Tagli ai fondi: al Parthenope si razionalizza l’offerta formativa

L’Università Parthenope approva la nuova offerta formativa nell’ottica di una razionalizzazione in parte imposta dalle esigenze di contenimento della spesa, in parte espressione della nuova mission dell’ateneo: puntare sulla qualità più che sulla quantità. Fare meno cose ma farle meglio sembra essere il leitmotiv cui i Presidi riconducono le novità che caratterizzano l’offerta didattica. Inutile però negare che tutto parte dalla necessità di rispettare parametri normativi sempre più rigidi e di fare i conti con il taglio dei fondi. Il Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) dell’Università, per citare solo una voce colpita, registra con la Finanziaria per il 2009 un taglio progressivo che dai 702 milioni di euro nel 2010 raggiunge gli 835 milioni nel 2011. 
Il Senato Accademico dedicato alle scelte sulla futura politica formativa, riunito giovedì 22 e concluso lunedì 26 gennaio, è stato teatro di un corposo dibattito tra Rettore, Presidi e rappresentanti degli studenti. Nel giro di pochissimi giorni si sono poi susseguiti la riunione del Consiglio di Amministrazione e l’incontro con le parti sociali. Il risultato è stato l’eliminazione della sede distaccata di Potenza, dove si svolgono corsi della Facoltà di Scienze Motorie, l’accorpamento di due Corsi di Laurea della Facoltà di Ingegneria, lo slittamento al 2010/11 della partenza di due Corsi della Facoltà di Giurisprudenza, nuove prospettive di razionalizzazione per la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Non tutti i Corsi sono stati adeguati al D.M 270/2004, cosiddetto decreto Mussi.
Il Rettore Gennaro Ferrara, che abbiamo fugacemente incontrato durante la settimana calda, alla vigilia dell’incontro con le parti sociali e alle prese con montagne di scartoffie, ci è apparso sereno. “Siamo riusciti a restare al di sotto del 90% di spesa del Fondo Ordinario, è andato tutto bene”. Qualche Preside scontento ci sarà stato, dato che in alcune Facoltà si è dovuto sacrificare un paio di Corsi. “Ma no, tutti contenti”. Sicuramente scontenti, invece, i rappresentanti degli studenti, che in Senato Accademico hanno votato contro la nuova offerta formativa. Secondo Alberto Corona, Presidente del Consiglio degli Studenti, i principi fondamentali, non rispettati dall’ateneo, sono due: “uno, l’Università deve garantire ai propri studenti la possibilità di ottenere un titolo di studi finito, e quindi non va bene che per alcune Triennali ci siano le Specialistiche e per altre no; due, quale che sia il titolo rilasciato, l’Università gli deve riconoscere valore, cosa esclusa quando, come alcuni Presidi hanno paventato, si pensa di introdurre dei test preliminari con eventuali debiti formativi per l’ammissione alle Magistrali”. Corona, nell’intervento in Senato, ci è andato giù pesante. Ce ne ha riepilogato il succo. “Alcuni docenti si sono perfino lamentati dell’alto numero di fuoricorso, sostenendo che non sono indicatori di qualità per l’Ateneo e che dunque hanno un’incidenza negativa sulle risorse che potrebbero essere rese disponibili. Ma se alcuni di loro fanno sì che l’esame possa essere superato a stento dal 50% di noi, allora vuol dire che non siamo noi ad avere bisogno di precorsi che ci insegnino le modalità di apprendimento, ma loro a necessitare di corsi per imparare come si insegna. La verità è che l’Università, prima di farsi mercante di risorse, dovrebbe occuparsi dello sviluppo armonico dei suoi piani formativi. Prima ci si espande a dismisura, poi arriva la contrazione: ne va della credibilità dell’Ateneo”. La coerenza concettuale di cui si fanno portabandiera gli studenti, tuttavia, si scontra con l’urgenza di questioni pratiche che il Rettore e i Presidi, nel rispetto di continui mutamenti normativi, si ritrovano a dover affrontare. Ogni Facoltà ha cercato la soluzione più adeguata per le proprie esigenze, date le attuali risorse e gli attuali limiti normativi. 
Scompare Scienze Motorie a Potenza
Il prof. Giuseppe Vito, Preside di Scienze Motorie, riassume brevemente ma efficacemente il quadro, tutt’altro che roseo. “Visto che le linee guida del Governo esprimono parere fortemente contrario alle sedi distaccate, e che già erano previsti tagli ai fondi cui poi si è aggiunto il taglio del 10% al FFO, la situazione più debole era quella di Scienze Motorie a Potenza”. Dall’anno prossimo, non si iscriveranno più studenti a Potenza, e i 60 posti previsti ogni anno per la sede distaccata saranno assorbiti dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle attività motorie preventive e adattive. Il Preside spiega: “si tratta di una magistrale che ha avuto molto successo, per la quale già quest’anno abbiamo raddoppiato i posti disponibili (erano 80 da bando, ndr). In qualche modo è stata anticipata la struttura che prevediamo per il prossimo anno: 200 posti in tutto”. Naturalmente, a Potenza saranno portati a termine, fino alla durata legale, i Corsi già avviati. L’anno 2008/09, ormai possiamo dirlo, è stato quello di ultima immatricolazione. “Al difficile quadro esterno si affianca anche una situazione interna poco felice. Il comune di Potenza ci dava un contributo simbolico di 25mila euro l’anno, con il quale coprivamo le spese di spostamento dei docenti, ma da quest’anno non ha potuto fornircelo più. Proseguire era diventato oggettivamente difficile”. In generale, il prof. Vito ritiene che sia giunto il momento per la Parthenope di “adottare una politica di ricentraggio”. “E’ opportuno spostarci su un numero più contenuto di Corsi di Laurea e di sedi, per privilegiare una maggiore qualità dell’apprendimento”.
Scienze e Tecnologie attiva Scienze 
Biologiche
La novità per Scienze e Tecnologie sta nell’attivazione, a partire dal prossimo anno, del Corso di Laurea in Scienze Biologiche. Le Lauree Magistrali in Scienze e tecnologie della navigazione e in Informatica applicata saranno adeguate al D.M 270, parallelamente ai rispettivi corsi triennali. Secondo gli studenti, la nota dolente è rappresentata da Scienze Ambientali, di cui annunciano la soppressione. In realtà, come sottolinea il Preside, prof. Raffaele Santamaria, Scienze Ambientali il prossimo anno partirà, ma non adeguato al decreto Mussi. E in più, nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze Biologiche sarà attivato uno specifico curriculum in Scienze Ambientali al terzo anno, con la duplice finalità di fornire una adeguata competenza nel settore ambientale e la possibilità per i laureati di iscriversi in un albo professionale, quello dei biologi. “E’ un settore scientifico cui tengo molto – afferma il prof. Santamaria – sarebbe bello riuscire a creare un profilo di specialista ambientale che esprima le sue valutazioni in occasioni importanti, come potrebbe essere quella dell’impianto di un termovalorizzatore, ad esempio. Si tratta di attività che richiedono conoscenze multidisciplinari che verrebbero riunite in un’unica figura professionale”. La sensibilità culturale c’è, ed è importante perché, dice il Preside, “non possiamo ridurre la programmazione dell’offerta formativa a un discorso meramente ragionieristico”. Sacrosanto ma, di questi tempi, difficile. 
Ingegneria accorpa due Corsi
Ne sa qualcosa il prof. Alberto Carotenuto, Preside della Facoltà di Ingegneria, che ha dovuto accorpare due Corsi di Laurea, quello in Ingegneria Industriale e quello in Ingegneria Gestionale delle reti di servizi, in un unico corso in Ingegneria Gestionale. “Non c’erano alternative”, dice il Preside, “ma culturalmente va bene. Anzi, l’effetto potrà essere positivo, perché il nuovo Corso ha due anime. E’ stata una scelta di razionalizzazione, e io sono favorevole alla razionalizzazione”. Sulle sorti della sede di Afragola, dove fino ad ora si è tenuto il Corso di Ingegneria gestionale delle reti di servizi, non si sbilancia. “Non abbiamo ancora preso decisioni a riguardo”.
Giurisprudenza 
rinvia la Magistrale 
in Scienze 
dell’Amministrazione
Per l’offerta formativa della Facoltà di Giurisprudenza, guidata dal prof. Federico Alvino, il Senato Accademico ha adottato una soluzione che rinvia di un anno l’adeguamento all’ordinamento Mussi della triennale in Scienze dell’amministrazione e l’attivazione della relativa magistrale. Quindi, solo nel 2010/2011 partiranno la nuova triennale in Scienze dell’amministrazione e la magistrale in Scienze del management pubblico. “Purtroppo i nostri studenti di Scienze dell’amministrazione attendevano la Magistrale per il 2009/10”, spiega il Preside, “noi già l’anno scorso proponemmo di iscriversi alla Magistrale di Economia Aziendale (Amministrazione e legislazione di impresa, ndr), anche se non è la naturale prosecuzione del loro corso di studi, perché questo gli consentirebbe di iscriversi alla nuova magistrale in Scienze del management pubblico con pochissimi debiti formativi”. I rappresentanti degli studenti si sono espressi contro questa soluzione, sostenendo che l’Università ha il compito di garantire la continuità didattica. “Sul piano ideale li condivido”, dice il prof. Alvino, “ma gli ideali si realizzano attraverso la pratica, e non avevamo scelta. Se c’è una triennale che ha tanti iscritti, com’è per Scienze dell’amministrazione, bisogna dare la possibilità di proseguire in qualche modo. Avremo uno slittamento di un anno per la Specialistica, l’alternativa era non farla partire proprio”. 
Il 2010/2011 sarà anche l’anno della trasformazione dei Corsi in Economia Aziendale e in Amministrazione e legislazione di impresa in Corsi Interfacoltà con Economia. “Sfruttare la sinergia con la Facoltà di Economia ci consentirà di rispettare la programmazione triennale e di evitare soppressioni”. Dall’anno prossimo, invece, in concomitanza con la disponibilità delle strutture dell’ex Palazzo Telecom, partirà una Magistrale in Giurisprudenza a Napoli. “L’accesso sarà limitato a un numero contenuto di studenti, selezionati in base al voto di diploma e al risultato di un test di ingresso. Ma test per la valutazione in ingresso saranno previsti per l’immatricolazione a tutti i Corsi di Laurea, sia di primo che di secondo livello”. 
Nessuna modifica
ad Economia
Del tutto intatta l’offerta della Facoltà di Economia, che già lo scorso anno aveva proceduto ad una operazione di restyling, adeguando i suoi Corsi al D.M. 270/2004 sia per il primo che per il secondo anno. Ciò ha fatto sì che non fosse necessario realizzare nuove modifiche, come il Preside Claudio Quintano ha comunicato con una lettera a tutti i colleghi del Consiglio di Facoltà. “E’ stata confermata  la nostra offerta formativa senza necessità di far tacere alcun Corso di Laurea e questo mi sembra un sostanziale giudizio positivo sull’offerta formativa deliberata nello scorso anno”, scrive il prof. Quintano, “non è stato posto in essere alcun  trasferimento di docenti di Economia ad altre Facoltà, ma è stato formulato il più che concreto auspicio, confermato da parte del Rettore durante la concertazione con le parti sociali, alla quale ho partecipato, che nell’a.a. 2010/2011, fermo restando l’assicurazione da parte della Facoltà di Giurisprudenza che il Corso di Laurea triennale della classe L-18 resterà a Nola, si possa procedere a trasformare  il corso magistrale della classe aziendale LM-77 di Giurisprudenza in corso interfacoltà tra Economia e Giurisprudenza demandando ai Presidi delle due Facoltà l’individuazione delle relative modalità di realizzazione”. Ad Ateneapoli il professore ha precisato che “il Preside si è fatto interprete di una posizione della Facoltà di Economia positiva nei confronti delle altre Facoltà, come è sempre stato”. 
Sara Pepe
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