Primo giorno di lezione a Medicina: un sogno realizzato per pochi fortunati

“Dovete affrontare la popolazione del web”. Un’affermazione del genere potrebbe far pensare di essere capitati per caso a seguire una lezione di Informatica o di Ingegneria. E invece no, si tratta di Medicina. Il primo ottobre, a parlare così alle matricole è stato il professore emerito Giovanni Persico. Ai ragazzi accorsi nell’edificio 6 del Policlinico collinare ha detto: “per fare questo mestiere è necessario confrontarsi con le nuove tecnologie se non si vuole rimanere obsoleti, facendo attenzione alle pressioni dell’industria del settore”. Oggi, per curare bene, occorre innanzitutto saper comunicare: “il medico deve saper capire e spiegare le patologie a pazienti che non hanno una competenza culturale specifica. La comunicazione pubblica è fondamentale, soprattutto alla luce dei tanti pazienti che cercano informazioni su internet. Pensate che il 73% dei pazienti di oggi vuole capire cosa sta succedendo. Il 59%, invece, raccoglie il maggior numero di notizie per decidere in assoluta autonomia”. Il docente ha concluso il suo discorso con una citazione di Marcel Proust (“una gran parte di quello che i medici sanno è insegnata loro dai malati”) e con un auspicio: “vi auguro di essere dei buoni medici e, soprattutto, dei medici umani”.
Questo Corso è un sogno che si realizza per molti dei ragazzi presenti. Tra questi c’era Giovanni Loviglio: “sono entrato a Medicina al terzo tentativo. È un sogno realizzato. In questi anni sono stato a Dietistica. Ho superato degli esami ma non penso che me li convalidino. La struttura qui non è male, ma per me che vengo dalla bellissima sede di Biotecnologie è difficile parlarne bene”. Soddisfatto del primo impatto Filippo Dello Iacovo: “ho trovato la lezione molto interessante. Il professore è stato capace di farsi seguire e di non rendere pesante l’ascolto. Ho apprezzato molto. Sono riuscito a entrare al primo colpo. Quest’anno mi sono diplomato al liceo Labriola di Bagnoli”. Come lui, anche Mariafrancesca D. ha fatto centro al primo tentativo: “vengo dal liceo Scientifico Mercalli. Per fortuna mi è andata subito bene con la prova. Stamattina ho avuto qualche difficoltà ad arrivare in aula. La numerazione degli edifici mi ha un po’ disorientata, però adesso sono qui. Devo confessare che mi aspettavo un’aula ancora più affollata”. La giovane studentessa, poi, lancia un piccolo sguardo al passato recente e a un futuro decisamente più lontano: “la scuola mi manca perché ho avuto buoni rapporti con tutti. Qui con me ci sono due compagne di classe e altri ragazzi della mia scuola. Un domani mi piacerebbe molto lavorare nella ricerca. Per adesso ho l’idea di fare un anno qui per poi trasferirmi in Germania”. Mancano le superiori anche a Chiara Colinet: “la lezione è stata un po’ confusionaria, ma va bene così. Mi piacerebbe molto specializzarmi in Pediatria o in Chirurgia”. Con lei c’è Nunzia Scalzi che, pur non avendo superato la prova di ammissione, ha deciso di seguire ugualmente il taglio del nastro: “non sono passata ai test, ma vengo a seguire lo stesso. Voglio ritentare l’anno prossimo. L’ambiente è tranquillo, mi aspettavo di peggio”. Il primo giorno è stato una bella sorpresa per Gianmaria De Martino: “è andata meglio di quanto mi aspettassi. Anche nelle immatricolazioni in segreteria mi aspettavo un clima più distaccato, invece sembra un gruppo molto affiatato e disponibile, quasi una grande famiglia. La struttura è un po’ vecchia, ma io abito qui vicino, quindi va più che bene”. Gli edifici del Policlinico sanno essere un trauma, soprattutto per chi è abituato ad altro, come Rosa Pennacchio: “l’anno scorso mi sono iscritta a CTF, ma gli esami li rifarò di nuovo. La struttura qui è pessima, quella di Farmacia è migliore. Lì i bagni sono puliti e si trovano quasi sempre i posti a sedere”. Questi studi, per Carmen Sorrentino, sono veramente una questione di cuore: “vorrei diventare cardiologa. Sono carica e felice, non vedo l’ora di iniziare. Per ora mi spaventa molto l’esame di Chimica”.
Per eventuali problemi, anche le matricole potranno fare riferimento alle rappresentanze studentesche che, a breve, dovrebbero passare per nuove elezioni. A dare la notizia è Luca Scognamiglio, capogruppo della Confederazione degli studenti in seno al Consiglio di Ateneo: “di solito le elezioni si fanno ogni due anni. Adesso non sono bloccate, però problemi vari con il cambio statutario dei regolamenti elettorali hanno fatto trascorrere quasi tre anni dall’ultima votazione. Entro dicembre, comunque, dovrebbe esserci l’elezione dei rappresentanti di Dipartimento, di Scuola, del Senato Accademico, di tutto insomma”. I problemi da affrontare per le rappresentanze studentesche sono “quasi sempre gli stessi. La maggior parte degli studenti vorrebbe un aumento degli appelli e che fossero cambiate le propedeuticità di alcuni esami”. 
Ciro Baldini
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