“La seduta d’esame di gennaio è sempre stata un po’ strana. All’appello si iscrivono solo gli studenti che tendenzialmente sono più convinti. Infatti, le prove, in linea di massima, sono andate bene”, afferma il prof. Fabrizio De Vita, docente di Procedura Civile. Non sono state registrate grosse difficoltà: “La sensazione è che le cose siano cambiate in linea generale. Non ho dati statistici alla mano, ma posso affermare che la continua disponibilità dei docenti a nuove iniziative sta dando i suoi frutti. A partire dall’orario di ricevimento, durante il quale accogliamo studenti bravi e meno bravi per rafforzare le conoscenze in materia”. C’è una forte sinergia fra le diverse cattedre: “Lavoriamo sulla stessa lunghezza d’onda e mettiamo in campo gli stessi strumenti pratici. Ad esempio, sono
stati proposti seminari formativi su temi specifici. I ragazzi che hanno partecipato a queste manifestazioni hanno avuto più coscienza di quello che stavano studiando e si sono distinti in sede d’esame”. A dicembre si sono svolti i Laboratori per la scrittura degli atti giuridici in materia procedurale: “Gli studenti hanno risposto benissimo al richiamo e si sono presentati in tanti. Chi ha partecipato all’esperienza ha anche trovato giovamento per il post-laurea. Cerchiamo di esorcizzare tutte le paure. Procedura è sì una materia difficile, ma va semplicemente affrontata con lo studio”. Il 7 febbraio si sono svolti anche i Laboratori di ricerca per le banche dati giuridiche. “Siamo al terzo anno di quest’esperienza ed ogni volta la partecipazione cresce. La ricerca di banche dati è uno strumento principale di formazione, senza questa conoscenza un giurista si troverà in difficoltà già a lavorare sulla tesi, figuriamoci nel dopo laurea”. Si tratta di strumenti di lavoro che interessano tutti i laureandi: “Le tecniche apprese durante il laboratorio saranno utilissime quando si incontrerà il mondo legislativo fuori le aule universitarie”. Grazie alle diverse esperienze sperimentate dal Dipartimento, lo studente possiede un vero e proprio
“manuale del lavoro, conoscenze fondamentali che portano giovamento non solo nell’immediato, ma anche per il futuro”. A marzo il docente tornerà in cattedra con l’insegnamento complementare del Processo Civile Telematico,
novità dello scorso anno: “il processo telematico è approdato da poco nell’area legislativa con i conseguenti problemi. Al corso cerchiamo di analizzare queste difficoltà e forniamo gli strumenti per affrontare una branca del diritto che occupa sempre più spazio nel mondo giuridico”. La disciplina ha un forte approccio pratico “a metà corso ripeteremo la simulazione processuale fatta da studenti”. La materia ha avuto buona accoglienza, fioccano le richieste di tesi: “a breve tre studenti si laureeranno proprio con un argomento in ambito telematico”.
stati proposti seminari formativi su temi specifici. I ragazzi che hanno partecipato a queste manifestazioni hanno avuto più coscienza di quello che stavano studiando e si sono distinti in sede d’esame”. A dicembre si sono svolti i Laboratori per la scrittura degli atti giuridici in materia procedurale: “Gli studenti hanno risposto benissimo al richiamo e si sono presentati in tanti. Chi ha partecipato all’esperienza ha anche trovato giovamento per il post-laurea. Cerchiamo di esorcizzare tutte le paure. Procedura è sì una materia difficile, ma va semplicemente affrontata con lo studio”. Il 7 febbraio si sono svolti anche i Laboratori di ricerca per le banche dati giuridiche. “Siamo al terzo anno di quest’esperienza ed ogni volta la partecipazione cresce. La ricerca di banche dati è uno strumento principale di formazione, senza questa conoscenza un giurista si troverà in difficoltà già a lavorare sulla tesi, figuriamoci nel dopo laurea”. Si tratta di strumenti di lavoro che interessano tutti i laureandi: “Le tecniche apprese durante il laboratorio saranno utilissime quando si incontrerà il mondo legislativo fuori le aule universitarie”. Grazie alle diverse esperienze sperimentate dal Dipartimento, lo studente possiede un vero e proprio
“manuale del lavoro, conoscenze fondamentali che portano giovamento non solo nell’immediato, ma anche per il futuro”. A marzo il docente tornerà in cattedra con l’insegnamento complementare del Processo Civile Telematico,
novità dello scorso anno: “il processo telematico è approdato da poco nell’area legislativa con i conseguenti problemi. Al corso cerchiamo di analizzare queste difficoltà e forniamo gli strumenti per affrontare una branca del diritto che occupa sempre più spazio nel mondo giuridico”. La disciplina ha un forte approccio pratico “a metà corso ripeteremo la simulazione processuale fatta da studenti”. La materia ha avuto buona accoglienza, fioccano le richieste di tesi: “a breve tre studenti si laureeranno proprio con un argomento in ambito telematico”.