Giurisprudenza ospita per la prima volta dalla sua fondazione un gruppo di studenti Erasmus spagnoli. Seguiranno corsi e lezioni con i colleghi italiani per nove mesi. Hanno tutti un’età compresa tra i 21 e i 26 anni e provengono da prestigiose e rinomate università della Penisola iberica e sembrano, almeno in questo primo scorcio di anno accademico, perfettamente a proprio agio con una cultura e una tradizione molto vicine a quelle della loro terra. Carlos Manuel Santana Cabello viene da Granada, ha 26 anni e sta prendendo una seconda laurea. E’ alla sua seconda esperienza Erasmus in Italia: “ho frequentato l’Università di Siena e mi sono trovato molto bene, ma devo ammettere che il Sud del vostro Paese è tutt’altra cosa. Sebbene l’università sia un pò più disorganizzata, sia rispetto a quella spagnola che a quella di Siena, l’atmosfera e le persone compensano il tutto. Infatti, nonostante all’inizio avessi un pò di problemi con la lingua, i miei compagni sono stati disponibilissimi ad aiutarmi”. Per quanto riguarda l’organizzazione di corsi e lezioni, nel suo caso la situazione è, però, un pò complicata: “Sono in procinto di laurerami in Legge ed Economia, ma qui in Italia mi toccherà seguire il primo semestre a Giurisprudenza e il secondo semestre ad Economia. Ad ogni modo, non è una tragedia e sono molto contento della scelta che ho fatto”. Alicia Maria Alonso Bretones è, invece, di Almeria ed ha 23 anni. “L’università qui in Italia mi piace molto, soprattutto perchè non c’è un limite di bocciature per poter superare un esame, mentre in Spagna, dopo tre bocciature, non si può più tentare”. La sua difficoltà: abituarsi ad affrontare le prove orali perché in Spagna gli esami sono solo scritti e per chi parla un’altra lingua “non è proprio una cosa semplice”. In compenso “compagni e professori sono molto disponibili”. L’unico neo: “vivo a Napoli e per arrivare a Santa Maria Capua Vetere ogni mattina mi toccano 40 minuti di autobus”. Ivan Navarro Sanz, 23 anni, di Toledo, si è trovato in Italia non per una precisa scelta personale. Racconta: “nella mia Università, l’unico Paese in cui si potesse usufruire di una borsa Erasmus era proprio l’Italia.Tutto sommato sono contento, anche se i corsi sono molto più affollati che in Spagna, dove le lezioni sono seguite da massimo 50 persone”. Anche lui, come la sua compagna, vive a Napoli (“amo questa città”), ma ogni mattina, per arrivare all’università, “devo viaggiare un’ora in treno, fortuna che i treni qui in Italia sono sempre puntuali!”. Ivan condivide l’appartamento con Eduardo Zomeño Perez, 24enne, della sua stessa città. Eduardo sottolinea: “E’ vero, ci tocca un’ora di treno, ma almeno non dobbiamo seguire i corsi tutti i giorni come in Spagna. Abbiamo un bellissimo appartamento a Napoli e lo stile di vita è ‘muy parecido’ a quello spagnolo”. I suoi amici sono soprattutto altri studenti spagnoli in Erasmus. E’ entusiasta dell’esperienza Alba Lopez-Tercero Montero, 21enne di Ciudad Real. Ha scelto Napoli anche per amore (“il mio fidanzato è napoletano”) ed ha trovato in città “una realtà assolutamente diversa da quella che i telegiornali in Spagna ci propinavano: non solo spazzatura e criminalità, ma una città bellissima e persone splendide”. Le differenze tra i due sistemi universitari: “da noi i corsi sono molto più pratici, qui è tutto teorico, ma i miei compagni sono tutti ‘amables’ e anche i professori. Dopo la laurea, però, credo che la strada sia molto più semplice in Spagna: lì si è subito avvocati, qui, invece, si è solo a metà strada. Ad ogni modo, fidanzato a parte, sono contentissima della mia scelta e la ripeterei altre mille volte”.
Anna Verrillo
Anna Verrillo