Anche quest’anno gli studenti di Scienze del Turismo, nell’ambito del corso di Metodologia della Ricerca Archeologica tenuto dalla dott.ssa Alessandra Coen, hanno potuto visitare siti di rilevante importanza storico-artistica dei territori del casertano e napoletano. “Durante il corso – che sta per concludersi – siamo stati all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, al Teatro e Museo Archeologico di Teano e agli scavi di Ercolano”, ci informa la Coen. Quest’ultima visita, tenutasi il 18 novembre, ha suscitato negli studenti particolare entusiasmo. Gran parte dei partecipanti – l’affluenza è stata di trentacinque ragazzi – non era mai stata in questo sito, privilegiando i ben più famosi scavi di Pompei ma, giungendo sul posto, “ho trovato Ercolano molto più bella ed interessante”, dice Filomena Conte; così Francesca Siciliano secondo la quale “Ercolano è molto più ricca: ci sono, ad esempio, suppellettili che danno un’idea di arredo. A Pompei, invece, bisogna lavorare molto d’immaginazione”, data la ormai quasi completa assenza di reperti.
I ragazzi hanno anche avuto modo di misurarsi come guide turistiche. “Nel corso delle lezioni ho affidato a ciascuno studente una ‘Insula’ da approfondire (la vecchia città di Ercolano era suddivisa in Insulae, ndr). Una volta giunti sul posto ognuno di loro ha relazionato ai colleghi i monumenti della zona di competenza”, spiega la Coen. E aggiunge: “è importante, da un punto di vista formativo, che i ragazzi sperimentino sul campo gli argomenti di studio soprattutto di materie come la mia che, avendo una matrice archeologica, consentono loro l’esperienza diretta”. Considerazioni che trovano riscontro nelle parole degli studenti. “Questo tipo di esperienze mi permette di sperimentare concretamente la mia futura professione”, dice Antonella Mariniello, mentre Sara Giaquinto ritiene che “l’esperienza diretta è molto utile anche ai fini dell’esame: studiare, ad esempio, un’intelaiatura e non averla vista rende l’apprendimento molto più difficile”, mentre “è particolarmente importante vedere perché così riusciamo a ricordare e comprendere con maggiore facilità”.
Queste iniziative, che hanno aperto gli occhi ai ragazzi sulle bellezze campane, hanno suscitato, d’altro canto, riflessioni non proprio felici. “Le Istituzioni non si impegnano abbastanza nella valorizzazione dei nostri territori – afferma con amarezza Filomena – L’ignoranza, poi, dei cittadini fa la sua parte: hanno sotto il naso delle vere e proprie meraviglie e quasi non ne conoscono l’esistenza”.
Per Sara, sia la materia della prof.ssa Coen che, ad esempio, Storia dell’Arte dovrebbero essere “ancora più pratiche, con maggiori visite nei siti grazie alle quali riusciremmo ad acquisire competenze utili alla nostra formazione”. La Coen accoglierebbe ben volentieri questa richiesta ma “purtroppo non disponiamo di finanziamenti sufficienti ad organizzare ulteriori visite, soprattutto al di fuori della Campania”, è la sua risposta.
Barbara Leone
I ragazzi hanno anche avuto modo di misurarsi come guide turistiche. “Nel corso delle lezioni ho affidato a ciascuno studente una ‘Insula’ da approfondire (la vecchia città di Ercolano era suddivisa in Insulae, ndr). Una volta giunti sul posto ognuno di loro ha relazionato ai colleghi i monumenti della zona di competenza”, spiega la Coen. E aggiunge: “è importante, da un punto di vista formativo, che i ragazzi sperimentino sul campo gli argomenti di studio soprattutto di materie come la mia che, avendo una matrice archeologica, consentono loro l’esperienza diretta”. Considerazioni che trovano riscontro nelle parole degli studenti. “Questo tipo di esperienze mi permette di sperimentare concretamente la mia futura professione”, dice Antonella Mariniello, mentre Sara Giaquinto ritiene che “l’esperienza diretta è molto utile anche ai fini dell’esame: studiare, ad esempio, un’intelaiatura e non averla vista rende l’apprendimento molto più difficile”, mentre “è particolarmente importante vedere perché così riusciamo a ricordare e comprendere con maggiore facilità”.
Queste iniziative, che hanno aperto gli occhi ai ragazzi sulle bellezze campane, hanno suscitato, d’altro canto, riflessioni non proprio felici. “Le Istituzioni non si impegnano abbastanza nella valorizzazione dei nostri territori – afferma con amarezza Filomena – L’ignoranza, poi, dei cittadini fa la sua parte: hanno sotto il naso delle vere e proprie meraviglie e quasi non ne conoscono l’esistenza”.
Per Sara, sia la materia della prof.ssa Coen che, ad esempio, Storia dell’Arte dovrebbero essere “ancora più pratiche, con maggiori visite nei siti grazie alle quali riusciremmo ad acquisire competenze utili alla nostra formazione”. La Coen accoglierebbe ben volentieri questa richiesta ma “purtroppo non disponiamo di finanziamenti sufficienti ad organizzare ulteriori visite, soprattutto al di fuori della Campania”, è la sua risposta.
Barbara Leone