Scienze tira le somme

Consiglio di Facoltà di Scienze del 22 dicembre, ultimi conti  da chiudere prima delle vacanze natalizie, in previsione dell’approvazione della Legge Finanziaria. “Poiché il Consiglio di Corso di Laurea in Matematica, per ragioni di tempo, non è riuscito a riunirsi, la facoltà dovrà esprimersi in merito all’approvazione di una richiesta di deroga al Senato Accademico, per i professori Russo, Durante e Anatriello, le cui ore di supplenza, in conseguenza del lavoro svolto presso la  SICSI del Secondo Ateneo, sono superiori al numero massimo previsto dai regolamenti”, dice il Preside della Facoltà Alberto Di Donato, in apertura di seduta. Per tutti e tre è la prima richiesta di questo genere e, poiché questo  tipo di attività non impedisce di dedicarsi a tempo pieno alla didattica, gli estremi per inoltrare la richiesta al Senato ci sono tutti. 
Tra le attività preliminari vi è l’avvio degli atti per la conferma dei seguenti professori associati: Alviggi (Fisica Sperimentale), Catanzariti (Informatica), Iannace (Geologia Stratigrafica e Sedimentologia), Manfredi (Chimica Analitica). 
Il Preside inaugura poi la discussione fornendo delle precisazioni sulla delibera del Senato Accademico relativa alle chiamate in deroga dei docenti e dei ricercatori. E’ stata in vigore, fino al 31 dicembre, la normativa introdotta dalla precedente Legge Finanziaria che non permetteva assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, ma fissava un tetto massimo di spesa, per eventuali deroghe, in vari comparti dell’amministrazione. Una parte di questi fondi è stata destinata al sistema universitario. La cifra a disposizione dell’Ateneo federiciano è di 900mila euro. “Una cifra puramente virtuale- precisa Di Donato-  perché rappresenta il tetto massimo di spesa  consentito in deroga all’Ateneo”. Il Senato Accademico che ha deciso di utilizzare la somma prioritariamente per coloro che, allo stato attuale, non percepiscono lo stipendio. Un 70% circa verrà destinata ai ricercatori, il restante  30%, al personale tecnico amministrativo, dal momento che i relativi concorsi sono bloccati da tre anni. Possono, inoltre, essere assunti in deroga tutti coloro che godono di un trattamento stipendiale superiore o uguale allo stipendio iniziale  previsto per il ruolo che ricoprono. Esistono dei valori convenzionali che tengono conto della progressione in carriera e, per questa ragione, vi è un costo che, nel tempo, dovrebbe compensare gli aumenti di stipendio dei professori. Sono a carico delle Facoltà i differenziali rispetto a questi costi convenzionali. “Dal momento che l’applicazione delle norme precedenti, potrebbe portare, rispetto allo stanziamento complessivo previsto dal Ministero, ad un totale differente dalla somma delle unità, si assume una clausola cautelativa. Essa prevede che, eventuali fondi residui nelle casse dell’ateneo, possano essere utilizzati per effettuare altre chiamate” puntualizza il Preside. L’ordine di distribuzione di questi fondi privilegia le facoltà che presentano un rapporto docenti-studenti maggiormente squilibrato, secondo criteri stabiliti dallo stesso Ministero. Dal momento che la nuova Legge Finanziaria non prevede il blocco delle assunzioni, da gennaio in poi, si potranno  operare le chiamate in regime normale, visto che il nuovo emendamento prevede un finanziamento aggiuntivo, anche se  limitato, sul finanziamento ordinario. “Quando il Senato Accademico parla di stanziamento, si riferisce a fondi dell’università?”, chiede il prof. Francesco Nicodemi. “L’avvicendamento dei docenti, non copre l’aumento degli stipendi. Si determina, quindi, che gli aumenti stipendiali gravino più dei pensionamenti, sulle spese dell’ateneo. In questo modo, l’azienda università va al fallimento” spiega il Preside. Con l’inizio del nuovo anno verrà scongelata una parte delle risorse pregresse relative a cessazioni e concorsi, gli altri fondi andranno a compensare il deficit di bilancio. “Vorrei dei chiarimenti sulle cosiddette chiamate a costo zero, so che c’è un differenziale da calcolare, perché il Ministero sostiene che, nel futuro, questa procedura avrà, invece, dei costi e nella finanziaria è previsto un tetto massimo del 2% per l’aumento delle spese” chiede Claudio Rubano. “D’ora in poi, assumeremo coloro che hanno vinto i nostri concorsi che, per definizione, non costano niente, perché quando sono stati banditi si è tenuto conto dei fondi a disposizione. Insomma torneremo nelle regole, dovremmo essere contenti”, conclude Di Donato. La seduta si è conclusa con la lettura delle chiamate in deroga di idonei a posti di professori associati di prima e seconda fascia.
Simona Pasquale
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