Tre appuntamenti per svelare i linguaggi della ‘pop culture’

Un Laboratorio sperimentale in cui i linguaggi musicale popolare, pubblicitario e dell’arte, il cinema, si coniugano in un unico percorso fotografando l’evoluzione della cultura pop. La Facoltà di Scienze della Formazione presenta il Laboratorio Comunicazione e linguaggi della ‘pop culture’ che si snoderà in 3 appuntamenti (il 4, l’11 e il 18 maggio) rivolti a tutti gli studenti dell’Ateneo. “L’idea di elaborare un percorso facoltativo – spiega il dott. Michelangelo Iossa, docente del Laboratorio di Musicologia – nasce dal sentire comune degli studenti, interessati, nell’ambito della comunicazione, al termine pop culture. In questo Laboratorio si fonderanno vari aspetti, dal pop musicale alla cultura pop industriale e post industriale, rivalutando linguaggi afferenti a sfere diverse”. Si partirà dalle origini della definizione pop culture: “diversamente da quanto si crede, questa terminologia non deriva dalla musica ma dal mondo dell’arte. In primis ci occuperemo della cultura visiva, per poi fondere i linguaggi trasversalmente e in modo multimediale”. Ci sarà l’ascolto di canzoni, la trasmissione di qualche pubblicità. “Non attribuendo crediti, possiamo sperimentare diverse forme di apprendimento. Oggi, la cultura digitale ha modificato anche questo modo di trasmissione. Sta a noi docenti capire come utilizzare i nuovi linguaggi, ad esempio i social network, capaci di dare notorietà effimera a chiunque si dimostri interessato ad apparire”. Perché, ricordando una celebre frase di Andy Warhol, ad ognuno spettano, prima o poi, 15 minuti di celebrità. “In quest’ottica parleremo ad esempio di reality show musicali. In una decina d’anni dalla loro nascita, circa 575 i cantanti diventati ‘famosi’ grazie alla partecipazione ai reality. Un piccolo esercito che conta però 6-7 persone attualmente in classifica per vendite di dischi. Sono fenomeni, ad ogni modo, che non si possono ignorare. La cultura pop oggi è velocissima, trita tutto. Se si pensa che negli anni ‘70 un complesso musicale era in classifica con lo stesso singolo per ben due anni, riusciamo a comprendere meglio i cambiamenti”. Cambiano anche gli strumenti del comunicare: “oggi  il cellulare coniuga le funzioni che prima avevano TV, fax, radio e cinema. In un unico oggetto da tenere in tasca, possiamo connetterci con il mondo intero, senza bisogno di stare seduti davanti ad un pc”. Un esempio per capire di che portata siano queste informazioni continue: “Rispetto ad un uomo che viveva nel ‘700 – spiega il dott. Iossa – acquisiamo in un solo giorno di vita le informazioni che quest’ultimo riceveva in 40 anni. Un dato che, se non impressiona, deve comunque porre qualche domanda”. E proprio questi spunti saranno affrontati durante le lezioni: “Immersi in un mare di sollecitazioni, il nostro cervello è sovraccarico, quello che ci resterà sarà solo la memoria a breve termine”. 
Susy Lubrano
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