Soppresso il terzo appello per gli studenti di Scienze Politiche

Un clima poco sereno quello degli esami a L’Orientale. A un mese dall’inizio della sessione invernale, è stato soppresso il terzo appello al Dipartimento di Scienze Umane e Sociali. Una notizia che gli studenti di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali hanno appreso di recente. “Avevamo già programmato l’ordine in cui sostenere gli esami. L’abbiamo saputo a dicembre, quando mancava già meno di un mese all’inizio della sessione. Ma immaginavamo di porre in qualche modo rimedio alla questione. O che si trattasse di uno slittamento provvisorio”, spiega Elisabetta Bifano. La tardiva comunicazione ha, infatti, determinato un improvviso cambio di piani. “Dovremmo quindi sostenere tutti gli esami nel giro di un mese. Ho appena dato Statistica. La mia sfida sarà portare a casa Sociologia e Diritto dei privati e delle imprese, altrimenti rischio di accumularne troppi nella sessione estiva”. Il motivo: da un paio d’anni, “l’Università porta avanti un discorso di semplificazione amministrativa tra i tre Dipartimenti, ragion per cui abbiamo dovuto rinunciare alla sessione straordinaria”, continua uno studente di Scienze Politiche, Gaetano D’Ambrosio. Nel frattempo, ulteriori polemiche si sono registrate tra studenti e rappresentanti, alcuni dei quali erano presenti alla seduta del 16 maggio 2019, durante la quale è stata approvata unanime la decisione di uniformare il numero degli appelli degli esami per la sessione di febbraio. “La soppressione del terzo appello, da sempre una consuetudine dell’ex Facoltà di Scienze Politiche, sarebbe prima o poi avvenuta, poiché crea disparità di trattamento tra gli studenti iscritti ad altri Corsi di Laurea. Mette, inoltre, in difficoltà anche i docenti che si sono trovati a volte nella condizione di rifiutare agli studenti di altri Corsi l’eventuale possibilità di accedere a questi appelli ‘extra’. Insomma, ce l’aspettavamo. Avremmo, però, preferito saperlo con un po’ di anticipo”, aggiunge Gaetano. Ciononostante, per ovviare ai disagi gli studenti hanno chiesto la reintegrazione dell’appello nel mese di marzo, in genere riservato ai fuoricorso o agli studenti che devono sostenere esami degli anni precedenti. Dopo il colloquio che ha avuto luogo a Palazzo du Mesnil lo scorso 27 gennaio tra i rappresentanti dell’organizzazione Link e la Rettrice Elda Morlicchio, in seguito a un presidio al rettorato di cinque giorni prima, “è evidente che sia troppo tardi per intervenire, sebbene i rappresentanti abbiano provato a tentare il rilancio chiedendo anche l’introduzione del secondo appello scritto di lingue”, interviene di nuovo Elisabetta. Argomento a lungo dibattuto e che difatti non può concretizzarsi in tempi imminenti, “perché significherebbe avere a disposizione un numero congruo di docenti per la correzione delle prove. Credo che ormai, ad anno accademico in corso, non si possa più fare nulla”.
Negli altri due Dipartimenti, invece, tutto procede regolare con l’avvio delle prove scritte nell’ultima settimana di gennaio. “L’esame di Lingua Russa I del 29 gennaio è andato. Tra una settimana farò l’orale”. E, sempre nello stesso giorno, “ho dato oggi anche l’esame di Letteratura Francese II. L’avevo inserito come esame a scelta. Per insegnare servono, infatti, i crediti di almeno due annualità di Letteratura. Era, però, un esame che mi preoccupava meno rispetto a Russo che avevo già provato a settembre e a giugno”, dice Anna Pizzuto. Si sono appena confrontati con il loro primo esame gli studenti neoiscritti che hanno sostenuto il preappello di Letteratura Italiana il 13 gennaio. “Ho preferito togliermelo subito, fresco di conoscenze liceali. Una prova scritta con domande a carattere generale sugli autori e un passo della Commedia da parafrasare e analizzare. L’ho superato senza problemi. Inizio adesso a studiare per Linguistica Italiana”, commenta Lia Formicola, matricola. “Mi sto preparando per la prova intercorso di grammatica tedesca – parla una studentessa di Lingue e Culture Comparate, Fernanda Pivano – Se la supero, dovrò dare solo l’orale con il madrelingua. Mi concentrerò dopodiché su Storia e Istituzione del Giappone, mi spaventa un po’ perché non ho avevo nel mio piano Storia e Civiltà dell’Estremo Oriente. Ma da quando ho scelto l’accoppiata tedesco-giapponese, l’anno scorso, sono pronta a quest’evenienza”. Non tutti gli studenti, però, si rendono conto al loro secondo anno di aver fatto la scelta giusta. “A settembre ho effettuato un cambio di corso all’interno del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati. Mi sono stati convalidati gli esami del primo e sono stata ammessa al secondo anno. Avrei voluto dare lo scritto di Lingua II, ma ho scoperto dopo ripetute incursioni al Polo che ‘la frequenza è incompatibile con l’appello’, quindi inevitabilmente il mio esame slitta anche se sono in corso”. Un’incoerenza, secondo la studentessa, dovuta alla gestione informatizzata delle carriere nella pagina personale degli studenti. “Dovrò, purtroppo, aspettare giugno per sostenere Lingua II. Anche se io il corso l’ho già seguito, dato che ufficialmente sono iscritta al secondo anno, le attività didattiche non risultano frequentate. Di brutte sorprese, insieme a Scienze Politiche, ne abbiamo avute anche noi”.
Sabrina Sabatino
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