Troppi corsi di laboratori nello stesso semestre alla Magistrale

“Dobbiamo frequentare troppi corsi di laboratorio nello stesso semestre e molti di essi si prolungano ben oltre i tempi previsti. Ci troviamo in difficoltà per questo motivo”. Alcuni studenti della Laurea Magistrale in Progettazione architettonica (Mapa) chiedono ad Ateneapoli di farsi portavoce del loro disagio. “Lo scorso anno – racconta Mario Greco – ho dovuto seguire tre laboratori integrati. Significa sei materie. Un carico eccessivo”. Tanto più, aggiunge, che non tutti i docenti rispettano puntualmente il cronoprogramma delle lezioni e delle correzioni. “Si pensi – sottolinea – che stanno per cominciare adesso (8 marzo, n.d.r.) le lezioni del secondo semestre e noi siamo ancora alle prese con le correzioni di un laboratorio che si è svolto nel primo semestre. L’obiettivo di questa didattica deve essere quello di portare a compimento in un tempo fissato un determinato progetto. Anche per abituarci a lavorare in un orizzonte temporale stabilito, come accadrà quando inizieremo l’attività professionale. Un laboratorio che si trascina per settimane dopo la conclusione di un semestre non è una buona cosa”. 
Un’altra problematica – in verità non nuova – che sollevano gli studenti della Magistrale in Progettazione è quella della inadeguata differenziazione del percorso di secondo livello dalla Laurea Triennale in Scienze dell’architettura. “Più o meno – lamenta Fabio Pisani – ci si trova a fare le stesse cose con i medesimi docenti che abbiamo incontrato nel percorso di Laurea Triennale. Magari con un livello di approfondimento superiore, ma non tanto. Questo a volte genera un certo disorientamento, non capiamo bene il senso di ciò che stiamo studiando ed il perché lo stiamo facendo”. Mapa,  attivata per la prima volta nell’anno accademico 2004-2005 come prosieguo naturale della Triennale in Scienze dell’architettura, il primo anno prevede, tra le diverse discipline, i Laboratori di Progettazione Architettonica, Restauro Architettonico, Progettazione dei sistemi ambientali, Architettura degli interni. Nel secondo anno sono in scaletta i Laboratori di Urbanistica e di Progettazione Urbana. C’è poi, nel secondo semestre dell’ultimo anno, il Laboratorio di sintesi finale.
Alle prese con le attività di Laboratorio anche gli studenti del Corso di Laurea Triennale. L’otto marzo hanno partecipato alla presentazione dei Laboratori di sintesi finale, che rappresentano il compimento del loro percorso di aspiranti progettisti junior. L’evento si è svolto nella sede di via Forno Vecchio ed Ateneapoli ha avvicinato due degli studenti presenti: Sara Fiorenzo e Christian Sorrento, entrambi iscritti al secondo anno. “Siamo curiosi – dicono – di vivere questa nuova esperienza”. Per Sara finora il corso più interessante è stato proprio il Laboratorio di Progettazione che ha seguito al primo anno. “Lo dedicammo – ricorda – alla dependance di una casa di Villa Matarazzo”. Prosegue: “La cosa più importante quando si frequenta un laboratorio di Progettazione è di essere flessibili. Bisogna avere la capacità di aprirsi alle nuove idee ed ai contributi che arrivano da tutti quelli che fanno parte della squadra di progettazione. Si impara a confrontarsi ed a lavorare in gruppo”. Alla vigilia del secondo laboratorio è animata da ottime intenzioni: “Spero che sia una esperienza molto formativa e mi auguro di ottenere buoni risultati. Migliori rispetto a quelli dello scorso anno”.  Secondo Christian l’errore da evitare per uno studente impegnato in un laboratorio di Progettazione è di essere impulsivi. “Non serve buttarsi, come si usa dire. Bisogna pensare prima di mettere la matita sulla carta. È la lezione che ho imparato finora e che cercherò di mettere a frutto anche nei laboratori che stanno per cominciare”. L’esame più coinvolgente seguito nella parte iniziale del percorso universitario da Christian? “Sicuramente Architettura degli interni – risponde – anche perché il professore era estremamente disponibile”. Il più difficile? “Analisi e credo che risponderebbero così molti dei miei compagni di corso. Quando mancano buone basi di matematica è complicato seguire e poi accade che i professori diano per acquisite, da parte nostra, nozioni che non lo sono per nulla”.
Fabrizio Geremicca 
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