Si avviano verso la conclusione i lavori di realizzazione della nuova sede delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie del Parthenope. Si tratta di un edificio appositamente realizzato per le esigenze didattiche, di ricerca e di rappresentanza delle facoltà scientifiche dell’Ateneo, sito nell’isola F del Centro Direzionale di Napoli, dove emerge per sei livelli. La nuova struttura comprende anche due piani seminterrati dove troveranno posto i laboratori, che hanno necessità di un accesso diretto dall’area veicolare, nonché un’ampia zona di parcheggio. I Presidi Alberto Carotenuto (Ingegneria) e Raffaele Santamaria (Scienze e Tecnologie), puntano l’accento sul fatto che la nuova sede è stata fin dall’inizio pensata per la destinazione universitaria e che per questo motivo risponderà finalmente in maniera completa alle esigenze didattiche delle due Facoltà. “Dire che dal trasloco abbiamo tutto da guadagnare è un eufemismo”, afferma il prof. Carotenuto, “diciamo piuttosto che è un salto di qualità di due ordini di grandezza. Ora ci sono spazi davvero qualificati per delle Facoltà universitarie scientifiche”.
La superficie complessiva dell’edificio è di circa 22.000 mq, con una volumetria di circa 80.000 mq. Nei sei livelli troveranno posto complessivamente 25 aule per consentire la contemporanea presenza di ben 2.500 studenti: tra queste aule si elencano quelle informatiche con circa 200 postazioni e l’imponente Aula Magna con circa 400 posti. Dal punto di vista della ricerca, l’edificio è caratterizzato dalla presenza di ben tre Dipartimenti afferenti alle due Facoltà con 30 laboratori di didattica e ricerca. Sono previsti spazi per le segreterie didattiche di entrambe le Facoltà, nonché per il Centro di Calcolo e per la Biblioteca interfacoltà. Specifiche aree di circa 500 mq sono utilizzabili esclusivamente dagli studenti per le loro esigenze. “La suddivisione degli spazi tra le due Facoltà non è netta”, precisa il Preside Carotenuto, “siamo un polo scientifico in cui si lavora in sinergia, per cui coabitiamo da bravi fratelli. Non c’è necessità di rigide demarcazioni, che potrebbero invece comportare degli sprechi”. In via Acton qualcosa delle Facoltà scientifiche resterà. “Inevitabile mantenere almeno un presidio, come quello delle presidenze, appunto, nella sede centrale”, dice il Preside Santamaria, “è importante mantenere un punto di raccordo con la leadership di Ateneo”. L’area di studi scientifica dell’Università Parthenope si colloca dunque nella zona orientale della città di Napoli, mentre il corrispondente settore dell’Università Federico II si è stabilito da tempo nella zona occidentale. Questo logisticamente potrebbe essere un vantaggio per gli studenti provenienti da determinate province, ma il prof. Carotenuto minimizza. “Chi viene dalle province o dalla zona orientale della città trova subito noi, che però offriamo un servizio a tutti. Secondo me la logistica è importante ma non determinante. Se uno studente decide di iscriversi a un corso di laurea spinto dalla passione, lo fa e basta, anche se deve spostarsi lontano”.
La nuova sede di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie avrà un particolare rapporto con l’esterno, caratterizzandosi per l’ampio anfiteatro che potrà essere utilizzato per manifestazioni e rappresentazioni da parte della platea studentesca. Si prevede che entro la fine del mese di maggio, l’edificio sarà completamente allestito e, quindi, perfettamente fruibile da parte delle utenze che potranno dare inizio alle loro attività proiettandosi in una nuova dimensione.
Sara Pepe
La superficie complessiva dell’edificio è di circa 22.000 mq, con una volumetria di circa 80.000 mq. Nei sei livelli troveranno posto complessivamente 25 aule per consentire la contemporanea presenza di ben 2.500 studenti: tra queste aule si elencano quelle informatiche con circa 200 postazioni e l’imponente Aula Magna con circa 400 posti. Dal punto di vista della ricerca, l’edificio è caratterizzato dalla presenza di ben tre Dipartimenti afferenti alle due Facoltà con 30 laboratori di didattica e ricerca. Sono previsti spazi per le segreterie didattiche di entrambe le Facoltà, nonché per il Centro di Calcolo e per la Biblioteca interfacoltà. Specifiche aree di circa 500 mq sono utilizzabili esclusivamente dagli studenti per le loro esigenze. “La suddivisione degli spazi tra le due Facoltà non è netta”, precisa il Preside Carotenuto, “siamo un polo scientifico in cui si lavora in sinergia, per cui coabitiamo da bravi fratelli. Non c’è necessità di rigide demarcazioni, che potrebbero invece comportare degli sprechi”. In via Acton qualcosa delle Facoltà scientifiche resterà. “Inevitabile mantenere almeno un presidio, come quello delle presidenze, appunto, nella sede centrale”, dice il Preside Santamaria, “è importante mantenere un punto di raccordo con la leadership di Ateneo”. L’area di studi scientifica dell’Università Parthenope si colloca dunque nella zona orientale della città di Napoli, mentre il corrispondente settore dell’Università Federico II si è stabilito da tempo nella zona occidentale. Questo logisticamente potrebbe essere un vantaggio per gli studenti provenienti da determinate province, ma il prof. Carotenuto minimizza. “Chi viene dalle province o dalla zona orientale della città trova subito noi, che però offriamo un servizio a tutti. Secondo me la logistica è importante ma non determinante. Se uno studente decide di iscriversi a un corso di laurea spinto dalla passione, lo fa e basta, anche se deve spostarsi lontano”.
La nuova sede di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie avrà un particolare rapporto con l’esterno, caratterizzandosi per l’ampio anfiteatro che potrà essere utilizzato per manifestazioni e rappresentazioni da parte della platea studentesca. Si prevede che entro la fine del mese di maggio, l’edificio sarà completamente allestito e, quindi, perfettamente fruibile da parte delle utenze che potranno dare inizio alle loro attività proiettandosi in una nuova dimensione.
Sara Pepe