Può succedere a volte che talento, impegno e dedizione siano giustamente premiati. Ne sa qualcosa Renata Vigliotti, studentessa 24enne di Scienze Ambientali alla Facoltà di Scienze del Farmaco, la quale, per la sua tesi (“Prospettive di utilizzo di ammendante compostato verde di qualità da attività florovivaistiche”), ha ricevuto il premio nazionale ARVAN 2011 per lavori sui fertilizzanti, riconoscimento che si va a sommare al “Premio Giuseppe Lettera” per tesi di argomento scientifico, ricevuto lo scorso maggio. “Sono due riconoscimenti importanti e che inorgogliscono, ma con i premi in denaro ricevuti sto ancora pagando le tasse universitarie!”, precisa Renata che tra sei mesi terminerà anche il Corso di studi Magistrale. Un argomento, quello dei fertilizzanti, che l’ha sempre interessata, essendo i suoi genitori proprietari di un vivaio: “mi sono concentrata sugli ammendanti, fertilizzanti prodotti dai rifiuti dell’umido della spazzatura e da ogni genere di rami e foglie verdi. Dopo essere stati raccolti, vengono vagliati e triturati. Una volta messi in deposito, subiscono la fermentazione e sono pronti per essere utilizzati, permettendo così non solo un migliore sfruttamento del suolo, ma anche di ridurre il carico di rifiuti”.
Un duro lavoro quindi, sotto l’occhio vigile del relatore prof. Andrea Bondonno e del correlatore prof. Elio Coppola, che, nell’arco di un anno, ha visto l’alternarsi di ricerca in laboratorio, con la creazione di modelli sperimentali, e riscontro diretto sui campi della zona del Cavese, in cui attualmente Renata sta portando avanti il suo lavoro su piante di ulivo, rosmarino e ginestra. Difficile credere che inizialmente la studentessa non fosse molto convinta della sua scelta: “ho deciso di iniziare l’Università così per provare e la SUN era anche abbastanza facile da raggiungere; quando sono entrata nel vivo è subentrata la passione ed ho capito che era la strada giusta per me: senza amore ed impegno non sarei riuscita a fare tutto”. Impegno, quindi, e capacità di non arrendersi di fronte alle difficoltà, come Renata ha ben provato sulla sua pelle: “sono stata bocciata all’ultimo esame della Triennale, Biologia due, per cui ho dovuto ritardare la laurea di due mesi! Ma mi sento di dire che anche questa esperienza mi è servita e mi ha motivata ancora di più”. Attenzione, però, a non trascurare la propria vita sociale: “impegnarsi per i propri progetti è importante, ma non bisogna trascurare gli affetti e le amicizie, perché ci aiutano a formare la nostra personalità tanto quanto gli studi; io non ho rinunciato a nulla, se non ad un po’ di tempo libero per seguire i corsi tutti i giorni”. Un futuro ricco di attese quindi: “mi piacerebbe dar vita ad un’azienda di compostaggio ma non mi precludo nessuna possibilità”. Prima, però, nel prossimo autunno, la tesi di Laurea Magistrale. E, chissà, che non arrivi un altro premio.
Anna Verrillo
Un duro lavoro quindi, sotto l’occhio vigile del relatore prof. Andrea Bondonno e del correlatore prof. Elio Coppola, che, nell’arco di un anno, ha visto l’alternarsi di ricerca in laboratorio, con la creazione di modelli sperimentali, e riscontro diretto sui campi della zona del Cavese, in cui attualmente Renata sta portando avanti il suo lavoro su piante di ulivo, rosmarino e ginestra. Difficile credere che inizialmente la studentessa non fosse molto convinta della sua scelta: “ho deciso di iniziare l’Università così per provare e la SUN era anche abbastanza facile da raggiungere; quando sono entrata nel vivo è subentrata la passione ed ho capito che era la strada giusta per me: senza amore ed impegno non sarei riuscita a fare tutto”. Impegno, quindi, e capacità di non arrendersi di fronte alle difficoltà, come Renata ha ben provato sulla sua pelle: “sono stata bocciata all’ultimo esame della Triennale, Biologia due, per cui ho dovuto ritardare la laurea di due mesi! Ma mi sento di dire che anche questa esperienza mi è servita e mi ha motivata ancora di più”. Attenzione, però, a non trascurare la propria vita sociale: “impegnarsi per i propri progetti è importante, ma non bisogna trascurare gli affetti e le amicizie, perché ci aiutano a formare la nostra personalità tanto quanto gli studi; io non ho rinunciato a nulla, se non ad un po’ di tempo libero per seguire i corsi tutti i giorni”. Un futuro ricco di attese quindi: “mi piacerebbe dar vita ad un’azienda di compostaggio ma non mi precludo nessuna possibilità”. Prima, però, nel prossimo autunno, la tesi di Laurea Magistrale. E, chissà, che non arrivi un altro premio.
Anna Verrillo