Pochi appelli, si rischia di perdere interi semestri

Sessione straordinaria di novembre, una conquista degli ultimi anni, frutto delle lotte degli studenti, che ha sempre trovato forti opposizioni tra i docenti. Nel tempo, in Consiglio di Facoltà si sono susseguite decisioni ballerine. Oggi l’appello di novembre è destinato ai soli fuori corso fino all’anno di immatricolazione 2006/2007. Risultato, gli studenti del nuovissimo ordinamento non sono ammessi alla sessione, mentre altri che fino ad ora avevano potuto contarvi se la sono vista letteralmente portar via. “Quando è stata istituita la sessione di novembre eravamo iscritti al secondo anno della Laurea Triennale. E’ stata una cosa benefica, soprattutto per sostenere alcuni esami per i quali non necessitava la frequenza. Capisco il punto di vista di alcuni docenti i quali ritengono dannoso interrompere le lezioni o avere meno studenti in aula, ma per noi quest’appello è fondamentale. Più fieno in cascina mettiamo, meglio è. Gli appunti delle lezioni perdute si possono recuperare”, afferma Lino Di Costanzo, secondo anno della Laurea Magistrale in Economia Aziendale. 
Voto rifiutato 
e ripetizione
della prova
Emma Simonetti, studentessa lavoratrice immatricolata nel 2005 ad Economia Aziendale, non è stata toccata dalle recenti restrizioni, eppure commenta:  “mi sembrano decisioni prese in funzione dei professori e non degli studenti. Economia ha delle finestre d’esame brevissime; nelle sessioni straordinarie, gli appelli sono fissati quasi tutti negli stessi giorni. Ammesso che si riesca a preparare più di una materia, può diventare fisicamente impossibile sostenerne i relativi esami”. Ma il problema tocca anche le sessioni lunghe, invernale ed estiva. “In altre Facoltà sono previsti tre mesi di appelli per ciascuna sessione lunga – prosegue ancora Emma – Economia ne ha soltanto due, fissate spesso a soli quindici giorni l’una dall’altra”. Un’altra amara constatazione: “alcuni docenti si prendono la libertà di impedire la ripetizione dell’esame nel secondo appello se al primo si è rifiutato il voto, diversamente da quanto stabilisce il Consiglio di Facoltà. È una Facoltà che ha attribuito ai docenti un potere incondizionato, senza tenere presente le necessità e i bisogni degli studenti”. Agostino Intatto, terzo anno di Economia Aziendale, rientra nella categoria di studenti cui la sessione di novembre è stata ‘strappata di mano’. Sottolinea: “sono stato molto penalizzato da questa decisione. Poter contare su due sessioni straordinarie era un modo per non accavallare esami durante l’anno. Mi ero già organizzato per sostenere quattro esami fra novembre e febbraio, ora dovrò affrontarli tutti insieme nella sessione invernale. Se qualcosa dovesse andare storto, rischierei di perdere tutta la fatica fatta per laurearmi in corso”. Anche la collega Annarita Sommese la pensa così: “L’anno scorso abbiamo potuto contare su questa sessione di recupero, ora ci hanno lasciato esami solo nei primissimi giorni di settembre”. 
Stragi agli esami
“Invece di agevolare gli studenti fuori corso, ci penalizzano ulteriormente. All’appello di Gestione delle Imprese, su cinquanta studenti ne sono stati promossi solo cinque. I compiti erano impossibili! Ieri è successo lo stesso allo scritto di Economia e Tecnica dei Mercati Finanziari, è stata una strage!”, racconta Andrea Ferrigno, studente di Economia Aziendale fuori corso, che su questa sessione ci contava parecchio. Riccardo Gola, Economia Aziendale, ha molto da ridire sul modo in cui si prendono e si comunicano le decisioni in Facoltà. “Qualunque disposizione sulle sessioni d’esame bisognerebbe comunicarla agli studenti in tempo in modo che ci si possa organizzare. Non si può prendere una decisione nel Consiglio di Facoltà di luglio e cambiarla ad ottobre senza informare. Conosco i rappresentanti degli studenti ed ho potuto seguire la vicenda abbastanza da vicino, diversamente non avrei saputo assolutamente nulla”, dice. E poi estende le sue recriminazioni anche ad altri aspetti: “il calendario d’esame, che in altre Facoltà si stabilisce prima, da noi è puramente indicativo. Su 28 esami previsti dal mio ordinamento, credo di averne sostenuti solo un paio nei giorni previsti, perché le date vengono sempre modificate”.
Gli studenti del nuovissimo ordinamento non ammessi alla sessione, dal canto loro, sentono di subire un’ingiustizia. Ritengono che la motivazione – durante le finestre d’esame gli studenti disertano i corsi – alla base della decisione sia “una scusa”. “Ci hanno solo negato delle opportunità. Perché non fanno ripetere l’esame a febbraio se il mese prima rifiutiamo il voto? Contrariamente a quanto ha stabilito il Consiglio di Facoltà, alcuni professori continuano a seguire la vecchia regola”, dice Gianluca. La scarsa chiarezza sulle regole è una lamentela di tanti. “Non puoi dilazionare gli esami e mantenere una buona media. A settembre ho dovuto accettare un voto che avrei rifiutato se avessi potuto rifare l’esame adesso”, sottolinea Cesare Pernella. Alessandra Palladino ritiene impossibile laurearsi in tre anni e sottolinea: “gli esami sono da molti crediti. Microeconomia ne ha 15: come lo superi se non puoi ripeterlo più volte? E poi con un vuoto di sei mesi non si riesce a conservare un ritmo di studio costante”. “Farebbe molto comodo un appello in più, soprattutto perché non è concesso ripetere gli esami nemmeno ad aprile quando si è bocciati a febbraio. Si rischia di perdere semestri interi”, afferma Claudia Tutore. “Dal calendario d’esami pubblicato sul sito della Facoltà si evince che nel 2010 la sessione di novembre sarà anche accessibile agli studenti del nuovissimo ordinamento”, dice Luca Venditti. La notizia accende un po’ di speranza nel gruppetto di studenti. Ma, fa notare Claudia, “sul sito c’era scritto che avremmo potuto partecipare anche a questo appello. Siamo dovuti andare in Dipartimento per scoprire che non potevamo”. E  la speranza si spegne.
Simona Pasquale
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