Priorità e obiettivi del parlamentino studentesco

28 anni, iscritto alla Magistrale in Scienze Geologiche, Antonio Aruta è il nuovo presidente del Consiglio degli Studenti (CdS) della Federico II, eletto con 40 preferenze su 45 lo scorso luglio. Membro di Confederazione,
con cui si è candidato già nel 2014 ottenendo una prima nomina in CdS, Aruta racconta che il suo interesse
per la politica studentesca è di vecchia data e affonda le radici nelle esperienze alle superiori: “Nel lontano 2004 ho avuto il mio primo incarico come rappresentante d’Istituto all’Itis E. Fermi. Mi ricordo che decisi di candidarmi per risolvere le tante problematiche strutturali che affliggevano la nostra scuola. Poi è cresciuto il mio interesse anche per questioni più generali ed esterne come la Riforma Moratti che all’epoca investiva il mondo dell’istruzione. Ho così avuto i primi contatti con associazioni come l’UdS”. Con il diploma e l’iscrizione all’Università c’è stato però un allontanamento dalla politica dovuto anche ad un disagio per il partitismo che infiltrava le associazioni studentesche: “Mi ero reso conto che all’università la politica è gestita da gruppi troppo legati ai partiti politici e questo per me è sbagliato. I problemi degli studenti non hanno colore e non possono essere strumentalizzati a fini politici. Poi, durante la Magistrale, ho iniziato a scoprire il lavoro di Confederazione e il loro apartitismo e mi sono riavvicinato”. A motivare la scelta di Aruta anche la necessità di una rappresentanza laddove latitava: “Al Dipartimento di Scienze della Terra non c’erano rappresentanti degli studenti negli organi accademici. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con i docenti e piena disponibilità da parte loro, ma non c’è mai stato un
dialogo ‘istituzionale’. Con un gruppo di amici abbiamo deciso, grazie alla guida dei ragazzi di Confederazione,
di fondare l’associazione Scienze Geologiche Unina”. Oggi l’associazione ha tre anni e oltre 250 iscritti: “il 60% degli studenti del Dipartimento – sottolinea – È per noi un ottimo risultato. E da questo lavoro è nata la mia candidatura in Consiglio degli Studenti nel 2014, dove mi sono affacciato su tutta una serie di problematiche delle altre strutture che prima non conoscevo e che mi hanno fatto capire quanto sia importante il nostro ruolo di rappresentanti”. Aruta, che è stato eletto presidente del consesso con il 90 per cento, assicura, nell’assolvimento del mandato, “impegno, passione e dedizione”, e la prosecuzione sui cinque punti sottoscritti da Confederazione con il Rettore Manfredi nel 2014: “equità e progressività nella tassazione, potenziamento dell’offerta didattica e miglioramento delle strutture, ammodernamento alla luce delle nuove esigenze del concetto di Diritto allo Studio, oramai ancorato a logiche di 30 anni fa”. Gli impegni in calendario: a fine settembre il Consiglio nominerà il vice presidente, i gruppi consiliari e le commissioni (Erasmus, Tasse, Spazi, etc). “Siamo ancora in una fase di rodaggio. Su questioni importanti, come il sistema di tassazione, siamo in attesa di direttive da parte del Ministero. Si prospettano, infatti, nuove indicazioni ministeriali per la divisione in fasce, in attesa delle quali, durante il Senato Accademico del 27 luglio, è stato votato il non aumento delle tasse, neanche per l’adeguamento Istat. Solo dopo si potrà iniziare nuovamente a ragionare sul lavoro svolto in Commissione nei mesi scorsi”. Spazi e strutture: questioni molto a cuore di Aruta che è stato referente per la Sicurezza del Lavoro. “Ho avuto modo di conoscere a fondo le criticità delle strutture di Ateneo. Grazie all’efficienza del Servizio Tecnico, si riescono a compensare i problemi legati alla manutenzione, soprattutto nelle sedi del Centro Storico che sono le più malandate”. Da seguire
con attenzione la questione di Veterinaria. Impegno per “l’apertura di un’aula h24 in centro: abbiamo già individuato uno spazio in via Forno Vecchio che ha le caratteristiche adeguate, ma resta il problema del personale di sorveglianza che speriamo di risolvere a breve”. Attenzione anche alla nuova struttura di San Giovanni che, grazie anche alla presenza della Apple, segnerà un rilancio per tutta l’area Est. La vita universitaria si compone anche di
momenti di aggregazione, così tra i punti in agenda c’è anche l’aumento delle convenzioni con associazioni ed enti culturali: “Siamo già riusciti a stipulare accordi con Napoli Sotterranea, Teatro Bellini, Teatro Diana, ma sono tante altre quelle in via di sottoscrizione. Per noi, offrire servizi agli studenti significa anche fornire agevolazioni per
arricchire il personale patrimonio culturale, vivere la città e svagarsi in maniera costruttiva”.
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