Servono 1 milione e 500mila euro, aumentano tasse e servizi

Alla Seconda Università la questione relativa all’aumento delle tasse divide gli studenti in due schieramenti opposti. C’è chi rifiuta categoricamente una situazione che prevede un rincaro del 4% per coloro che hanno un reddito annuo con tetto massimo di 22.500 euro (dalla prima alla nona fascia di contribuzione) e del 20% per tutti coloro che appartengono alle ultime tre fasce di contribuzione. C’è chi, avendo già vissuto in passato simili esperienze, vuole analizzare la questione e trattare cercando di trarne qualcosa di positivo, se  possibile. Dopo i tagli all’Università previsti dalla legge Finanziaria, alla Sun si è reso necessario un introito di circa 1.500.000 euro per raggiungere il quale è stato previsto, oltre all’aumento delle tasse appena descritto, un ulteriore rincaro (a volte raddoppio) per alcuni servizi  agli studenti, quali il ritiro della pergamena di laurea  (passato da 50 a 100 euro) o il passaggio da un Corso di Laurea ad un altro, e non in ultimo un taglio del 15%  sugli stipendi di Rettore e Presidi. Insomma, sembra che tutti debbano concorrere al risanamento del bilancio. “A mio avviso, la soluzione ideale è salvaguardare gli studenti appartenenti alle prime nove fasce di contribuzione –  dice  Gennaro Fatigati, rappresentante degli studenti in Consiglio d’Amministrazione – non promuovendo per loro alcun aumento, trattando piuttosto un incremento delle tasse per le ultime tre fasce e proponendo altri servizi utili agli studenti, compresa una maggiore attenzione per i fuori-corso. La proposta fondamentale è l’istituzione di corsi di recupero: gruppi di trenta studenti che, per due ore al giorno, hanno l’opportunità di usufruire di lezioni di ripetizione in specifiche materie”. I ragazzi chiedono, oltretutto, di essere ascoltati e di essere quanto meno messi al corrente su tutti i fondi stanziati all’Università dalla Regione Campania. Al contrario, l’altra parte degli studenti ritiene “vergognoso” trattare su una questione così delicata. “Trovo intollerabile – ci dice Gimmi Cangiano, rappresentante degli studenti in Consiglio d’Amministrazione-  permettere l’aumento delle tasse e, in particolare, degli altri servizi agli studenti, sperando solo di esonerare coloro che appartengono alle prime nove fasce di contribuzione per i quali, tra l’altro, l’aumento oscillerebbe all’incirca tra i quindici e i venti euro annuali”. 
E per una questione sulla quale si dibatte, ce  n’è un’altra che mette tutti d’accordo. Gli studenti esprimono il loro “No” al racket, alla camorra, alla criminalità, promuovendo iniziative concrete come quella ideata da Cangiano:  “esonerare dal pagamento delle tasse universitarie tutti gli studenti, figli di vittime del dovere (persone innocenti morte in agguati di stampo mafioso e poliziotti ammazzati mentre svolgevano il loro lavoro) e tutti i ragazzi iscritti alla Seconda Università i cui genitori hanno avuto il coraggio di denunciare il racket”. A quanto pare, questa è solo la tappa iniziale di un successivo coinvolgimento e partecipazione da parte degli studenti. “Il mio obiettivo – prosegue Cangiano – è creare un’assidua collaborazione tra il Consiglio degli Studenti e l’Associazione Nazionale Antiracket con la quale sono già in contatto”. Dunque, un grande passo verso la legalità. “E quale organo migliore può creare i presupposti giusti in questa battaglia se non l’Università? – aggiunge Fatigati – Le iniziative che stiamo promuovendo seguono un filone già avviato dal prof. Giovanni Del Rio, Preside della Facoltà di Medicina, il quale, nel Consiglio di Facoltà del 28 novembre, ha esposto il suo progetto di adibire tutti i beni, confiscati alla camorra a Giugliano, a strutture di accoglienza per la riabilitazione fisica e mentale di giovani soggetti e per l’educazione di bambini che vivono in ambienti a rischio criminalità”. 
Maddalena Esposito
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