Psicologia, tra i Corsi di laurea degli atenei campani, conquista di diritto la palma di “beniamino degli studenti”. Lo scorso anno sono state 1300 le matricole che hanno scelto di iscriversi al primo anno. Per il 2000/2001 se ne prevedono altrettante. Tanta attenzione, da parte degli studenti, si giustifica in parte con il fatto che il Corso di laurea attivato presso la facoltà di Lettere della Seconda Università è l’unico a sud di Roma ed a nord di Palermo, in parte con il fascino intrinseco di una professione che i ragazzi identificano con la possibilità di conoscere nel profondo sé stessi e gli altri. Il Presidente del Corso di Laurea Maria Sbandi non raffredda gli entusiasmi, ma a scanso di equivoci e di delusioni fa un po’ di chiarezza. “Purtroppo capita a volte che le matricole si trovino in un corso di laurea diverso da quello che si aspettavano. A Psicologia, specialmente nei primi anni, è essenziale il ruolo di discipline tecnico scientifiche. Penso, per esempio, a Fondamenti anatomo- fisiologici dell’attività psichica e Biologia generale. Per esperienza generalmente gli insegnamenti rispetto ai quali lo studente incontra i maggiori problemi, a mio parere perché non se li aspetta, in un corso di Psicologia. Discorso analogo per Statistica e Metodologie della ricerca psicologica”. Le discipline del biennio propedeutico più gradite agli studenti sono, invece: Psicologia generale, Psicologia dinamica, Psicologia sociale, Psicologia dell’età evolutiva, Psicologia della personalità e delle differenze individuali. Complessivamente il corso di laurea in Psicologia è articolato in cinque anni e 20 esami, oltre ad una prova di Inglese. Dopo il biennio propedeutico si accede ad un triennio strutturato in quattro indirizzi: psicologia generale e sperimentale; psicologia dello sviluppo e dell’educazione; psicologia clinica e di comunità; psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
Un corso di laurea gettonatissimo, si diceva. Il che, in presenza di irrisolti problemi di sede e strutture, ha provocato negli anni non pochi disservizi, dei quali hanno pagato lo scotto gli studenti. Lezioni sovraffollate, spazi mancanti, segreteria inadeguata, pendolarismo tra sedi provvisorie hanno reso in passato la vita difficile agli aspiranti psicologi. Il numero chiuso, adottato per alcuni anni, lungi dal risolvere i problemi ne ha aggiunti altri, ivi compreso il pasticcio verificatosi due anni orsono che indusse il ministero ad ammettere tutti i circa novecento candidati. Da allora, di numero chiuso, non si è più parlato. Merito, forse, anche dei sostanziali progressi registrati sotto il profilo delle strutture. Dopo tanto penare, infatti, Psicologia ha avuto finalmente uno spazio decente a Caserta, nel complesso universitario di via Vivaldi. “Sicuramente è una sistemazione migliore, rispetto a quella di S. Maria Capua Vetere – sottolinea la professoressa Sbandi- Purtroppo ci manca ancora un’aula grande, da 250 posti, nella quale possano svolgersi le lezioni più affollate del primo anno. Ci appoggiamo, per adesso, all’Auditorium di Caserta. Comunque è un problema che abbiamo fatto presente anche al Rettore Antonio Grella, il quale si è impegnato a risolverlo non appena l’ateneo avrà disponibilità di spazi ulteriori”. Permane il problema della segreteria, che ha sede a S. Maria. Per limitare il pendolarismo degli studenti che hanno la necessità di rivolgersi agli sportelli, da quest’anno, è stato aperto un miniufficio anche a Caserta, al quale ci si può rivolgere per alcune delle pratiche più comuni.
Attualmente gli iscritti sono in complesso 4400
Compresa la prossima seduta di laurea che si svolgerà a luglio, sono 282 i laureati in Psicologia della Seconda Università. Dati sul loro inserimento professionale il Corso di Laurea non ne ha raccolti. Sbandi illustra sinteticamente, invece, il percorso del laureato il quale intenda svolgere la professione di Psicologo. “E’ necessario iscriversi all’Albo, una volta superato l’esame di Stato, che va affrontato dopo un anno obbligatorio di tirocinio”. Informatore farmaceutico, insegnante pedagogista, docente alle superiori (Pedagogia nelle magistrali, Psicologia sociale e dell’igiene negli istituti professionali), dirigente dei servizi sociali negli enti locali e nei ministeri: sono questi, invece, gli sbocchi professionali del laureato in Psicologia che non richiedono l’iscrizione all’Ordine.
Un corso di laurea gettonatissimo, si diceva. Il che, in presenza di irrisolti problemi di sede e strutture, ha provocato negli anni non pochi disservizi, dei quali hanno pagato lo scotto gli studenti. Lezioni sovraffollate, spazi mancanti, segreteria inadeguata, pendolarismo tra sedi provvisorie hanno reso in passato la vita difficile agli aspiranti psicologi. Il numero chiuso, adottato per alcuni anni, lungi dal risolvere i problemi ne ha aggiunti altri, ivi compreso il pasticcio verificatosi due anni orsono che indusse il ministero ad ammettere tutti i circa novecento candidati. Da allora, di numero chiuso, non si è più parlato. Merito, forse, anche dei sostanziali progressi registrati sotto il profilo delle strutture. Dopo tanto penare, infatti, Psicologia ha avuto finalmente uno spazio decente a Caserta, nel complesso universitario di via Vivaldi. “Sicuramente è una sistemazione migliore, rispetto a quella di S. Maria Capua Vetere – sottolinea la professoressa Sbandi- Purtroppo ci manca ancora un’aula grande, da 250 posti, nella quale possano svolgersi le lezioni più affollate del primo anno. Ci appoggiamo, per adesso, all’Auditorium di Caserta. Comunque è un problema che abbiamo fatto presente anche al Rettore Antonio Grella, il quale si è impegnato a risolverlo non appena l’ateneo avrà disponibilità di spazi ulteriori”. Permane il problema della segreteria, che ha sede a S. Maria. Per limitare il pendolarismo degli studenti che hanno la necessità di rivolgersi agli sportelli, da quest’anno, è stato aperto un miniufficio anche a Caserta, al quale ci si può rivolgere per alcune delle pratiche più comuni.
Attualmente gli iscritti sono in complesso 4400
Compresa la prossima seduta di laurea che si svolgerà a luglio, sono 282 i laureati in Psicologia della Seconda Università. Dati sul loro inserimento professionale il Corso di Laurea non ne ha raccolti. Sbandi illustra sinteticamente, invece, il percorso del laureato il quale intenda svolgere la professione di Psicologo. “E’ necessario iscriversi all’Albo, una volta superato l’esame di Stato, che va affrontato dopo un anno obbligatorio di tirocinio”. Informatore farmaceutico, insegnante pedagogista, docente alle superiori (Pedagogia nelle magistrali, Psicologia sociale e dell’igiene negli istituti professionali), dirigente dei servizi sociali negli enti locali e nei ministeri: sono questi, invece, gli sbocchi professionali del laureato in Psicologia che non richiedono l’iscrizione all’Ordine.