Un centinaio di studenti in visita alla sede dell’Ordine di Malta

Una giornata interessante e ricca di spunti di riflessione per gli studenti che il  29 aprile hanno fatto visita al Sovrano Ordine di Malta. L’iniziativa – promossa dalle cattedre di Diritto Ecclesiastico, Diritto Canonico e Diritti Confessionali, titolari i professori Mario Tedeschi, Maria D’Arienzo e Patrick Valdrini, e coadiuvata nell’organizzazione dall’Associazione ‘Università degli studenti’ – ha coinvolto un centinaio di ragazzi, entusiasti di poter visitare luoghi così particolari e per un certo verso mistici, accolti da uno dei più antichi Ordini religiosi cavallereschi del mondo. “Seguo il corso di Ecclesiastico e mi faceva piacere approfondire quest’aspetto della disciplina. L’esperienza, devo ammettere, è stata più interessante di quanto mi aspettassi”, afferma Francesco Crisci, studente al V anno. Ad aprire le porte del Palazzo Magistrale di Roma, sede dell’Ordine, e a fare da cicerone, il Patrono e Cardinale Leo Burke. “Ci siamo confrontati su temi delicati come l’aborto e la fecondazione assistita. Mi ha colpito l’animo nobile con cui l’Ordine svolge le opere assistenziali, scopo primario della sua attività”, sottolinea Francesco che ha anche chiesto come si diventa membri dell’Ordine: “L’ambito del Diritto Ecclesiastico mi piace particolarmente. La materia è vasta ed apre a molte problematiche diverse, basti pensare ad esempio alle nuove tecnologie, causa sempre più frequente di divorzi o annullamenti matrimoniali”. L’Ordine di Malta, che opera in 120 Paesi del mondo, conta 13 mila membri e più di 80 mila volontari. “Lo spirito caritatevole che anima i membri dell’organo – spiega Pasquale Vuono, studente al III anno – è la cosa che mi ha colpito maggiormente. L’Ordine religioso, poi, è molto attento ai temi sociali e ha idee ben definite riguardo alla branca dei diritti, ecclesiastici e non”. La materia, però, non è nelle sue corde: “Non mi interessa questa branca del diritto. Però ho partecipato alla visita con interesse. Mi ha colpito, non solo perché aspirante giurista, ma soprattutto come essere umano”. È al III anno anche Alessia Marzano che sottolinea: “Non ho ancora studiato Ecclesiastico ma ci tenevo a partecipare per curiosità personale”. La studentessa si dice colpita dal bellissimo palazzo “dove si svolgono tutte le funzioni principali dell’Ordine, in primis l’assistenza sanitaria”. L’iniziativa le ha dato modo di comprendere appieno il concetto di Stato non territoriale: “L’Ordine, pur essendo riconosciuto da molte nazioni come soggetto di diritto internazionale, non ha il requisito della territorialità. Interessante valutare il fenomeno dal punto di vista giuridico, soprattutto perché l’organo rilascia passaporti e ha francobolli propri”. Entrare a far parte dell’Ordine non è però così facile: “L’investitura di cavaliere o dama è una formalità, ma occorre essere comunque benestanti per poter finanziare le attività”. Antonia Marra, laureanda – le mancano due esami per completare -, è molto soddisfatta della visita perché ha potuto confrontarsi con “un ordinamento giuridico diverso dal nostro” e “porre domande”. Pensa in futuro di occuparsi di Diritto Canonico Lucia Afeltra ma è ben consapevole delle difficoltà del percorso: “i colleghi si sono informati sulle modalità di accesso all’Ordine facendosi spiegare le funzioni degli avvocati. Le risposte non sono state incoraggianti”. Per addentrarsi nelle branche del Diritto Ecclesiastico occorre, dopo la laurea, proseguire con una sorta di “Specializzazione quinquennale, con corsi di latino ed esami vari”.
Susy Lubrano
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