“I nostri corsi, sperimentati già nello scorso anno accademico, hanno trovato sin da subito forti consensi tra gli studenti, tant’è che quest’anno abbiamo voluto perfezionare la nostra offerta, confezionando un qualcosa di veramente <magistrale>”. A parlare è la prof.ssa Gabriella Fabbrocino Trivellino, ordinario di Francese, a proposito delle lezioni relative alle lauree specialistiche che fanno capo al Corso di Laurea in Scienze Politiche. Per la Fabbrocino, ideatrice del progetto insieme con la prof.ssa Maria Elisabetta de Franciscis, docente di Diritto pubblico comparato e Diritto pubblico americano, si tratta di una didattica innovativa. “Le lingue – dichiara – sono da sempre uno degli elementi caratterizzanti gli studi di Scienze Politiche. Non è un caso, quindi, che vengano insegnate trasversalmente in tutti i corsi di laurea. Ai nostri studenti, pertanto, abbiamo voluto offrire una didattica che creasse maggiore dinamismo tra le varie discipline”.
Diverse sono le attività linguistiche che concorrono allo svolgimento del programma dei corsi. Le parti concernenti la lingua della diplomazia e la lingua dell’amministrazione sono affidate ai dottori Mauger e Koubakji, sotto la direzione delle professoresse Aruta e Fabbrocino. Queste ultime svolgono i corsi ufficiali, interconnessi tra loro ma ai quali contribuisce in buona parte la prof.ssa de Franciscis. Obiettivo è quello di dare una visione internazionale e multiculturale dell’insegnamento: lo studio della questione linguistica in Canada e le altre minoranze linguistiche vive accanto all’analisi di una sentenza espressa dalla Corte costituzionale canadese, il cui aspetto giuridico viene commentato dalla de Franciscis. Inoltre, le dottoresse Sabatino e Vitale della medesima sentenza analizzano il lessico giuridico nelle sue varie articolazioni”, spiega la professoressa Fabbrocino. L’esame finale consiste in “una tesina in francese a scelta tra due titoli proposti dalle docenti. Il colloquio, che si svolge in presenza di tutte le componenti della commissione di lavoro, verte sia sulla lingua di specialità che su gli argomenti scelti dall’elaborato presentato” .
Diverse sono le attività linguistiche che concorrono allo svolgimento del programma dei corsi. Le parti concernenti la lingua della diplomazia e la lingua dell’amministrazione sono affidate ai dottori Mauger e Koubakji, sotto la direzione delle professoresse Aruta e Fabbrocino. Queste ultime svolgono i corsi ufficiali, interconnessi tra loro ma ai quali contribuisce in buona parte la prof.ssa de Franciscis. Obiettivo è quello di dare una visione internazionale e multiculturale dell’insegnamento: lo studio della questione linguistica in Canada e le altre minoranze linguistiche vive accanto all’analisi di una sentenza espressa dalla Corte costituzionale canadese, il cui aspetto giuridico viene commentato dalla de Franciscis. Inoltre, le dottoresse Sabatino e Vitale della medesima sentenza analizzano il lessico giuridico nelle sue varie articolazioni”, spiega la professoressa Fabbrocino. L’esame finale consiste in “una tesina in francese a scelta tra due titoli proposti dalle docenti. Il colloquio, che si svolge in presenza di tutte le componenti della commissione di lavoro, verte sia sulla lingua di specialità che su gli argomenti scelti dall’elaborato presentato” .