Più appelli e meno blocchi

“La nostra principale vittoria è stata l’aver ottenuto una sessione aggiuntiva d’esami a marzo”. Tempo di bilanci e di obiettivi futuri a Medicina. A parlarne è il rappresentante degli studenti Vincenzo Coscia: “la priorità, adesso, è ottenere un’ulteriore sessione a dicembre”. All’origine della nuova proposta c’è uno studio condotto dall’intero gruppo di rappresentanti: “abbiamo verificato la situazione esami nelle altre università del Nord Italia. Per quanto riguarda Medicina, la media nazionale è di circa otto appelli. Vogliamo uniformarci anche qui”. Non solo esami. Vincenzo si è infatti soffermato su un’altra questione, la mobilità degli studenti: “abbiamo attivato un dibattito nella commissione Erasmus per avere maggiore trasparenza in merito alla procedura di selezione. Chiediamo l’adozione di criteri che siano chiari fin dal momento della domanda”. La proposta: “vorremmo che venissero adottati gli stessi parametri utilizzati per l’assegnazione del part-time, ovvero il prodotto tra la percentuale di esami conseguiti e la media voto. Abbiamo anche elaborato una formula matematica che prevede un correttivo per gli anni degli studenti”. Il motivo è presto chiarito: “ai ragazzi del quinto e del sesto anno verrebbe riconosciuto qualche punto in più rispetto a quelli del quarto perché per loro è più difficile rimanere in corso, dato che il carico di esami è notevole”. Proprio le difficoltà dettate dalla mole di lavoro sono alla base di un’altra proposta: “stiamo lavorando affinché ci sia un unico blocco al terzo anno, anziché averne uno al secondo e uno al quarto. L’idea è già arrivata in Commissione didattica. Per ora sembra esserci un certo interesse nei confronti di questo progetto che potrebbe ridurre il numero di ripetenti, con risvolti decisamente positivi per quanto riguarda il ranking della Scuola di Medicina della Federico II”. Sulla didattica e sulle novità si è soffermato un altro rappresentante e membro dell’associazione AsMed, Fabio Abbate. Una  nota dolente, i tirocini: “la pratica è importante, però non è facile gestire trecento studenti. Per fortuna adesso, con il professor De Placido – Coordinatore del Corso di Laurea – stiamo lavorando bene”. A tal proposito, parole di entusiasmo sono state spese in merito ad un’iniziativa in particolare, la Clerkship: “si tratta di attività pratiche che aiutano a capire come funziona il mondo del lavoro. Riguarda principalmente l’esame di Medicina interna, che va ad accorpare tutto quello che è stato fatto per gli esami di clinica”. Nessuna difficoltà per prenderne parte, visto che “quando ci si iscrive al sesto anno si è inseriti automaticamente nel calendario di questa attività”. In base a dei turni precisi, quindi, i ragazzi hanno la possibilità di frequentare ambulatori e reparti diversi per “acquisire conoscenze pratiche migliori”. Per quest’anno è stato un progetto pilota. L’obiettivo adesso è “ampliare le modalità del progetto Clerkship a tutti i tirocini. Su questo, però, bisogna ancora lavorare. Attualmente c’è un dislivello con il resto d’Europa per quanto riguarda la pratica. La nostra intenzione è mantenere lo studio teorico sugli standard attuali, migliorando al contempo il lavoro sul campo. C’è la volontà da parte di tutti di farlo”. Apprezzati anche gli sforzi per gli adeguamenti strutturali: “il professor Califano – Presidente della Scuola di Medicina – sta venendo sempre più incontro alle nostre richieste. Sta facendo il massimo non solo per le strutture, ma anche per le apparecchiature. Inoltre, sono stati risolti in maniera rapida alcuni problemi più imminenti, come la mancanza di luci in alcune aule”. Tirate le somme, il bilancio è positivo: “gli studenti stanno rispondendo in maniera positiva. In particolare, l’appello di marzo ha reso felici tutti”.
Ciro Baldini
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