Un bilancio positivo

“Confesso che è stata una sorpresa piacevole: molti di coloro i quali hanno partecipato agli incontri erano più informati di quanto immaginassi. Le domande poste, voglio dire, non di rado, erano utili ad allargare la discussione e ad introdurre nuovi elementi di problematicità”. Luigi Parente, docente di Storia dei partiti e dei movimenti politici all’Orientale, traccia un bilancio positivo del seminario di studi storici che ha promosso e che  si è concluso il 23 febbraio, con l’intervento della professoressa Gloria Chianese, direttrice dell’Archivio Storico dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza Vera Lombardi. Proprio da qui, dall’epilogo, parte la disamina del professor Parente. “Il seminario di Gloria Chianese ‘Donna e famiglia nel secolo breve’ è stato uno dei più seguiti, alla pari, direi con quello sul ’68, condotto il 18 febbraio da Sergio Muzzupappa. In entrambe le circostanze la sala messaci a disposizione dalla libreria e casa editrice D’Auria era gremita, in particolare da giovani”. Proprio durante il seminario tenuto da Muzzupappa, dottorando di ricerca in Filosofia e politica all’Orientale, si è verificato un episodio insieme curioso. Ricorda il professor Parente: ”in sala sedevano molti ragazzi e ragazze i quali hanno tanto sentito parlare del ’68, ma spesso hanno affrontato superficialmente l’argomento sui libri di testo. Uno di loro è intervenuto in quanto figlio di genitori sessantottini. Ha detto che suo padre e sua madre non facevano che sminuire il suo impegno, la sua partecipazione, a paragone del ’68, delle loro lotte, del loro impegno. «Sono qui anche per capire fino a che punto i miei genitori esagerano nei loro ricordi», ha confessato quando ha preso la parola”. Dal 26 gennaio, inaugurazione del ciclo di seminari con il professor Luigi Cortesi, dedicato all’imperialismo ed alla prima guerra mondiale, alla chiusura sulle donne della professoressa Chianese, passando per i fascismi, la crisi del ’29 e  la seconda guerra mondiale, sono state affrontate le principali problematiche del ‘secolo breve’.  “Chi ci ha seguito ed ha partecipato ha avuto l’occasione di confrontarsi con le grandi problematiche  del ‘900- sottolinea il docente di Storia Contemporanea- Naturalmente non tutti hanno seguito costantemente tutti i seminari. Qualcuno magari era interessato più ai fascismi che alla questione del Gold Standard; qualcun altro più alla seconda guerra mondiale che alla prima. Abbiamo comunque avuto anche i nostri  fedelissimi, quelli che ci hanno seguito dal primo all’ultimo seminario”. Per esempio un  docente di Storia del Giovan Battista Vico. “Alla fine mi sono fermato a parlare con lui e mi ha detto che aveva intenzione di riproporre le linee tematiche del seminario agli studenti della sua scuola”, ricorda Parente. “In generale direi che la partecipazione di alcuni docenti di scuola agli incontri è stata importante. Loro si sono aggiornati; noi che insegnano all’università, attraverso il confronto, abbiamo imparato, invece, come  impostano il lavoro giorno per giorno”. Alla luce di queste considerazioni Parente sta già pensando a riproporre una esperienza analoga nel prossimo anno accademico. I temi? “Potrebbe essere un ciclo di incontri e di conferenze che mettano a fuoco la storia d’Italia dal ’45 ad oggi”. L’obiettivo resta quello indicato dal docente nella prefazione al ciclo di seminari che si è appena concluso: “mettere al centro della riflessione le vicende storiche”.
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