A lavori ultimati (tra quattro anni) avrà scaffalature disponibili per circa 600.000 volumi, 200 posti di consultazione informatizzata, una sala conferenze capace di ospitare fino a 150 persone, una sala seminari di 50 posti, due punti di ristoro. Questo l’identikit della Biblioteca di ricerca di area umanistica della Federico II che entro quattro anni sarà realizzata nel complesso di S. Antoniello a Port’Alba, in piazza Bellini, ex sede della segreteria di Architettura. “Sarà il primo esempio di biblioteca universitaria degna di questo nome”, ha sottolineato il Rettore Fulvio Tessitore, presentando l’iniziativa il 14 febbraio. Alle biblioteche delle singole facoltà umanistiche – Lettere, Giurisprudenza, Sociologia, Scienze Politiche –continueranno peraltro ad afferire i libri di testo, quelli non direttamente legati alla ricerca. Il complesso – 7128 metri quadri di superficie utile complessiva coperta e 1363 metri quadri compresi il cortile, il chiostro ed i terrazzi – sarà interamente restaurato a spese dell’Università, il cui ufficio tecnico (ingegner Roberto Correro ed architetto Aldo Pinto) ha elaborato il progetto. Spesa prevista: venti miliardi. “Abbiamo mandato due nostri tecnici a Cambridge per capire e studiare cosa sia una biblioteca universitaria- dice Tessitore- Una biblioteca aperta, con accesso diretto dell’utente allo scaffale, fruibile per tutto il giorno”. Il progetto contempla due tipi di ambienti: un deposito destinato a contenere le opere rare, i periodici estinti; una serie di sale nelle quali saranno sistemate sia le scaffalature con libri e riviste a consultazione diretta, sia i tavoli per la letteratura dotati di collegamento telematico. Sarà dunque una biblioteca che guarda al futuro, sotto il profilo della funzionalità, ma che affonda anche solide radici nel passato. Nell’area di sedime del complesso di piazza Bellini è infatti presente un tratto del muro greco della città, che a lavori ultimati sarà parzialmente reso visibile. Al suo interno sussistono inoltre membrature quattrocentesche ed elementi appartenenti alla fine del ‘500, al ‘600 ed al ‘700. Non mancano strutture più recenti, realizzate tra l’Ottocento ed il Novecento.
“La biblioteca dell’area umanistica è una occasione importante per la città”, sostiene il vicesindaco di Napoli Riccardo Marone (il Comune ha concesso all’Università il complesso di Porta Alba in comodato d’uso per 50 anni). Gli fa eco Tessitore: ”l’Università si impegna nella città sui progetti. Contribuiremo alla rivitalizzazione di piazza Bellini, un pezzo importante della città”.
“La biblioteca dell’area umanistica è una occasione importante per la città”, sostiene il vicesindaco di Napoli Riccardo Marone (il Comune ha concesso all’Università il complesso di Porta Alba in comodato d’uso per 50 anni). Gli fa eco Tessitore: ”l’Università si impegna nella città sui progetti. Contribuiremo alla rivitalizzazione di piazza Bellini, un pezzo importante della città”.