Professioni a confronto

Cosa hanno in comune l’architetto e l’ingegnere? Ad illustrare differenze ed analogie tra le due professioni, ad una folta platea di studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, docenti esperti di orientamento degli Atenei campani.
“L’ingegnere fa sue le conoscenze scientifiche necessarie per progettare, realizzare e gestire opere”, è la definizione del prof. Luca Comegna della Seconda Università. “E’ una figura professionale fondamentale per la ricchezza del Paese”, aggiunge il Vicepreside della Facoltà della Parthenope Vito Pascazio. “E’ una persona razionale che deve essere in grado di dare risposte concrete alla società. Non è uno che ha la testa tra le nuvole. E’ uno che serve”, precisa il prof. Giuseppe Del Giudice della Federico II. Secondo la prof.ssa Daniela Lepore di Architettura della Federico II, gli ingegneri “amano raccontarsi come persone che risolvono i problemi. Ma i problemi vanno posti per bene ed occorre trovare soluzioni condivise”. 
Tocca al prof. Sergio Rinaldi della SUN spiegare in cosa consista il lavoro dell’architetto: “E’ un tecnico con la coscienza critica. E’ uno che cerca di soddisfare dei bisogni. Fa progetti realizzabili affinché la gente stia meglio”. Per Rinaldi l’architetto “non è solo un creatore di forme, un configuratore di spazi ma ha anche un backgroud per sapere se quello che ha progettato è realizzabile”. “Esiste il pregiudizio che l’architetto faccia sempre un mestiere creativo, al confine con l’artistico. Non è così – ammonisce la Lepore – Non è neppure sempre vero che chi studia Architettura poi faccia l’architetto. Io, per esempio, mi occupo di Urbanistica. Però ad Architettura c’è il vantaggio di studiare materie più piacevoli di quelle che si incontrano ad Ingegneria”. 
“Da noi uno
 su tre ce la fa”
Tutti i docenti consigliano di studiare quel che piace perché, dicono, “dove c’è gusto non c’è perdenza” ma mettono in guardia dai primi ostacoli in cui possono imbattersi le matricole. “Gli studi di Ingegneria sono molto difficili. E’ bene precisarlo perché è una scelta che condizionerà la vita – afferma il prof. Stefano Ubertini di Ingegneria della Parthenope – I risultati del test di ingresso quest’anno sono stati disastrosi. L’importante non sono le nozioni, quanto sentirsi a proprio agio con le materie scientifiche. I quiz servono a misurare la propria propensione”. “Ad Ingegneria si studia sul serio. Da noi uno su 3 ce la fa. Gli altri due mollano durante il primo anno –  commenta Del Giudice – Ma chi studia va avanti e acquisisce un habitus mentale che gli consente di avere il giusto approccio per risolvere i problemi. Per questo motivo molti manager sono ingegneri”.
L’ingegnere è tra i professionisti più richiesti sul mercato. Ma solo dopo la Laurea Specialistica. Per chi vuole diventare architetto, invece, non è detto che si abbia maggiori opportunità di impiego con la Triennale o con la quinquennale. “Si tratta di capire se si preferisce avere una formazione lunga e generale e cominciare ad apprendere un mestiere solo dopo la laurea, oppure si desidera cominciare a lavorare prima possibile”, spiega la Lepore. “Non si sceglie Architettura per lavorare subito ma per passione – ribatte la prof.ssa Renata Valente di Architettura della SUN – Tuttavia le Triennali in Design per la Moda e Design e Comunicazione permettono di accedere a settori  che risentono della crisi in misura minore”.
Numerosissime le domande poste dai ragazzi ai relatori. Uno studente, ad esempio, ha chiesto: “Per gestire un’azienda è meglio iscriversi ad Ingegneria Gestionale o Economia Aziendale?”. Ed un altro: “Per progettare pannelli solari quale è il Corso di Ingegneria più indicato?”. Frequenti, infine, sono state le richieste di spiegazioni sulle applicazioni dell’Ingegneria Biomedica e di quella dell’Automazione e sulle differenze tra i Corsi Magistrali in Architettura ed Ingegneria Edile-Architettura.
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