Riceviamo e pubblichiamo Il valore della libertà: la riflessione di Roberta, studentessa di Economia

Continuo a vacillare tra realtà e fantasia, ma sono sveglia. Sono sveglia e continuo a pensare a ciò che stiamo vivendo. Mi soffermo sulle notizie del telegiornale, sulle immagini del traffico funebre fuori i cimiteri, sulle innumerevoli storie commoventi nate nei reparti di rianimazione… Di fronte a questa pandemia la popolazione mondiale tutta è accomunata ora da un senso di angoscia e smarrimento. Non c’è nessuno da poter seguire con fiducia e certezza perché il Governo così come la Chiesa e la scienza sono deboli contro un nemico invisibile. Napoli è ancora deserta, il viso dei pochi passanti continua ad essere nascosto da mascherine e le raccomandazioni da adottare ci vengono ricordate ogni giorno ormai da più di un mese. Rinchiusi nelle nostre quattro mura viviamo ogni giorno la stessa routine e asfissiati da questa monotonia vorremmo riassaporare di nuovo quel senso di libertà. Ma cos’è la libertà? Oggi, nel giorno della Liberazione, possiamo ricordare le parole del giurista Piero Calamandrei in un discorso a difesa della Costituzione italiana “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare”. Ed è proprio così che improvvisamente ricordiamo con malinconia quei piccoli gesti che rendevano tutto più speciale. Ci mancano le strette di mano, gli abbracci, gli aperitivi con gli amici, i pranzi a casa dei nonni, le pause studio in biblioteca e anche l’ansia prima delle interrogazioni. Ma ci facciamo forza, non perdiamo la speranza e ci ripetiamo che andrà tutto bene. Oggi come settantaquattro anni fa festeggiamo la resistenza contro un nemico assai brutale. Infatti, seppur diversa dalla seconda guerra mondiale, la guerra che stiamo vivendo adesso contro un nemico invisibile fa riaffiorare in noi quei sentimenti di solidarietà e patriottismo che hanno dato la forza ai nostri antenati partigiani di sconfiggere le proprie paure e raggiungere con coraggio la libertà. Le forme restrittive che ci sono state imposte e le autocertificazioni che limitano la nostra circolazione ci potrebbero far pensare ad una violazione del nostro diritto di libertà. Ma noi siamo consapevoli che i sacrifici di questi ultimi mesi, se eseguiti ancora con impegno, saranno ripagati presto con l’entusiasmo di poter ritrovarci di nuovo per le strade delle città, e poter rivivere tutto ciò di cui abbiamo sentito la mancanza. Oggi come settantaquattro anni fa possiamo ringraziare gli eroi che ogni giorno sacrificano la propria vita per garantirci una libertà futura, possiamo ringraziare i medici, gli infermieri, paragonandoli ai partigiani del ’45 che con coraggio combattono ogni difficoltà per il bene dell’intera popolazione. Oggi come allora… “Viva l’Italia, l’Italia che non ha paura L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste Viva l’Italia L’Italia che resiste”
Roberta Frigenti studentessa al primo anno di Economia aziendale Università Federico II
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