Attività pratiche e laboratori per Veterinaria, Farmacia e Scienze Motorie

Le lezioni vanno seguite e le sedi frequentate, anche andare al bar dell’università è importante perché lì si creano rapporti con i colleghi e si vivono momenti di confronto: la raccomandazione comune dei docenti di Veterinaria, Farmacia e Scienze Motorie. “A Veterinaria abbiamo stabilito l’obbligo di frequenza – afferma la prof.ssa Paola Maiolino, docente di Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria alla Federico II – perché l’università va vissuta”. Studiare Veterinaria non vuol dire solo avvicinarsi agli animali, afferma la prof.ssa Brunella Restucci, Presidente del Corso di Laurea, ma anche “curare l’uomo attraverso gli animali dal momento che mangiamo i loro prodotti”. “Il medico veterinario non si occupa solo di cani e gatti, anzi forse oggi siamo anche troppi a fare questo mestiere – aggiunge la prof.ssa Maiolino – quindi bisogna allargare i propri orizzonti”. Medicina Veterinaria è un Corso di Laurea a numero chiuso con una disponibilità di soli 54 posti. Molti di coloro che non riescono ad entrare si iscrivono al Corso di Laurea Triennale in Tecnologia delle Produzioni Animali, “ma poi si interessano e rimangono da noi”, spiega la prof.ssa Serena Calabrò, docente di Nutrizione e Alimentazione Animale. Chi si avvicina a questo tipo di studi andrà a conoscere meglio tutti gli animali da reddito trascorrendo anche settimane all’interno di fattorie. La pratica, infatti, è molto importante nel Dipartimento di Veterinaria. “Cerchiamo sempre di equiparare le ore di attività sul campo a quelle di teoria, per consentire agli studenti di esercitarsi il più possibile”, continua la Maiolino. 
Presenta una struttura che offre molto agli studenti, la prof.ssa Patrizia Ciminiello, docente di Chimica Organica al Dipartimento di Farmacia della Federico II. Dal bar al giardino, dalle aule-studio alle biblioteche. “È un luogo piacevole dove poter trascorrere un importante periodo della vostra vita – commenta la docente mentre mostra alcune foto – I laboratori sono a posto unico, vuol dire che ogni studente ha una postazione e ne è responsabile”. Vengono proiettate immagini delle aule, dei laboratori e dei luoghi frequentati dagli studenti. “Siamo un Dipartimento a numero programmato, non a numero chiuso”, aggiunge. “I test contengono 80 domande da svolgere in 90 minuti – spiega la docente – ma non è difficile da superare, sono quesiti di Chimica, Biologia, Matematica e Fisica. Cose che avreste dovuto già studiare al liceo. Inoltre, per chi pensa di avere dei gap da colmare, sul nostro sito, all’indirizzo www.farmacia.unina.it/test, ci sono 4500 quiz da svolgere per esercitarsi e dai quali vengono poi sorteggiate le 80 domande del test”. Lo sbarramento per il Corso di Laurea in Farmacia alla Federico II è a 250 posti che si riducono invece a 100 alla Seconda Università. “La nostra sede è in via Vivaldi a Caserta – spiega la prof.ssa Rosa Iacovino – Le lezioni si tengono sia in aula che in laboratorio. Già dal primo anno comincerete con la pratica”. 
Standing ovation per Scienze Motorie della Parthenope. “Se pensate di iscrivervi a Scienze Motorie per non studiare state sbagliando – sgombra subito il campo da equivoci la prof.ssa Paola Briganti, docente di Organizzazione dei Servizi di Prevenzione Cura e Riabilitazione e dell’Organizzazione Orientata al Benessere – Il forte amore per lo sport da solo non basta. Abbiamo atleti famosi che frequentano i nostri corsi eppure hanno difficoltà con le materie teoriche”. A Scienze Motorie la teoria viene accompagnata da molta attività tecnica, questo anche grazie alla collaborazione che la Parthenope ha con il CUS, sottolinea la prof.ssa Maria Luisa Iavarone. Apprezzata la novità della residenza degli studenti da poco terminata. Illustra nello specifico l’organizzazione didattica, la prof.ssa Maria Concetta D’Arienzo. Domande dalla platea. “Se faccio attività sportiva sono avvantaggiata?”, chiede una studentessa che gioca a calcio in serie B. “Di solito i nostri iscritti che praticano già attività sportiva sono molto motivati perché vogliono raggiungere l’obiettivo, ma risultano carenti dal punto di vista dell’organizzazione del tempo”, risponde la prof.ssa Briganti. I test di ingresso? “Sono di cultura generale, ma non sono complicati – continua la docente – i quesiti vengono preparati da noi e di solito ci manteniamo molto sul generico”.
- Advertisement -





Articoli Correlati