La Coppa dei Campioni di Start Cup, la finale nazionale – come accennava sullo scorso numero di Ateneapoli il Prorettore del Suor Orsola Valeria del Tufo, coordinatrice dell’edizione campana per il 2017 – si svolgerà a Napoli. Referente il prof. Mario Raffa, con il sostegno del Coinor diretto dal prof. Luciano Mayol, che segue Start Cup sin dalla nascita, nel 2003. All’epoca, ad organizzarela vetrina per le imprese innovative, nella compagine delle quali almeno un rappresentante deve avere un legame con l’università, in qualità di docente, di studente, di amministrativo o di laureato, erano solo 5 Atenei: Milano, Torino, Sant’Anna-Pisa, Torvergata-Roma e Federico II. “È la seconda volta – dice Raffa – che Napoli ospita la finale nazionale di Start Cup. La quale, per essere precisi, si chiama Premio Nazionale dell’Innovazione”. Quali saranno i numeri della manifestazione? Quanti i partecipanti? Risponde il docente: “I vincitori di ciascuna Start Cup regionale accedono al Premio Nazionale che si terrà a fine novembre. Di norma ogni competizione locale elegge cinque vincitori, ma possono essere di più o di meno sulla base del giudizio delle commissioni. Lo scorso anno le imprese partecipanti furono 65”. Prosegue il prof. Raffa: “A Napoli sarà attrezzata per due giorni un’area espositiva che, se tutto si svolgerà come nella edizione 2016, prevedrà 4 comparti, riservati alle imprese innovative dei rispettivi settori: Nuove Tecnologie Digitali; Industria 4.0; Life Sciences; Cleantech and Energy. Gli investitori di capitali ed i valutatori visiteranno uno per uno gli stand delle start up in gara. Sarà un momento molto importante perché è sulla base di queste visite, di questi contatti, che noi organizzatori del Premio Nazionale confidiamo di riuscire a far fidanzare chi ha una bella idea imprenditoriale innovativa e chi ha voglia di investire soldi, di finanziare quella idea”. Previste nella due giorni (30 novembre – 1° dicembre) testimonianze degli esponenti delle imprese che, a partire Start Cup, hanno poi preso il volo e sono diventate realtà consolidate sul mercato. “Sono casi – dice il prof. Raffa – tutt’altro che rari. Cito tre esempi. I vincitori di qualche anno fa di Start Cup Piemonte oggi sono una società con 400 dipendenti. Megaride, un’azienda innovativa campana che ha prodotto modelli
avanzati per la simulazione della dinamica di un veicolo, ha ottenuto un finanziamento da un fondo di investimento estero. Sophia High Tech, start up innovativa campana nata nel luglio 2013, svolge attività di produzione, progettazione e commercializzazione di attrezzature di laboratorio per lo svolgimento di test su materiali innovativi per migliorare le performance di autoveicoli o velivoli”. Ai vincitori del Premio Nazionale, in genere, vanno 25.000 euro. Al di là dell’aspetto economico, precisa peraltro il docente, il valore dell’iniziativa è di offrire una straordinaria vetrina alle imprese innovative per farsi conoscere e per entrare in contatto con gli investitori. “L’esperienza – precisa – dimostra che non necessariamente sono stati i vincitori della competizione ad ottenere il maggiore successo imprenditoriale. Significa che il valore principale della competizione sta nell’esserci, nel partecipare e nel saper raccontare il proprio progetto in maniera tale da convincere qualcuno a finanziarlo, perché ritiene che abbia le caratteristiche per stare sul mercato con
successo”. Ma c’è spazio, nell’Italia che stenta ad uscire dalla crisi ed è preda di una stagnazione ormai cronica, per le nuove imprese? Raffa risponde in questi termini: “Dal 2003 ad oggi, 2000 imprese che sono nate nell’ambito di Start Cup sopravvivono. La dimensione media è sui dieci addetti. Potrebbero sembrare piccoli numeri ma, se consideriamo che la crisi del 2008 ha falcidiato l’occupazione nelle imprese tradizionali, risulta che, da quasi dieci anni a questa parte, le assunzioni sono state realizzate soprattutto dalle imprese innovative, dalle start up. Credo che questa sia la migliore risposta al quesito di cui sopra e che aiuti anche a capire perchè oggi Start Cup in Campania non è più solo una iniziativa della Federico II, l’Ateneo al quale appartengo e che tra i primi ha creduto nel progetto, ma coinvolga tutte le sette Università della regione. L’innovazione è la sola risposta possibile alla crisi e questo chiama
in causa con forza il ruolo degli Atenei”. Uno sprone a partecipare alla competizione campana per quanti – studenti, ricercatori, docenti, tecnici
amministrativi – nelle università abbiano idee imprenditoriali: il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato al 10 maggio.
avanzati per la simulazione della dinamica di un veicolo, ha ottenuto un finanziamento da un fondo di investimento estero. Sophia High Tech, start up innovativa campana nata nel luglio 2013, svolge attività di produzione, progettazione e commercializzazione di attrezzature di laboratorio per lo svolgimento di test su materiali innovativi per migliorare le performance di autoveicoli o velivoli”. Ai vincitori del Premio Nazionale, in genere, vanno 25.000 euro. Al di là dell’aspetto economico, precisa peraltro il docente, il valore dell’iniziativa è di offrire una straordinaria vetrina alle imprese innovative per farsi conoscere e per entrare in contatto con gli investitori. “L’esperienza – precisa – dimostra che non necessariamente sono stati i vincitori della competizione ad ottenere il maggiore successo imprenditoriale. Significa che il valore principale della competizione sta nell’esserci, nel partecipare e nel saper raccontare il proprio progetto in maniera tale da convincere qualcuno a finanziarlo, perché ritiene che abbia le caratteristiche per stare sul mercato con
successo”. Ma c’è spazio, nell’Italia che stenta ad uscire dalla crisi ed è preda di una stagnazione ormai cronica, per le nuove imprese? Raffa risponde in questi termini: “Dal 2003 ad oggi, 2000 imprese che sono nate nell’ambito di Start Cup sopravvivono. La dimensione media è sui dieci addetti. Potrebbero sembrare piccoli numeri ma, se consideriamo che la crisi del 2008 ha falcidiato l’occupazione nelle imprese tradizionali, risulta che, da quasi dieci anni a questa parte, le assunzioni sono state realizzate soprattutto dalle imprese innovative, dalle start up. Credo che questa sia la migliore risposta al quesito di cui sopra e che aiuti anche a capire perchè oggi Start Cup in Campania non è più solo una iniziativa della Federico II, l’Ateneo al quale appartengo e che tra i primi ha creduto nel progetto, ma coinvolga tutte le sette Università della regione. L’innovazione è la sola risposta possibile alla crisi e questo chiama
in causa con forza il ruolo degli Atenei”. Uno sprone a partecipare alla competizione campana per quanti – studenti, ricercatori, docenti, tecnici
amministrativi – nelle università abbiano idee imprenditoriali: il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato al 10 maggio.