Si terrà il 16 e 17 febbraio la prima regata indoor, in quella cheè la vasca navale universitaria più grande d’Europa. Il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) della Federico II ospiterà, infatti, nella sua prima edizione, dietro lo stimolo e il coordinamento del prof. Carlo Bertorello, quello che è destinato ad essere un appuntamento annuale per gli ingegneri navali amanti della vela. “Il Dipartimento ha una squadra di velisti, formata rigorosamente da nostri studenti, coordinata proprio dal prof. Bertorello – spiega il prof. Antonio Moccia, Direttore del DII – Partecipiamo ogni anno a 1001 Vela cup, competizione nazionale in cui gareggiano equipaggi con barche progettate da studenti di università italiane. A settembre, quindi, si svolge una regata di tipo ‘classico’, cioè in mare. Lo scorso anno si è tenuta a Venezia e noi ci siamo posizionati al terzo posto, mentre l’edizione 2017 sarà a Palermo. Il prof. Bertorello ha, però, lanciato un’idea, che ha riscosso grande successo nelle altre università e anche tra velisti esperti. Cioè utilizzare la nostra vasca navale per ‘provare’ le imbarcazioni”. La regata al chiuso vedrà la partecipazione di equipaggi provenienti dal Politecnico di Torino, di Milano, dalle Università di Padova, Palermo, Trieste e, ovviamente, dalla Federico II. Questi si confronteranno sulle prestazioni tecniche dei natanti da loro progettati. Gli studenti dei team velici dei vari atenei, infatti, realizzano le loro barche da zero: si occupano delle fasi progettuali, passando per la scelta dei materiali, la realizzazione pratica e, per le regate in mare, le devono anche timonare. Questa volta, invece, non sarà la loro capacità di velisti ad essere messa alla prova, ma esclusivamente la loro bravura come progettisti. “La nostra vasca verrà utilizzata per testare le imbarcazioni – spiega il prof. Moccia – Le barche saranno, cioè, messe a turno in vasca, senza equipaggio, e sottoposte a diverse sollecitazioni per testarne le caratteristiche tecniche: proprio come facciamo con i modelli di nave. Vincerà la barca più performante”. A proclamare il vincitore un Comitato di Regata formato da velisti professionisti e giudici di regata, che offrirà al team arrivato per primo una coppa donata dalla Società Metropolitana di Napoli. “Tutto è organizzato come una vera regata: avremo una coppa, che resterà da noi ma ogni volta con la targhetta col nome del vincitore, e alla fine dalla competizione ci sarà una piccola festa come da tradizione velica. Attenzione, però – avverte il prof. Moccia – non è detto che chi vince la regata indoor poi vinca anche quella in mare!”. Sul piano della didattica si sta invece lavorando per allineare sempre di più l’offerta didattica a quelle che sono le richieste del mercato. “In seguito a quanto emerso dagli incontri nell’ambito di ‘Scambi di idee’, stiamo inserendo le sollecitazioni degli stakeholders nella programmazione del prossimo anno accademico. Il nostro obiettivo è inserire attività che favoriscano soft skills, ovvero tutte quelle competenze accessorie, richieste però dalle aziende. Il mercato, oltre le competenze puramente tecniche, richiede anche capacità come quelle di lavorare in gruppo, di riuscire a trasmettere le proprie idee, comunicare e presentare i propri progetti”. A questo scopo nel percorso Magistrale sono state inserite attività
formative di progettazione condivisa: “I ragazzi saranno divisi in team, ad ognuno del quale viene affidata una sezione di progetto, proprio come avviene in azienda, e alla fine ci si dovrà confrontare sui risultati. Tutto si svolgerà in inglese, compreso il report finale che dovranno realizzare”. In programma anche seminari di orientamento al mondo del lavoro: due si sono già svolti a dicembre, durante i quali agenzie come la Randstad hanno spiegato come è opportuno presentarsi ad un’azienda e cosa è richiesto oggi dal mercato. “Abbiamo, inoltre, una collaborazione con l’INAIL per realizzare dei moduli didattici focalizzati sulla sicurezza sul lavoro – aggiunge il prof. Moccia – Si tratta di insegnamenti, in particolare per Ingegneria Meccanica, da inserire nel percorso formativo non come esami classici, ma come esperienze di lavoro combinate, utilizzando anche metodologie telematiche, per un totale, adesso, di 3 crediti formativi. I problemi legati alla sicurezza sul lavoro sono sempre più urgenti e iniziare a lavorarci già dall’università offre un vantaggio e una formazione accessoria utile a rinforzare i curricula dei nostri laureati”.
formative di progettazione condivisa: “I ragazzi saranno divisi in team, ad ognuno del quale viene affidata una sezione di progetto, proprio come avviene in azienda, e alla fine ci si dovrà confrontare sui risultati. Tutto si svolgerà in inglese, compreso il report finale che dovranno realizzare”. In programma anche seminari di orientamento al mondo del lavoro: due si sono già svolti a dicembre, durante i quali agenzie come la Randstad hanno spiegato come è opportuno presentarsi ad un’azienda e cosa è richiesto oggi dal mercato. “Abbiamo, inoltre, una collaborazione con l’INAIL per realizzare dei moduli didattici focalizzati sulla sicurezza sul lavoro – aggiunge il prof. Moccia – Si tratta di insegnamenti, in particolare per Ingegneria Meccanica, da inserire nel percorso formativo non come esami classici, ma come esperienze di lavoro combinate, utilizzando anche metodologie telematiche, per un totale, adesso, di 3 crediti formativi. I problemi legati alla sicurezza sul lavoro sono sempre più urgenti e iniziare a lavorarci già dall’università offre un vantaggio e una formazione accessoria utile a rinforzare i curricula dei nostri laureati”.