura Ungherese. “L’ungherese è una delle 24 lingue ufficiali dell’UE ed è attualmente parlato da circa 15 milioni di persone nel mondo”. Un insegnamento che ha una lunga tradizione presso l’Ateneo e abbraccia ad ampio spettro la storia di “un Paese sempre più centrale nella politica europea, che gode di una posizione geografica strategica e vanta ottimi rapporti con l’Italia”. Negli ultimi anni, peraltro, “sta registrando un’interessante crescita per sviluppo economico, edilizio e turistico”. Insomma, da non sottovalutare opportunità di lavoro crescenti per lingue apparentemente giudicate minori per le quali sono sempre dietro l’angolo curiosità e scoperte inattese. In pochi, ad esempio, sanno che “la penna biro e il cubo di Rubik sono di origine ungherese!”.
Sabrina Sabatino
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