Pronto per l’estate il Centro Polifunzionale nei locali della ex mensa centrale

Procedono i lavori del Centro Polivalente che prenderà il posto della ex-mensa di via Mezzocannone n.14. Il cortile interno dell’edificio è ancora seminascosto dai tubi Innocenti ma i responsabili del cantiere assicurano che sotto le impalcature si stanno ormai ultimando le rifiniture esterne. All’interno dell’edificio, infatti, gli operai sono all’opera per mettere a sistema l’impiantistica e montare gli arredi. 
Il progetto ha comportato una delicata operazione di restauro  dell’edificio storico e la bonifica di un’ampia area dall’amianto che rivestiva tutti gli impianti preesistenti.
I lavori, iniziati nel 2004, sarebbero dovuti terminare nel dicembre 2005 ma il termine ultimo per la consegna è stato prorogato al luglio 2006. 
Il progetto, vincitore di una gara nazionale bandita nel 1999 e finanziato dall’Edisu e dalla Regione Campania, ha consentito il recupero del cortile rinascimentale devastato dalla costruzione di scale esterne di sicurezza e da impianti a vista che erano funzionali ad una mensa in grado di fornire 5000 pasti giornalieri. La ristrutturazione ne ha previsto la riduzione a 500-600 al giorno distribuiti in 5 o 6 turni di 100 posti a sedere, ma si stima che il numero di coloro che potranno usufruire contemporaneamente dei vari servizi offerti dal Centro potrà oscillare tra le 200 e le 300 unità.
100 i posti
a sedere
L’ampio cortile d’ingresso è stato liberato dalle scale esterne di sicurezza che ne devastavano le pareti e ripulito dalla centrale dell’impianto di condizionamento che è ora nascosta sottoterra. Si è scelto di lastricare i quasi 600 m2 del rettangolo dell’area scoperta in pietra lavica per dare l’idea della continuità con l’ambiente esterno. La pavimentazione preesistente di porfido rosso del Trentino è stata rimossa e sostituita con materiale locale per creare “l’effetto marciapiede”, ossia l’atmosfera di uno spazio a dimensione pubblica quale è quello di una piazza aperta.
“Il cortile è una sorta di vestibolo che prelude agli ingressi. E’ stato pensato come uno spazio di aggregazione, un luogo che invita alla socialità e sarà dato in gestione per l’organizzazione di concerti, manifestazioni e presentazioni di libri”, afferma l’architetto Vincenzo Multari che si occupa della Direzione artistica dei lavori assieme al collega Franco Corvino.
A sinistra del cortile i vecchi depositi sono stati trasformati in un bar costituito da tre ambienti: l’area adibita alla consumazione, quella per la distribuzione e un Internet point. Forse compariranno anche dei tavolini del bar all’esterno nel cortile ad animare lo spazio in cui sono previste anche delle sedute in pietra lavica. 
A destra del cortile il locale adiacente a via Mezzocannone, che una volta era adibito a mensa, ora è diventato un’auletta di 60-70 posti attrezzata con l’essenziale di un sistema multimediale.
Mancano solo
gli arredi
Manca ormai solo l’arredo nell’attuale sala mensa allestita ove un tempo c’era la cucina che è stata spostata nei locali adiacenti. 
Gli studenti si rifocilleranno in uno spazio separato dal cortile da una grande vetrata inserita in uno dei grandi archi rinascimentali. Cercare di valorizzare gli antichi archi del portico quattrocentesco che fino ad inizio secolo si affacciava direttamente sulla strada principale e che negli anni ’30 è stato trasformato nell’edificio esistente, è stato l’obiettivo primario dello studio di architettura Corvino-Multari.
Due scale e due montacarichi posti ai due lati del cortile collegano la mensa al piano interrato dove verranno collocati gli spogliatoi, i depositi e gli altri spazi del back office.
Sempre al piano -1 ma alla sinistra del cortile sono stati concentrati tutti i servizi igienici collegati con due differenti scale d’accesso alla mensa e al cortile.
Al primo piano, oltre agli uffici operativi e alla Direzione, è situata un’altra sala che potrà essere utilizzata per l’ascolto di musica, per proiezioni e manifestazioni pubbliche o come centro linguistico.
L’acciaio dei tubi dell’impianto di aerazione e dell’arredo, il bianco delle volte e del legno dipinto ed il nero del pavimento sono i colori che dominano negli interni dell’intero complesso.
“La contemporaneità ha per noi un valore indiscutibile. – afferma l’architetto Multari – Nell’arte e nell’architettura contemporanea ci si deve poter riconoscere come uomini e donne  del proprio tempo, consapevoli di un importante passato ma anche proiettati nel futuro”.
“Con questo Centro Polivalente gli studenti troveranno nel centro storico uno spazio consono alla Federico II”,  sostiene l’architetto Corvino, convinto che l’intento principale perseguito dal progetto sia stato quello di “rivitalizzare i manufatti antichi adibendoli ad un uso pubblico, collettivo”.
“Proprio perché crediamo nello stretto rapporto tra arte pubblica e architettura pubblica – interviene Multari – abbiamo richiesto un ulteriore finanziamento per l’installazione di una scultura contemporanea nel cortile. La proposta è stata avanzata all’Ufficio Direzione dei lavori e a giorni sarà sottoposta all’Assessorato alla Ricerca Scientifica guidato da Teresa Armato”.
“Questo cantiere rappresenta il successo di un grande lavoro di equipe tra l’Amministrazione, i professionisti e le imprese” affermano fieri i due architetti, entrambi laureati alla Federico II nel ’90, che vantano già alle spalle 11 anni di attività del proprio studio associato e sono stati recentemente insigniti del premio speciale della giuria per il restauro del grattacielo Pirelli nel concorso organizzato dalla Triennale di Milano per l’attribuzione della Medaglia d’oro 2006 all’opera più meritevole dell’architettura italiana .
Il gruppo di lavoro è infatti composto da un’associazione temporanea di professionisti che vede alla Direzione dei lavori l’architetto Francesco Bocchino, alla Direzione artistica gli architetti Associati Corvino e Multari e a cui hanno collaborato agli aspetti specialistici della fase progettuale gli architetti Carmen Del Grosso, Angela Iadevaia e l’Ingegner Luigi Spinelli.
“Il Progetto è stato fortemente voluto dal Consiglio di Amministrazione dell’Edisu, dal Direttore Generale Francesco Pasquino e preziosa è stata la collaborazione dell’Ingegner Niutta della Regione Campania”, ci tiene a precisare Corvino.
“Non bisogna dimenticare che il complesso è stato realizzato in un edificio storico strettamente vincolato dalla Sovrintendenza. E’ stato un po’ come camminare su degli aghi… –  afferma l’architetto – Abbiamo cercato di dare la massima funzionalità a questi luoghi rivalutando il portico quattrocentesco e ci sembra che l’esito della ristrutturazione possa essere un esempio positivo di come con un budget limitato si possa relizzare con un intervento soft, qualcosa di utile e di efficace”.
Manuela Pitterà
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