Chimica Generale e Inorganica per gli studenti del primo anno di Biologia Generale e Applicata è una materia chiave. Da questa disciplina dipendono, secondo una rigida successione di propedeuticità, insegnamenti essenziali, a cominciare da Chimica Organica al secondo semestre, per passare poi a Biologia Molecolare e Genetica al secondo anno. Di pari passo con l’importanza della disciplina, procede anche l’ansia degli studenti. “No, Chimica non è più, come in passato, uno scoglio per gli studenti di Biologia, dal momento che, in media, lo superano al primo appello il 40 o 50 per cento dei ragazzi”, dice la prof.ssa Nadia Nastri, da diversi anni insegnante di questa disciplina presso i Corsi di Laurea biologici. “La Chimica non piace perché in alcuni percorsi scolastici non è studiata bene. Così sembra una disciplina distante, fatta solo di formule difficili da imparare – prosegue la professoressa – Un consiglio utile per il primo approccio è quello di dimenticare ciò che si è fatto in precedenza. Si può riscoprire e trovarla interessante”.
A sostegno dei ragazzi c’è, inoltre, tantissimo materiale didattico disponibile sulla piattaforma Federica: “per stimolare l’interesse ed un più facile apprendimento, abbiamo caricato in rete, disponibili anche con un telefonino, molte slide con spiegazioni riguardanti il laboratorio che affianca il corso teorico e perfino i video delle esercitazioni pratiche”.
Da quando il Corso di studi è diventato a numero programmato, in aula gli studenti sono circa un centinaio: “questo consente un’interazione reale e frequente con i docenti che, però, si vanifica se non si sfrutta”, insiste la docente facendo un esempio e un richiamo agli studenti: “Durante le esercitazioni, li invitiamo alla lavagna per partecipare e interagire e loro, il più delle volte, sono timorosi. Significa che non stanno studiando. Però l’organizzazione semestrale impone ritmi serrati e solo un 20-30% è pienamente consapevole della necessità di dover studiare dal primo giorno. Gli altri se ne rendono conto intorno al mese di dicembre”.
Un consiglio indispensabile resta, pertanto, studiare fin dal primo giorno tutte le materie e cercare di dare i relativi esami, o almeno due: “il ritmo è talmente serrato che, senza un serio lavoro a casa, non si riesce a stare al passo”.
A sostegno dei ragazzi c’è, inoltre, tantissimo materiale didattico disponibile sulla piattaforma Federica: “per stimolare l’interesse ed un più facile apprendimento, abbiamo caricato in rete, disponibili anche con un telefonino, molte slide con spiegazioni riguardanti il laboratorio che affianca il corso teorico e perfino i video delle esercitazioni pratiche”.
Da quando il Corso di studi è diventato a numero programmato, in aula gli studenti sono circa un centinaio: “questo consente un’interazione reale e frequente con i docenti che, però, si vanifica se non si sfrutta”, insiste la docente facendo un esempio e un richiamo agli studenti: “Durante le esercitazioni, li invitiamo alla lavagna per partecipare e interagire e loro, il più delle volte, sono timorosi. Significa che non stanno studiando. Però l’organizzazione semestrale impone ritmi serrati e solo un 20-30% è pienamente consapevole della necessità di dover studiare dal primo giorno. Gli altri se ne rendono conto intorno al mese di dicembre”.
Un consiglio indispensabile resta, pertanto, studiare fin dal primo giorno tutte le materie e cercare di dare i relativi esami, o almeno due: “il ritmo è talmente serrato che, senza un serio lavoro a casa, non si riesce a stare al passo”.