Proposte, progetti e priorità dal mondo universitario per Gaetano Manfredi candidato a sindaco di Napoli

In autunno i napoletani andranno alle urne per scegliere il nuovo sindaco. La campagna elettorale è già iniziata. Candidati Antonio Bassolino, Alessandra Clemente, Sergio D’Angelo, Catello Maresca e Gaetano Manfredi. L’ex Rettore della Federico II, due mesi dopo aver lasciato l’incarico di Ministro nel governo Conte, tenta una nuova sfida. A circa cento giorni dal voto, Ateneapoli ha interpellato un buon numero di docenti universitari e li ha sollecitati a rispondere a due domande. Una relativa alle richieste che farebbero al nuovo sindaco per la città. L’altra che verte sulla candidatura di Manfredi e su come l’hanno accolta, quale che sia il loro orientamento  politico e la loro intenzione di voto.
Ecco le considerazioni espresse dai professori i quali hanno raccolto l’invito di Ateneapoli. Stefania De Pascale, docente di Produzioni Vegetali ad Agraria: “Al nuovo sindaco chiederei qualità e ampiezza delle soluzioni su alcuni temi strategici delle città. Economia (incluso il mercato del lavoro), popolazione e welfare, governo del territorio (residenza, insediamento, mobilità e accessibilità, ambiente); risorse (come e dove recuperarle, come intende ripartirle). Insomma, vorrei conoscere le priorità della sua amministrazione e i cambiamenti concreti che intende produrre nel medio termine”. Quanto alla candidatura di Manfredi: “Il governo della città richiede strategie e soluzioni, Gaetano ha gestito un Ateneo complesso dimostrando grande capacità di problem solving, superando gli ostacoli in modo pratico e veloce. Potrebbe essere la persona giusta per Napoli”. Il prof. Domenico Carputo, Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali, al nuovo sindaco chiede: “da cittadino di far rispettare le regole. Sempre da cittadino, ho accolto con grandissimo entusiasmo la notizia della candidatura di Manfredi”. Da Agraria a Scienze Politiche, ecco Marcello D’Aponte, che è professore di Diritto del Lavoro. “Rispondo volentieri – premette – anche in considerazione della mia esperienza al Comune di Napoli dal 2009 al 2011 come Assessore al patrimonio e Demanio della Giunta di Rosa Russo Jervolino. La notizia della candidatura di Gaetano Manfredi è estremamente positiva, in quanto si tratta di una personalità qualificata, con solida esperienza nella gestione di amministrazioni complesse come l’Università Federico II, che ha guidato in maniera molto positiva, riportandola al livello che meritava, con grande impegno e risultati importanti”. Il nuovo sindaco – aggiunge – avrà un compito particolarmente impegnativo “non soltanto perché Napoli è una città complicata, con molte contraddizioni tra diversi quartieri, ma in quanto nell’ultimo decennio alcuni problemi storici si sono aggravati”. Una priorità: “restituire efficienza alla macchina amministrativa, dove pure vi sono buone professionalità, che va tuttavia svecchiata attraverso un piano di reclutamento che è possibile nonostante la situazione di pre-dissesto”. Occorre agire in più direzioni ma “credo che il nuovo sindaco dovrà concentrarsi, almeno nel primo quinquennio, su pochi punti essenziali, senza voler strafare. La gestione dell’ordinario è già di per sé così gravosa, che è estremamente complicato pensare di voler fare rivoluzioni: gestione del patrimonio pubblico, arredo urbano, verde pubblico e vivibilità quotidiana, mobilità e gestione della raccolta rifiuti, recupero delle periferie sono i settori su cui occorre intervenire”. In generale, occorre “creare procedure più snelle ed efficienti, riordinare compiti e ambiti di intervento delle dieci Municipalità, recuperare spazi abbandonati, ridare slancio alle Aziende comunali”; “favorire l’iniziativa privata controllandone gli interventi e creare uno stretto collegamento con l’ente Regionale”. Per fare tutto questo è necessario “anche un Consiglio Comunale qualificato, che sia tuttavia rappresentativo dei territori, delle associazioni, delle professioni e del mondo produttivo, evitando spaccature tra il Palazzo e la città reale”.
Una ‘visione’ per il futuro
Sempre a Scienze Politiche, ecco le riflessioni del prof. Vittorio Amato, che è il Direttore del Dipartimento: “Ho avuto modo di collaborare con Gaetano Manfredi nella sua veste di Rettore, potendone apprezzare la straordinaria capacità di lavoro e attitudine organizzativa. Dotato di capacità strategica e di grande empatia, rischia, se eletto, di essere il miglior sindaco che questa città abbia mai avuto”. Aggiunge: “È scontato che possa recuperare alla normalità la nostra città attraverso una sana ordinaria amministrazione ma da lui mi aspetto una ‘visione’ per il futuro. Napoli è ferma agli anni ’90 quando, finita la fase della deindustrializzazione, si è ritrovata a vivere una crisi di identità che si è trasformata in crisi economica e sociale. La nostra è una città che ha bisogno di reinventare la sua base economica e la sua identità e lavorare in questa direzione deve essere la priorità strategica della sindacatura di Manfredi”.
Dal centro storico a Monte Sant’Angelo, precisamente al Dipartimento di Fisica, non si sottrae ad una riflessione sulle amministrative il professore Giancarlo Abbate, che è docente di Fisica della Materia. “Al sindaco di Napoli che sarà eletto – dice – chiederei una sola cosa, apparentemente piccola, minima, quasi insignificante e a costo zero ma con enormi prospettive storiche, morali, politiche e perfino economiche. Cambiare la toponomastica della città. Cancellare tutti i nomi relativi al cosiddetto ‘risorgimento’, come Cavour, Vittorio Emanuele, e qualche residuo del fascismo (Tecchio)”. Quanto alla candidatura di Manfredi, ecco la sua risposta: “Domanda quasi superflua, se rivolta all’interno dell’Università. È stato il nostro Rettore, lo abbiamo eletto noi. È stato Presidente della CRUI,  tutti gli altri Rettori italiani lo hanno scelto come loro rappresentante. È stato Ministro dell’Università e della Ricerca, vuol dire che ha avuto responsabilità di governo al più alto livello. A mia conoscenza, c’è una sola persona all’interno dell’Ateneo che non ha accolto con favore la candidatura di Gaetano Manfredi, ma quella persona ha un debito di affetto di lunga data con Antonio Bassolino”. La prof.ssa Barbara Majello, docente di Genetica e Coordinatrice del Corso di Laurea in Biologia, prende decisamente posizione a favore di Manfredi sindaco: “Di lui ho apprezzato la capacità di ascolto soprattutto delle esigenze e potenzialità dei più giovani. In un mondo in cui il benessere e il progresso sono legati alla capacità di inventare e innovare, l’istruzione e la formazione rappresentano le leve per risollevare il futuro. Ma non solo, la rinascita di Napoli, che ci auguriamo arrivi presto, è obbligata a mitigare le emergenze di tutti e deve dedicare la massima attenzione al futuro delle nuove generazioni”. Prosegue: “Con Gaetano Manfredi credo che Napoli abbia una grande occasione, che difficilmente si ripresenterà, di farle occupare il posto che merita e che specialmente diventi polo di attrazione e non di fuga per i tanti giovani che la amano profondamente ma che sono delusi dalle mancate aspettative di tranquillità, benessere e occupabilità. La visione a lungo termine che Gaetano ha dimostrato di avere da Rettore della nostra Università credo che sia garanzia di impegno per Napoli nel realizzare un adeguato benessere per i suoi cittadini e nel consegnare alle nuove generazioni un paese degno delle sue tradizioni storiche. Io sono con Gaetano Manfredi e gli auguro che sia per lui una sfida degna di essere vissuta”.
Servizi e periferie
Il prof. Renato Briganti, che insegna Istituzioni di Diritto pubblico al Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni, chiederebbe al prossimo sindaco “di lavorare sull’ordinario. Napoli è molto portata allo ‘straordinario’, mentre crolla sempre sulla ordinaria amministrazione, dai trasporti ai servizi sociali”. La candidatura del prof. Manfredi: “una scelta pienamente legittima ed in continuità col suo lavoro di Rettore prima, di Presidente della Crui dopo, e di Ministro infine. Mi sembra una candidatura coerente col suo percorso di civil servant, ma si tratta della sua prima campagna elettorale, e quindi deve capire bene come funziona la comunicazione politica. Per esempio, i media si sono già tutti concentrati sul fatto che lui sarebbe juventino, mentre lui non segue proprio il calcio, non è mai stato tifoso e quindi nella nostra città un ‘non tifoso sfegatato del Napoli’ è facile preda della macchina dei social”.
Ecco, poi, le riflessioni del prof. Luciano Brancaccio, che insegna Sociologia dei fenomeni politici presso il Dipartimento di Scienze sociali: “Al nuovo sindaco chiederei di prestare particolare attenzione alle periferie e alla dimensione metropolitana della città. Valuto molto positivamente la candidatura dell’ex Rettore sia per la qualità in sé, sia per il risultato politico del patto per Napoli con le misure di intervento finanziario”.
Il prof. Giuseppe Amarelli, professore di Diritto penale a Giurisprudenza, al nuovo sindaco chiede: “la concretizzazione di progetti fondamentali come Bagnoli, considerato che nello stesso arco di tempo a Berlino Est hanno ripensato integralmente una metropoli e noi stiamo ancora decidendo cosa fare. Vorrei, poi, che assicurasse i servizi minimi alla collettività, come, ad esempio, una sicura circolazione stradale, una buona rete di trasporti e dignitosi spazi di verde pubblico. Ma, soprattutto, un grande impegno nelle politiche sociali e di argine alla dispersione scolastica per cercare di sostenere la formazione culturale minima di tutti: senza una cittadinanza migliore, ogni programma politico è destinato al fallimento”. Quanto alla candidatura di Manfredi, ecco la sua riflessione: “Potrebbe essere un eccellente sindaco per la nostra città dolente e stagnante. Le sue straordinarie capacità strategiche e decisionali dimostrate durante il mandato rettorale potrebbero essere fondamentali per il rilancio di Napoli”.
Il prof. Roberto Delle Donne, storico medievalista che insegna nel  Dipartimento di Studi Umanistici: “Mi aspetto dal nuovo sindaco che assicuri anche a questa città quel livello di servizi del quale già godono i cittadini di altre grandi città. Soprattutto questo: l’efficienza effettiva dei servizi. Oltre, naturalmente, alle operazioni di ripresa del tessuto urbano dove questo è indispensabile”. Sulla candidatura Manfredi: “È stato tra i migliori Rettori che noi abbiamo avuto. Ha una levatura tale che pochi Rettori in Italia hanno dimostrato di possedere. Quindi, da questo punto di vista, personalmente mi aspetto molto da lui, perché ritengo abbia la capacità di realizzare anche i progetti di rinnovamento della città ai quali tiene. Ho avuto modo di apprezzarlo come Rettore e di vedere come opera in un contesto nazionale.  È emersa la capacità di gestione politica di questioni complesse”.
Sbloccare Bagnoli
Dalla Federico II all’Università Parthenope. Il prof. Giorgio Budillon, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie, oceanografo, protagonista di numerose spedizioni scientifiche in Antartide, nella sua lista dei desideri per Napoli da sottoporre al nuovo sindaco indica in primis il recupero di Bagnoli. “È una ferita – dice – che ci portiamo avanti da oltre venti anni. Non si può far finta di nulla perché sbloccare Bagnoli significa anche dare un altro affaccio sul mare a Napoli, valorizzare la sua vocazione marina, ed io, da oceanografo, sono molto sensibile a questo. D’altronde, il futuro della città è nella valorizzazione della sua vocazione marina e turistica”. Altri desideri? “Una bella lista. Dalle piccole cose, come mettere a posto le strade, a quelle più importanti come favorire l’inserimento dei giovani nelle attività produttive”. Conclude: “La candidatura di Manfredi è apprezzabile perché ha dato prova in varie situazioni di saper migliorare le cose, sia come docente universitario, sia come Prorettore e Rettore, sia nell’ambito della Conferenza dei Rettori e da Ministro. Sa prendere decisioni e per il sindaco di una città come Napoli mi pare sia essenziale”.
“Napoli versa in una situazione moto difficile. Città bellissima, gente bellissima ma problemi atavici. Mi rendo conto che colui che guiderà la città avrà molti problemi. Chiedo a chiunque sarà eletto di riorganizzare l’amministrazione pubblica e gli atti amministrativi rendendoli più coerenti ed attivando e stimolando le persone più competenti”. Parole della prof.ssa Valeria Micillo, docente di Filologia a L’Orientale e delegata del Rettore per il settore dell’accesso al mercato del lavoro dei laureati. Dal punto di vista della vivibilità quotidiana, prosegue, “vorrei uno sforzo per migliorare i trasporti e la circolazione stradale. So bene che i trasporti non dipendono solo dal sindaco e che risentono anche di finanziamenti provenienti da altre fonti, ma il primo cittadino che sarà eletto dovrà farne una priorità assoluta. Mi piacerebbe, poi, che di concerto con le altre istituzioni competenti incrementasse il sistema della vigilanza attraverso la predisposizione di telecamere e la verifica che funzionino e siano effettivamente controllate. Non meno importante per me è il miglioramento della raccolta dei rifiuti e, soprattutto, della differenziata. In non poche zone della città si fa male o non si fa affatto e forse servirebbero anche più controlli per intercettare gli indisciplinati. Infine, vorrei uno sforzo in più per non lasciare a se stessi i bisognosi. Oggi possono contare soprattutto sulle associazioni e sul volontariato”. Quanto alla candidatura di Manfredi, commenta la prof.ssa Micillo: “Quando ha detto no perché Napoli ha un bilancio disastrato l’ho capito benissimo. Oggi chi riveste incarichi pubblici corre rischi serissimi anche da punto di vista della responsabilità contabile e penale. Mi fa piacere che Manfredi ci abbia ripensato perché è una persona di grande levatura. Farà bene se sarà eletto? Le potenzialità individuali non mancano, ma poi molto dipenderà dalla squadra, dalla Giunta, dalle persone delle quali si circonderà e che dovranno essere adeguate al compito”.
Una rivalutazione scientifica della città
Un sindaco per la ricerca. È la speranza della prof.ssa Lucia Altucci, che insegna Patologia generale a Medicina dell’Università Vanvitelli e che è la Delegata del Rettore per la ricerca. “Il mio sogno – dice – è che chi vincerà le prossime elezioni amministrative a Napoli ponga tra le sue priorità iniziative e strategie destinate a facilitare l’accademia napoletana ed i progetti di ricerca”. In che modo? “Per esempio con l’organizzazione di eventi internazionali e con la messa a disposizione di fondi specifici. Ancora, con la valorizzazione dei luoghi nei quali si svolge la ricerca in città. Non mancano, sono spesso di alto livello, ma pochi li conoscono. Insomma, dopo la rivalutazione turistica di Napoli, che è stata importante e che è stata molto evidente fino al blocco determinato dalla pandemia, vorrei una rivalutazione scientifica della città. Certamente non è una missione che spetta solo al sindaco, che ha tanti altri problemi da affrontare. Sono convinta, però, che è un obiettivo che il nuovo primo cittadino dovrà porsi, anche perché il potenziamento ed il rafforzamento delle istituzioni e delle realtà che svolgono ricerca avrebbe una ricaduta positiva sulla città intera, anche dal punto di vista economico”. La prof.ssa Altucci sposa la candidatura di Manfredi. “Sono contenta – commenta – che alla fine abbia deciso di provarci ed abbia accettato di proporsi come Sindaco. Ho avuto modo di conoscerlo quando era Rettore e poi l’ho incontrato un paio di volte quando è stato Ministro del governo Conte. È una persona seria, si impegnerà. Spero che, se sarà eletto, potrà fare qualcosa di buono per la città”.
“Si fa prima a dire cosa non chiederei al nuovo sindaco. L’elenco dei desideri è vasto e lungo. Sicuramente ai primi posti metterei il miglioramento della vivibilità quotidiana e del decoro urbano”, dice la prof.ssa Paola Villani, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa. “Mi pare – ricorda – ci fosse un assessore al Decoro urbano. Una buona cosa, purché porti risultati. Abbiamo una cittadella monastica meravigliosa al Corso Vittorio Emanuele, ma fuori è un degrado. Per vivibilità intendo un prelievo dei rifiuti che funzioni, per esempio, e la manutenzione adeguata delle strade. L’altro giorno sono caduta per un dissesto stradale e non sono certo l’unica che è incappata in una simile disavventura. Ci sono vie anche in pieno centro e di grande eleganza – pensiamo al Parco Margherita – che versano in condizioni pietose”. Tra le priorità di chi subentrerà all’attuale Sindaco Luigi de Magistris, “vanno messi certamente i trasporti. Bus e metropolitana attualmente effettuano un servizio assolutamente insoddisfacente. Certamente per un cittadino spostarsi agevolmente per i suoi impegni di studio, di lavoro e per il tempo libero è un elemento che migliora la qualità di vita. Sarà banale, ma è profondamente vero”. Aggiunge: “Qualcosa andrebbe poi fatta per i commercianti. Via Duomo è una nuova Pompei, è troppo triste vedere i negozi che chiudono. Non so se sia competenza del Comune, probabilmente non è solo sua, ma certamente il nuovo sindaco dovrà interloquire su questo con il governo per auspicare interventi adeguati che aiutino i commercianti, in particolare quelli storici, a risollevarsi dalla crisi”. La candidatura di Manfredi? “La ho accolta bene. È stato un ottimo Rettore e Presidente della Crui. Sono contenta di riconoscermi in un candidato. Ci vorrebbero tanti Manfredi impegnati in politica che vengano da realtà dove hanno dimostrato di saper fare”.
Fabrizio Geremicca
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