“L’università non è la scuola”. Lo ricorda il professor Roberto Marcone, docente di Psicologia alla Sun: “a scuola gli insegnanti vi conoscono a memoria, così come voi conoscete a memoria loro. Questo all’università non c’è. Io non faccio l’appello né dò l’assegno. Faccio lezione e vado via. Poi ci sono gli esami. Quello è il momento della vostra performance”. Anche per questo Corso si parla di scelta di cuore: “tutte le discipline di quest’area hanno a che fare con le persone. Allora se volete lavorare in quest’ambito lo dovete fare con passione. Il mio consiglio è di andare su internet, scegliere gli esami che vi piacciono ed entrare all’università per vedere com’è l’ambiente. Magari scambiate due chiacchiere con le matricole, che sono quello che sarete voi l’anno prossimo”. Circa metà aula alza la mano quando il professore chiede: “chi è interessato a Psicologia?”. Gli studenti, che mostrano di apprezzare l’esposizione del docente, ridono al racconto di qualche aneddoto: “la domanda che mi viene è: perché fare lo psicologo? Quando qualcuno vi incontra e sa che fate questo mestiere cambia espressione, per lui è peggio che incontrare il medico! L’idea di quello che è lo psicologo, purtroppo, è diversa da quello che è veramente. La psicologia è una scienza. Questo significa che non c’è un approccio filosofico alla materia. Diamo anche tecniche e metodologie specifiche. È un percorso di studi complesso e variegato, con elementi anche di medicina”. La voglia di fare esperienza altrove può anche aspettare: “studiare a Napoli è bello e importante. Napoli ha il senso della cultura e dell’Accademia. Come Psicologia siamo la terza università d’Italia, dopo Padova e Bologna. Questa per noi è una vittoria, viste le poche risorse a disposizione”. Occorre pensare in grande: “fermarsi alla Triennale è inutile. Dopo i tre anni potreste diventare Tecnico psicologo, ma il mercato del lavoro non sa nemmeno cosa sia”. Una studentessa gli chiede se la Triennale in Filosofia consente l’accesso alla Specialistica in Psicologia: “sì, ma ti vengono riconosciuti solo gli esami di filosofia, non quelli di psicologia. Ovviamente puoi iscriverti solo dopo aver recuperato i crediti necessari relativi alle materie caratterizzanti. Insomma, conviene scegliere o l’una o l’altra materia e andare fino in fondo”. L’università è un luogo pubblico aperto a tutti, tanto vale approfittarne. L’invito ai presenti è rivolto dalla professoressa della Federico II Angela Giustino che presenta il Corso in Servizio Sociale: “potete venire in qualsiasi momento nelle nostre università. È un ottimo modo per rendersi conto di cosa si affronterebbe”. In uno spazio così nuovo il rischio di perdersi c’è, ma non bisogna scoraggiarsi: “il disorientamento iniziale è un modo per crescere. Anche il fallimento nei primi esami non vi deve scoraggiare”. Una studentessa chiede quale sia l’iter per diventare criminologa: “bisogna scegliere un corso post-laurea. Già alla Triennale e alla Magistrale, però, ci sono diversi insegnamenti giuridici, come Diritto Penale”. Molte domande sono arrivate alla professoressa del Suor Orsola Natascia Villani. Un primo studente ha chiesto chiarimenti sul corso di radiofonia: “noi abbiamo una Radio Web dove lavorano i nostri ragazzi. Ovviamente, essendo un laboratorio, non tutti vi accedono”. Una ragazza chiede se la laurea conseguita in Italia abbia valore negli Stati Uniti: “Credo di sì. Il titolo probabilmente deve essere tradotto non solo nei contenuti ma anche dal punto di vista dei crediti. Bisogna cioè stabilire il tuo voto a cosa corrisponde lì”. Dagli ultimi banchi arriva un’altra domanda: Uno studente di Ragioneria può diventare Psicologo? “Consiglio innanzitutto di analizzare il Manifesto degli studi e le domande dei test d’ingresso. In seguito, può essere utile un colloquio di orientamento personale che noi facciamo attraverso appositi sportelli”.
Infine, la dott.ssa Flavia Menna ha dato buone speranze agli aspiranti sociologi: “da diverse statistiche è emerso che il livello di occupazione è abbastanza elevato”.
Infine, la dott.ssa Flavia Menna ha dato buone speranze agli aspiranti sociologi: “da diverse statistiche è emerso che il livello di occupazione è abbastanza elevato”.