Presidenza Scuola Politecnica: si dimette “in un clima di assoluta serenità” il prof. Alfredo Testa

Dimissioni al vertice della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. Si va alle urne per il Presidente. Ha lasciato l’incarico a luglio il prof. Alfredo Testa. Un atto che arriva tre mesi dopo la scadenza naturale del mandato triennale (4 aprile) e in un clima di assoluta serenità e collaborazione, come tiene a sottolineare il Presidente uscente ricordando le motivazioni alla base delle sue dimissioni: “Protrarre il mio mandato fino ad ottobre avrebbe soltanto causato difficoltà alla comunità accademica e a me stesso. Il cronoprogramma approvato dal Senato Accademico non consente per raggiunti limiti di età una mia ricandidatura e prevede già il passaggio ad un Presidente reggente dal primo novembre, comportando, quindi, una discontinuità che sarebbe andata a cadere al centro del primo semestre delle attività didattiche e dei due momenti elettorali (Consiglio e Presidenza) previsti per la Scuola”. L’interruzione del mandato a fine luglio, invece, “riduce gli effetti della discontinuità che viene spostata così in un periodo di attività ridotte e prima dell’inizio del primo semestre, e non produce effetto alcuno sulla tempistica e sulla situazione delle elezioni”. “Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Elettorale – aggiunge il prof. Testa – si conclude un periodo della vita della Scuola e se ne avvia uno transitorio che porterà ad un nuovo assetto che, peraltro, è stato fortemente voluto e determinato, nei contenuti, dall’attuale Consiglio in interazione con la Commissione Regolamenti, e che deve
procedere in assoluta serenità”. Il prof. Testa ricorda, inoltre, i suoi impegni scientifici nazionali ed internazionali che lo richiamano ad una maggiore dedizione. È, infatti, Presidente del GUSEE, il gruppo dei Sistemisti Elettrici di 24 Università Italiane, che con il consorzio ENSIEL è impegnato in una attività di progettazione e coordinamento di PON, del CLUSTER NAZIONALE ENERGIA, approvato dal MIUR, e di finanziamenti europei; è, inoltre, Chair e Resident Director della PMAPS International Society, ruolo che lo vede coinvolto in attività di coordinamento scientifico internazionale, che richiedono spesso la presenza a manifestazioni in paesi esteri. “Attività scientifiche – sottolinea – che hanno ricadute anche sulla visibilità e sull’attività di ricerca dell’Ateneo”. È nel pieno interesse dell’Ateneo e della Scuola e in accordo con i membri del Consiglio di Scuola, quindi, che il professore passa il testimone al suo successore, Presidente facente funzioni prof. Antonio D’Onofrio, decano dei Direttori di Dipartimento della Scuola. In seguito, il 17 e 18 ottobre, si voterà per il nuovo Consiglio di Scuola a 28 membri; quest’ultimo entrerà in carica a novembre e, allora, saranno indette dal decano dei professori
della Scuola, prof. Raffaele Martone, le elezioni per il Presidente. “Un augurio che mi sento di fare al prossimo Presidente è quello di riuscire a far crescere ancora di più la didattica attraverso un aumento sia dell’offerta che della popolazione studentesca (che ha già visto un leggero incremento negli ultimi anni). Inoltre, auspico il raggiungimento di una situazione di maggiore serenità per quanto riguarda le nostre strutture, che sono, vorrei ricordare, tutte assolutamente in ordine e funzionali e che con l’apertura del nuovo aulario vedono l’inaugurarsi di una stagione positiva”, afferma il prof. Testa, uno dei ‘padri’ della Scuola della quale ha seguito, nei tre anni di mandato, non solo la nascita ma anche la crescita tra momenti difficili e importanti soddisfazioni. “All’inizio i Dipartimenti erano tre – Ingegneria Civile, Design Edilizia e Ambiente; Ingegneria Industriale e dell’Informazione; Matematica e Fisica – e
così è stato fino al novembre 2016, quando è entrato nella Scuola anche quello di Architettura e Disegno Industriale. Questo passaggio aquattro  Dipartimenti, che ha richiesto fasi di studio e comprensione reciproca, lo considero uno degli obiettivi portati a termine dalla mia Presidenza. Si è trattato di un percorso durante il quale sono state analizzate e superate anche alcune difficoltà, grazie alla collaborazione e al lavoro di tutti i colleghi, in particolare dei Direttori Maffei, Mandolini, Cascetta e D’Onofrio”. Un altro goal dell’amministrazione Testa è stato il dialogo costante con gli studenti, in particolare su questioni riguardanti la didattica: “Abbiamo posto una forte attenzione alle necessità degli studenti, ad esempio in merito al superamento dei debiti OFA, dedicando risorse e competenze alla didattica integrativa. Siamo arrivati ad un tipo di organizzazione, che quest’anno si ripete e che si basa sull’anticipo
dell’inizio dei corsi (11 settembre) e sulla possibilità di svolgere i test per gli OFA non solo a fine corso, ma anche in date fissate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Inoltre, un motivo per me di grande soddisfazione è stata la disponibilità da parte degli ‘studenti anziani’ a partecipare ad attività di tutoraggio e finalizzate a facilitare il collegamento tra le matricole e noi docenti, attraverso il loro supporto, le loro testimonianze reali e dirette, e facendo, quindi, da fratelli maggiori agli studenti appena iscritti”. Tra le stelline da appuntare, anche le attività di orientamento in itinere e ad personam, con commissioni che aiutano i ragazzi nella scelta della strada da intraprendere al termine della Laurea Triennale: Attraverso un’analisi dei singoli curriculum e con consigli su misura, si sono aiutati i laureati e laureandi Triennali nelle difficoltà del passaggio alla Magistrale, evitando dispendio di soldi ed energie. La forte interazione con i ragazzi, inoltre, ha fatto anche sì che venisse compreso a pieno lo scopo del percorso rallentato (slow laurea). Abbiamo avuto un numero importante di adesioni a questa iniziativa, pensata per agevolare gli studenti che non hanno piena disponibilità del loro tempo, con circa 100 richieste. Ciò significa che il nostro input è arrivato a destinazione”. Non sono mancate, però, le ombre con momenti davvero drammatici: “L’incidente, con il crollo del solaio, che ha portato, nel 2015, alla morte di un operaio a lavoro nel cantiere aperto nella nostra sede di Aversa, in via Roma, ha sconvolto tutta la nostra comunità. Anche se non si trattava di un cantiere in gestione diretta della Scuola, la tragedia umana che ha colpito quella famiglia ha suscitato tanto dolore e cordoglio. Oltre al dramma in sé, sono state sensibili anche le ricadute sulla nostra organizzazione interna, considerata la chiusura prolungata di quegli spazi interdetti all’uso con interventi di varie autorità. Non pochi sono stati i disagi perché abbiamo poi dovuto operare in spazi più ristretti con evidenti conseguenze nella gestione delle attività dei docenti, degli studenti e del personale. Si è trattato di un
evento che ha condizionato la vita della Scuola dal 2015 a tutt’oggi, e che mi auguro faccia parte di un capitolo chiuso”.
Valentina Orellana
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