L’Università Parthenope è uno dei tre atenei italiani selezionati dalla Commissione per gli scambi culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti per l’assegnazione della prestigiosa cattedra Fulbright. L’unico del Mezzogiorno: gli altri due sono il Politecnico di Torino e l’Università di Trieste. La Distinguished Fulbright Chair nel settore delle Scienze Ambientali e Sviluppo Sostenibile sarà ospitata dalla Facoltà di Scienze e Tecnologie della Parthenope durante il triennio 2010-2013: un docente americano terrà lezione per un intero semestre sulle tematiche dell’energia e dell’ambiente. Per gli studenti sarà l’occasione per confrontarsi con un diverso modo di fare didattica e ricerca, come ha sottolineato il prof. Sergio Ulgiati, responsabile scientifico dell’iniziativa, durante la presentazione ufficiale che si è svolta il 9 dicembre presso la Sala Consiliare della Parthenope. “L’approccio americano all’insegnamento è molto coinvolgente, io stesso ne rimasi sorpreso quando ne feci esperienza da borsista Fulbright”. I corsi tenuti dai docenti statunitensi saranno curricolari, e dunque rivolti a tutti gli iscritti ai Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze e Tecnologie, oltre che del Dottorato di ricerca in Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile. I laureati più interessati e brillanti, inoltre, potranno partecipare al bando per l’assegnazione delle borse di studio Fulbright, che consentono di trascorrere periodi di studio negli Stati Uniti con un consistente sostegno economico: sono previsti importi che variano tra i 38mila e gli 80mila dollari. “Abbiamo giovani laureati validissimi – ha detto Ulgiati- il nostro obiettivo è di aiutarli a esprimere al meglio le loro potenzialità, grazie ad un’esperienza che può rivoluzionare la loro vita. Naturalmente, vorremmo che poi tornassero in Italia per realizzare un’interazione tra i gruppi di ricerca statunitensi e la realtà accademica italiana”. La dott.ssa Maria Grazia Quieti, direttore del programma Fulbright, ha sottolineato che tra le regole del bando è compresa quella per la quale i borsisti non possono svolgere attività negli Stati Uniti per due anni dalla conclusione del periodo di studi. “L’obiettivo è di promuovere gli scambi internazionali. Il programma Fulbright ha un grande prestigio non solo negli Stati Uniti, ma anche nei Paesi europei”. La Commissione Fulbright ha celebrato nel 2008 i 60 anni di attività. Il programma è binazionale, finanziato congiuntamente dal Dipartimento di Stato statunitense e dal Ministero degli Affari Esteri italiano. I principi cui si ispira sono stati oggetto di un’ampia riflessione da parte del prof. Raffaele Santamaria, Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie, che assieme al Prorettore della Parthenope, prof. Claudio Quintano, ha fatto gli onori di casa nel corso della presentazione ufficiale. Il prof. Santamaria si è detto grande ammiratore dell’opera del senatore americano J. William Fulbright, che nel 1946 ideò il programma omonimo con l’intento di favorire il processo di pace attraverso lo scambio di idee e di cultura tra gli Stati Uniti e le altre nazioni nel mondo. La scelta dell’Università Parthenope come sede della Distinguished Fulbright Chair per il 2010-2013 è il frutto di una forte spinta dell’ateneo verso l’internazionalizzazione. “Dopo aver raggiunto gli obiettivi di crescita prefissati in termini di numerosità della popolazione studentesca, la nostra università punta alla qualità”, ha detto il prof. Stefano Dumontet, responsabile del Centro di Orientamento e Tutorato, “e qualità significa anche internazionalizzazione”.
Le borse di studio sono circa 140 l’anno. Per tutte le informazioni si può visitare il sito www.fulbright.it, oppure contattare la dott.ssa Federica di Martino, educational adivisor presso il Consolato Generale degli Stati Uniti. E’ stata lei ad evidenziare che spesso i ragazzi, sbagliando, si autolimitano pensando che non si tratti di un concorso alla loro portata. “Bisogna leggere attentamente il bando e raccogliere le informazioni utili. Io sono a disposizione degli studenti per qualsiasi chiarimento (e-mail fulbrightnaples@fulbright.it, ndr)”. Il prof. Quintano ha però messo l’accento su quella che spesso è una nota dolente per i nostri studenti, cioè la conoscenza della lingua inglese. Requisito di partecipazione ai concorsi Fulbright, infatti, è una ottima conoscenza della lingua, comprovata dal certificato TOEFL. Il Prorettore ha spiegato che il Centro Linguistico di Ateneo sta facendo grandi sforzi per offrire agli allievi della Parthenope un servizio linguistico all’avanguardia, con la possibilità di ottenere anche le certificazioni riconosciute a livello internazionale. Il console Amy Bliss, intervenuta all’incontro, si è fatta portavoce dell’Ufficio Cultura e Stampa del Consolato americano, affermando che tutte le possibilità di scambio culturale sono fortemente sostenute, soprattutto quelle di un programma importante come il Fulbright.
Sara Pepe
Le borse di studio sono circa 140 l’anno. Per tutte le informazioni si può visitare il sito www.fulbright.it, oppure contattare la dott.ssa Federica di Martino, educational adivisor presso il Consolato Generale degli Stati Uniti. E’ stata lei ad evidenziare che spesso i ragazzi, sbagliando, si autolimitano pensando che non si tratti di un concorso alla loro portata. “Bisogna leggere attentamente il bando e raccogliere le informazioni utili. Io sono a disposizione degli studenti per qualsiasi chiarimento (e-mail fulbrightnaples@fulbright.it, ndr)”. Il prof. Quintano ha però messo l’accento su quella che spesso è una nota dolente per i nostri studenti, cioè la conoscenza della lingua inglese. Requisito di partecipazione ai concorsi Fulbright, infatti, è una ottima conoscenza della lingua, comprovata dal certificato TOEFL. Il Prorettore ha spiegato che il Centro Linguistico di Ateneo sta facendo grandi sforzi per offrire agli allievi della Parthenope un servizio linguistico all’avanguardia, con la possibilità di ottenere anche le certificazioni riconosciute a livello internazionale. Il console Amy Bliss, intervenuta all’incontro, si è fatta portavoce dell’Ufficio Cultura e Stampa del Consolato americano, affermando che tutte le possibilità di scambio culturale sono fortemente sostenute, soprattutto quelle di un programma importante come il Fulbright.
Sara Pepe