Servizi igienici poco puliti, regolarmente privi di sapone e di carta igienica, ed ascensori guasti a giorni alterni. Tra gli studenti che frequentano l’edificio di Architettura della Federico II in via Forno Vecchio, quello che ormai da anni ospita la maggior parte dei corsi, le critiche più ricorrenti, relativamente alla funzionalità della struttura, riguardano
questi due aspetti. “Nei servizi igienici – lamenta Antonio Cositore, che frequenta il secondo anno di Scienze dell’Architettura – sapone e carta igienica credo durino un giorno, poi spariscono letteralmente. Non so da cosa possa dipendere, se c’è qualcuno che se li prende, ma mi pare sinceramente poco plausibile, o se sia un problema di scarsa efficienza della ditta incaricata della manutenzione. Fatto sta che la situazione è questa”. Relativamente,
poi, agli ascensori, sottolinea: “Si guastano spessissimo. Uno per scala, in pratica, è fuori uso ogni giorno… Capisco l’usura, però è una questione che bisognerebbe risolvere in qualche modo”. Per il resto, sottolinea lo studente, gran parte degli storici disservizi sono stati sostanzialmente risolti, almeno in parte. “Fino ad un paio di anni fa – ricorda – c’era la questione del wi–fi. Collegarsi era praticamente una impresa. I disagi erano notevolissimi. Adesso mi sembra che vada molto meglio. Analogamente, il tema della mancanza di spazi nei quali studiare tra un corso ed un laboratorio è stato affrontato con l’apertura delle nuove aule studio, che risale ormai a circa un anno fa. Non è che adesso abbiamo chissà quali attrezzature, ma rispetto al passato i segnali di miglioramento sono evidenti. Anche il servizio della segreteria è migliorato notevolmente. Mi raccontano i ragazzi che frequentano gli ultimi anni che in passato per ottenere un documento o, semplicemente, per una informazione, ci si doveva sobbarcare mezz’ora di fila. Ora tutto è molto più spedito”. Terminati i corsi del secondo semestre,
gli studenti sono impegnati nella rifinitura per gli esami. “Io sono alle prese – racconta Annalisa Carleo – con Teoria delle strutture. Esame annuale e certamente difficile. Per fortuna che un mesetto fa sono partiti i corsi di recupero. Utili, perché ho avuto la possibilità di chiedere chiarimenti e spiegazioni e di esercitarmi”. Emanuela Ottieri, II anno di Scienze dell’architettura, sta preparando Storia 1. “Esame prettamente orale, ma programma piuttosto vasto”, dice. Aggiunge: “Devo, purtroppo, notare che la stragrande maggioranza dei docenti dell’anno che io frequento ha fissato le ultime date di appello entro la prima metà di luglio. Sostanzialmente, c’è solo un mese e mezzo per sostenere le prove. La seconda metà di luglio è come se non fosse considerata dai professori. Non va bene,
perché noi abbiamo molti esami da affrontare e quei quindici giorni finali, prima della pausa estiva, potrebbero
essere sfruttati”. È alle prese con un esame di Storia pure Vittoria Tartarone. Per lei, però, c’è anche l’emozione di
una partenza imminente: “sto per andare ad Oporto, nell’ambito di un viaggio studio che organizza il prof. Castagnaro. Credo che sarà una bella esperienza”.
Fabrizio Geremicca
questi due aspetti. “Nei servizi igienici – lamenta Antonio Cositore, che frequenta il secondo anno di Scienze dell’Architettura – sapone e carta igienica credo durino un giorno, poi spariscono letteralmente. Non so da cosa possa dipendere, se c’è qualcuno che se li prende, ma mi pare sinceramente poco plausibile, o se sia un problema di scarsa efficienza della ditta incaricata della manutenzione. Fatto sta che la situazione è questa”. Relativamente,
poi, agli ascensori, sottolinea: “Si guastano spessissimo. Uno per scala, in pratica, è fuori uso ogni giorno… Capisco l’usura, però è una questione che bisognerebbe risolvere in qualche modo”. Per il resto, sottolinea lo studente, gran parte degli storici disservizi sono stati sostanzialmente risolti, almeno in parte. “Fino ad un paio di anni fa – ricorda – c’era la questione del wi–fi. Collegarsi era praticamente una impresa. I disagi erano notevolissimi. Adesso mi sembra che vada molto meglio. Analogamente, il tema della mancanza di spazi nei quali studiare tra un corso ed un laboratorio è stato affrontato con l’apertura delle nuove aule studio, che risale ormai a circa un anno fa. Non è che adesso abbiamo chissà quali attrezzature, ma rispetto al passato i segnali di miglioramento sono evidenti. Anche il servizio della segreteria è migliorato notevolmente. Mi raccontano i ragazzi che frequentano gli ultimi anni che in passato per ottenere un documento o, semplicemente, per una informazione, ci si doveva sobbarcare mezz’ora di fila. Ora tutto è molto più spedito”. Terminati i corsi del secondo semestre,
gli studenti sono impegnati nella rifinitura per gli esami. “Io sono alle prese – racconta Annalisa Carleo – con Teoria delle strutture. Esame annuale e certamente difficile. Per fortuna che un mesetto fa sono partiti i corsi di recupero. Utili, perché ho avuto la possibilità di chiedere chiarimenti e spiegazioni e di esercitarmi”. Emanuela Ottieri, II anno di Scienze dell’architettura, sta preparando Storia 1. “Esame prettamente orale, ma programma piuttosto vasto”, dice. Aggiunge: “Devo, purtroppo, notare che la stragrande maggioranza dei docenti dell’anno che io frequento ha fissato le ultime date di appello entro la prima metà di luglio. Sostanzialmente, c’è solo un mese e mezzo per sostenere le prove. La seconda metà di luglio è come se non fosse considerata dai professori. Non va bene,
perché noi abbiamo molti esami da affrontare e quei quindici giorni finali, prima della pausa estiva, potrebbero
essere sfruttati”. È alle prese con un esame di Storia pure Vittoria Tartarone. Per lei, però, c’è anche l’emozione di
una partenza imminente: “sto per andare ad Oporto, nell’ambito di un viaggio studio che organizza il prof. Castagnaro. Credo che sarà una bella esperienza”.
Fabrizio Geremicca